pbagnoli ha scritto:Alla Silja attuale, ovviamente
Ma no!
e nemmeno Tomlinson!
Ciò che rende affascinante il personaggio di Baby Jane non è la monumentalità tragica da "grande vecchia" (quella che serve nella Prima Priora, nella Sacrestana, nella Clitennestra, in Azucena) ma al contrario la personalità infantile, capricciosa, smorfiosetta, la non corrispondenza fra la bambina che si è congelata in lei (in quel lontano giorno dell'incidente della sorella) e il corpo ormai vecchio e avvizzito. L'orrore - come sempre - nasce dall'assurdità del contrasto, dall'incorenza, non dall'estremizzazione (come credono i pessimi autori horror). Pirandello diceva la stessa cosa; certo, lui parlava del comico, ma comicità e orrore sono mainfestazioni diverse di una stessa forza.
Evidentemente la tachipirina mi sta portando a farneticare.
Torniamo a noi.
Per Baby Jane, ci vorrebbe un'interprete matura, ok, ma con l'aspetto un po' comico, un po' compassionevole, un po' disgustoso di una bambolina anni '30, col trucco carico e fuori moda, le guance rosa pastello, i capelli troppo biondi pazientemente arricciati in boccoli da "shirley temple"; dovrebbe avere le mossette e gli occhioni sgranati di una piccola peste... di 60 anni, che sfonda col martello il cervello della domestica come una bambina viziata ruberebbe una fetta di torta.
Io punterei sulla Gruberova. Non è una grande interprete in assoluto, ma è una che ha sempre avuto il senso del comico e delle sue implicazioni (il grottesco, il difforme, il dissociato); è grazie ad esso che è riuscita a scovare il tragico e l'orrido dei ruoli Ronzi de Begnis, unica in questo dopo la Gencer e la Sills.
Salutoni,
Mat