nuovi articoli in home

[pbagnoli]

Per una mia sbadataggine, purtroppo sono andati persi i dati relativi ad una quarantina di recensioni.
Francesco ha inserito provvisoriamente un vecchio back-up in attesa di trovarne uno più recente; in alternativa, con un po' di pazienza reinserirò tutto quello che è andato perduto.
E' una cavolo di seccatura, mi dispiace, ma non so cosa farci...
Scusatemi!

[Milady]

Carissimo,
ti sono vicina e non te la prendere: io ho sempre problemi con il mio computer, che pure uso ad un livello appena superiore alle vecchie macchine da scrivere elettriche.Perdo e faticosamente ritrovo le mie poche cose, scordo le password : sono un mezzo un disastro. I ragazzini delle elementari mi danno ogni tanto qualche dritta , con aria di superiore compassione.
So che tu, nolto , ma molto più bravo di me,ce la farai.
Un abbraccio
da Milady

[MatMarazzi]

Per una mia sbadataggine, purtroppo sono andati persi i dati relativi ad una quarantina di recensioni.
Francesco ha inserito provvisoriamente un vecchio back-up in attesa di trovarne uno più recente; in alternativa, con un po' di pazienza reinserirò tutto quello che è andato perduto.
E' una cavolo di seccatura, mi dispiace, ma non so cosa farci...
Scusatemi!

Sarà l'occasione per noi di rileggere le tue illuminanti recensioni a mano a mano che potrai reinserirle.
C'è il buono in ogni sciagura.

Un salutone,
Mat

[tatiana]

Per una mia sbadataggine, purtroppo sono andati persi i dati relativi ad una quarantina di recensioni.
Francesco ha inserito provvisoriamente un vecchio back-up in attesa di trovarne uno più recente; in alternativa, con un po' di pazienza reinserirò tutto quello che è andato perduto.
E' una cavolo di seccatura, mi dispiace, ma non so cosa farci...
Scusatemi!

Ahi, ahi, ahi, e adesso ti tiriamo le orecchie Scherzo naturalmente. Aspettiamo con pazienza il reinsrimento.

Tatiana

[VGobbi]

Secondo me, Pietro dove questo grave errore puo' fare solo una cosa che possa salvare il suo onore : dimettersi !!!

[pbagnoli]

Va bene, lo faccio: nomino te mio erede universale!

[pbagnoli]

Tè! Come regalo pasquale vi schiaffo in home la seconda puntata del Ring di Knappertsbusch a Bayreuth!

[pbagnoli]

Ho rimesso in home un paio di recensioni che erano andate perdute col perfido ed involontario "click" di qualche settimana fa. Spero che vi divertiate a rileggerle!

[Luca]

Si certo vale sempre rileggere le recensioni ! Soprattutto quella di Aida

Auguri pasquali a tutti !
Luca.

[pbagnoli]

Un nuovo editoriale in home

[Tucidide]

Letto l'editoriale, Pietro.
Io non amo affatto Alvarez: canta spesso in Italia, anche in località per me facilmente raggiungibili col treno o in macchina, e pertanto potrei averlo già visto all'opera varie volte. Invece non mi è mai venuta la voglia di ascoltarlo dal vivo, poiché, per le ragioni che spieghi molto bene, non lo reputo un cantante interessante. Potrò colmare questa mia lacuna in futuro, eventualmente...
Concettualmente, le critiche che gli muovi mi trovano d'accordo, sia sull'artista, sia sulla persona (quelle dichiarazioni furono in effetti infelici).
Però... alcune tue considerazioni mi sembrano un po' eccessive, e forse nemmeno vere. Mi sembrano piuttosto... quello che vorresti che fosse la realtà.
Tu dici che Alvarez miete successi scroscianti ed incondizionati solo in Italia, specie nella provincia: non è vero. Di recente ha cantato Manrico al Met (anema & core all'ennesima potenza, a giudicare dalla registrazione), ed è stato osannato. Sono anni che egli delizia il pubblico del Met con interpretazioni generose (appunto ) in termini di decibel e di effetti a buon mercato. E il pubblico gradisce. Hanno trovato in lui un nuovo tenore macho-latino-sangre-caliente per ruoli come Don José, Manrico, Duca di Mantova.
D'altronde, quando dici che a Zurigo un giornalista non si sarebbe fatto irretire dalle smargiassate di Alvarez, dici un'altra cosa... ideale, ma forse non reale.
Ha ragione Mat quando mi rimbecca:

Tu non sei "il" pubblico di oggi. Tu sei solo una parte di esso: quella che oltre ad andare a teatro conosce anche la tradizione.
...
Noi (che amiamo e conosciamo anche la tradizione operistica) siamo dei privilegiati, perché possiamo apprezzare più cose a teatro (ad esempio la straordinarietà di Kaufmann come Cavaradossi o quella di Florez come Tonio) ma questo non ci rende più importanti. Io stesso se fossi artista punterei al pubblico che va al cinema, che viaggia, che usa internet... l'ultima mia preoccupazione sarebbero gli "esperti" del genere.

Alvarez appunto si rivolge ad un determinato tipo di pubblico, di cui tu ed io non facciamo parte: ma questo tipo di pubblico non è solo italiano, bensì anche straniero.

[pbagnoli]

A dimostrazione - caro Alberto - che il termine "provincialismo" abbraccia un ambito assai più ampio di quello che pensiamo.
Non seguo molto la carriera di Alvarez, ma so che canta un po' dovunque: oltre che nei luoghi che hai citato, per esempio anche a Londra. Ma la mentalità di Alvarez è tristemente e irrimediabilmente da provincia; i gusti di chi lo ama sono quelli di chi vuole il "tenore posteggiatore".
Io, prevenuto, bilioso, anche un filo incavolato (con due zeta) ce l'ho sù con chi mercifica l'arte trasformandola in una questione di applausi: mi chiedono il bis, quindi va bene così. Non mi aspetto nulla di nuovo da un personaggio del genere. So che la storia dell'interpretazione, quando arriva dalle sue parti, si ferma e si prende una sana pausa.
A molti piace: ma piace a quelli che non sentono l'esigenza di mettere in discussione le proprie convinzioni. Chiedono peli pubici, e lui glieli dà
Che poi avvenga a Parma o a New York, non sposta di una virgola il concetto

[MatMarazzi]

Non seguo molto la carriera di Alvarez, ma so che canta un po' dovunque: oltre che nei luoghi che hai citato, per esempio anche a Londra.

Questo posso testimoniarlo anche io.
Portai alcuni soci Wanderer, alcuni anni fa, a sentire un Ballo in Maschera a Londra.
Il teatro gli riservò un vero e proprio trionfo, non minore di quello riservato ad altri gloriosi debuttanti, in quell'occasione, quali la Mattila e Hampson.

In trasferta con noi, per la prima e unica volta, venne anche un signore di una certa età di Ferrara, un calzolaio simpaticissimo, di quelli che passavano per grandi esperti (e lo erano, ai loro anni). Io ho sempre avuto una grande stima e persino affetto per questi vecchi appassionati che, quando ero ragazzo, mi parlavano di Merli e Schipa e per i quali Di Stefano e Del Monaco erano ancora l'attualità (sto parlando degli anni '80).
Mi sorprendeva il fatto che, nonostante la scolarizzazione modesta e le origini semplici, conoscessero a memoria i cervellotici libretti di mezzo repertorio italiano, che potessero cantare il Trovatore o lo Chénier nota per nota, che riempissero la casa di centinaia di cassette con improbabili registrazioni ricavate dalla radio o da teatro. Restavo allibito quando mi raccontavano che a diciassette anni partivano in bicicletta dalla bassa ferrarese per raggiungere l'Arena di Verona. Mi faceva impazzire che nonostante i dieci lustri di differenza, potessimo paralare la stessa lingua e condividere l'entusiasmo per lo stesso Verdi (quando a nove anni mi bastava l'ingenua fanfara omofonica che apre il Trovatore per rabbrividire).

Bene, questi grandi vecchi melomani quando erano giovani (e i dischi costavano moltissimo, gli spostamenti per teatri avventurosi, la radio costringeva ad ascolti laboriosi e nottambuli) avevano compiuto sforzi grandiosi per assecondare la loro passione, stare al passo con il gusto, confrontarsi con gli altri appassionati. E' solo invecchiando che si sono seduti.
A quel Ballo, il calzolaio scosse amaramente la testa sulla Mattila e su Hampson (che invece furono favolosi) e si commosse fino alle lacrime con Alvarez, che invece fu uno scandalo di singhiozzi ed effettacci.
Eppure sono certo che se avesse sentito un Alvarez negli anni '30-40 (ossia un passatista in stile Stagno o De Lucia, che coltivava la pigrizia del pubblico con gesti scontati e banalità a effetto) l'avrebbe censurato.

Io credo che quando Pietro parla di "provincialismo" intenda una forma perversa o senile di pigrizia, da parte del pubblico e anche degli artisti.
Il calzolaio a cui si inumidiscono gli occhi ascoltando Alvarez mi sembrava come uno che abbia studiato l'inglese cinquant'anni fa a scuola e mai più praticato.
Oggi, quando va al cinema a vedere un film in lingua, non capisce nulla. E invece di prendersela col fatto che è rimasto indietro, lancia strali sulla degenerazione dei tempi, che hanno corrotto persino l'inglese.
E se al cinema si imbatte in un attore modesto e insignificante che però "pappagalla" Lawrence Olivier, allore si commuove.
Niente di male se fosse una commozione "artistica" (che sarebbe comunque meritoria); il fatto è che solo una commozione "nostalgica".
Un tornare a quando era ragazzo e la vita era solare. Quando cavalcava il proprio tempo e non era rimasto in fondo.

Alvarez è un tenore che si rivolge proprio a chi è rimasto indietro, ai pigri, a coloro che non riescono o non vogliono stare al passo con i tempi.
Per farlo non può dar fondo agli stimoli del nostro tempo (come fanno i veri artisti) ma deve studiare le formulette del passato e scopiazzarle pedissequamente.
La sua arte non è creazione, ma imitazione.
Facile e terribilmente nociva.

Hai ragione, Tuc, se affermi che anche il pubblico di Alvarez esiste e ha diritto anch'esso ai suoi beniamini.
Ma è anche vero che la pigrizia quando c'è va riconosciuta, denunciata e stigmatizzata come qualcosa che non porta a nulla.

Non concordi?

Salutoni,
Mat

[pbagnoli]

Il mio vecchio amico D.B. di Operaclick - molti di noi lo conoscono - ha una vera e propria venerazione per Alvarez.
Una venerazione che io non sono mai riuscito a spiegarmi, visto che mi è sempre sembrato un cantante di una modestia propositiva agghiacciante. E qui sarà meglio intendersi.

Non sto dicendo che Alvarez abbia una brutta voce. Anzi, è - o meglio: era - una delle più belle voci di tenore degli ultimi anni, formatasi in un ambito belcantista (aveva in repertorio anche Puritani) ma senza quelle risonanze un po' caprine che spesso affliggono gli specialisti di quel settore, come Kraus o il più recente Flòrez. Ha cantato il repertorio francese con ottimo gusto: penso a un suo Werther con la Garança che a me piacque molto, pur senza farmi gridare al miracolo.
Gridò invece al miracolo il già citato D. quando ebbe l'occasione di vederlo e sentirlo a Londra, proprio nel Ballo in maschera di cui parla Matteo e che, credo, segnò un po' il suo passaggio dall'altra parte della barricata: è da quel momento che ha scelto di fare il tenore posteggiatore.
E' stato così nel Trovatore a Parma: un Trovatore talmente provinciale negli intenti da far sembrare quello di Muti un miracolo di equilibrio mozartiano ( e lì il tenore era Licitra!... )
E' stato così in una tremenda Luisa Miller, guarda caso sempre a Parma, città che lo ha adottato, il che non mi meraviglia se penso a Guareschi e al piccolo Radamès Gniffa che diventa tenore col nome di Franco Santalba, fa l'Aida in modo pietoso sino all'Io son disonorato! quando, con un solenne calcione nelle terga, Don Camillo gli aggiusta la voce permettendogli di riportare un successo esagerato.
Manco a dirlo, in entrambi i casi il buon D. - commosso sino alle lacrime - gridò quasi al miracolo affermando che Alvarez era ( è? ) il miglior tenore del mondo e che non aveva mai sentito cantare nessuno così. Io avanzai le mie perplessità, e lui bonariamente mi disse che ero prevenuto, che ce l'avevo sù con Marcelo per chissà quale motivo e che forse le mie orecchie erano un po' inquinate. Forse non disse proprio così ma il significato era quello.

Ora, D. è un buon ascoltatore d'opera e un grande appassionato, per cui diverse volte mi sono chiesto se non ero effettivamente io ad essere prevenuto nei confronti di questo cantante.
Ma l'auto-domanda è - di fatto - retorica: io non faccio parte del target di questo tenore. E non perché io auspichi, in futuro, di veder chissà quale campione stilizzato tipo van Reensburg come Manrico, ma perché non mi riconosco nel suo modo epidermico e superficiale di porgere la materia.
E qui mi riallaccio al discorso che, in altro thread, faceva Matteo a mia difesa ( grazie! ) dalla solita accusa che molti ci fanno di non amare le voci belle.
Un paio di palle! Godo come chiunque altro di fronte alla bellezza! Ma mi girano le scuffie se vedo che i doni del Padreterno vengono utilizzati al solo scopo di riscuotere l'applauso e la richiesta di bis. Fa parte del gioco? Posso accettarlo, in astratto, ma a condizione che non diventi l'unico valore su cui costruire una carriera.
Una carriera da tenore posteggiatore

[Tucidide]

Una bella discussione, davvero.

Non sto dicendo che Alvarez abbia una brutta voce. Anzi, è - o meglio: era - una delle più belle voci di tenore degli ultimi anni, formatasi in un ambito belcantista (aveva in repertorio anche Puritani) ma senza quelle risonanze un po' caprine che spesso affliggono gli specialisti di quel settore, come Kraus o il più recente Flòrez. Ha cantato il repertorio francese con ottimo gusto: penso a un suo Werther con la Garança che a me piacque molto, pur senza farmi gridare al miracolo.

Io in questo sono persino più cattivo di te. Io trovo di deprimente mancanza di appeal il suo Des Grieux del DVD di Parigi: correva l'anno 2001, e M.A. era ancora tenore "raffinato" ( ), eppure mi sembra tecnicamente poco a posto (mezzevoci tutte indietro), e se devo essere sincero, a costo di sembrare blasfemo, non ho mai trovato nemmeno così bella la sua voce. Bella, certo, ma non certo tanto bella da gridare al miracolo. Devo dire che, fermandoci al disco, il Des Grieux di Alagna del disco EMI mi piace molto, molto, molto di più.
E anche all'inizio, il suo canto era monotono e lasciava presagire la piega che avrebbe preso. Apena uscì, presi il suo CD "Bel canto", ma dopo un paio di ascolti, caso rarissimo per me, rivendetti il CD ad un negozio che trattava l'usato. Questo per capire quanto mi fosse piaciuto...

Alvarez è un tenore che si rivolge proprio a chi è rimasto indietro, ai pigri, a coloro che non riescono o non vogliono stare al passo con i tempi.
Per farlo non può dar fondo agli stimoli del nostro tempo (come fanno i veri artisti) ma deve studiare le formulette del passato e scopiazzarle pedissequamente.
La sua arte non è creazione, ma imitazione.
Facile e terribilmente nociva.

Hai ragione, Tuc, se affermi che anche il pubblico di Alvarez esiste e ha diritto anch'esso ai suoi beniamini.
Ma è anche vero che la pigrizia quando c'è va riconosciuta, denunciata e stigmatizzata come qualcosa che non porta a nulla.

Non concordi?

Concordo in linea di principio. Ma se volessi fare il provocatore, potrei dire che "chi è rimasto indietro", "il pigro" potrebbero rivolgere ai "moderni" l'accusa di essere criticoni che si fanno le seghe mentali e vanno a cercare nel canto lirico e nell'opera in generale chissà quali contenuti.
E' perfetto il parallelo di Mat con l'inglese appreso mezzo secolo prima. In entrambi i casi, si tratta di comportamenti antistorici, perché non tengono conto della naturale evoluzione dei linguaggi artistici.
Però, trattandosi di arte e non di scienze esatte, anche il misoneismo, il sospetto verso il nuovo e l'idea che esso sia per lo più sinonimo di male è una componente presente.
Questo atteggiamento alligna molto in Italia, siccome nel Bel Paese siamo tutti convinti di essere dei piccoli Leonardo da Vinci, dei genietti che "non si fanno fregare dalle mode e dalla pubblicità" e che godono nel sentirsi e vedersi in minoranza rispetto alla massa.
Attenzione, dico solo questo, a non scivolare in questo vortice, a non voler dire, cioè, che chi ama Alvarez è pigro e retrogrado: se anche ciò fosse vero, non lo troverei comunque un atteggiamento censurabile.

Del resto - parentesi personale - io sono una persona estremamente reazionaria e passatista, sulle cose "che contano". Tanto per dirne una, tornerei ad una scuola modellata sulla riforma Gentile con gli emendamenti del dopoguerra, con tanto di bocciature selvagge e spietate ed obbligo scolastico a 14 anni.
Insomma, nell'arte (opera e letteratura in primis) sfogo il desiderio di anarchia e di "nuovo" che in altri ambiti non mi appartengono. Ma la mia naturale inclinazione mi porta comunque a rispettare e non giudicare chi è passatista ed è "rimasto indietro".