Tucidide ha scritto:A proposito di Regina della notte, quali soprani incarnano secondo voi l'ideale?
Personalmente trovo bravissime tutte quelle citate (tranne la Foster Jenkins).
La mia preferenza in assoluto va alla Sutherland del live londinese con Klemperer, benché abbassi tutto addirittura di un tono e arranchi disperatamente nella seconda aria.
Per me è comunque un monumento di grandiosità iperurania.
Al secondo posto (o al primo... devo ancora decidere) Edda Moser, che cantava in tono e con un vigore espressivo addirittura abbacinante, dovuto probabilmente a quelle audaci aperture di suono in zona medio-grave, che davano l'idea di zampate di tigre.
Molto brava la Deutekom: una perentorietà da grande matrona del male.
Bravissima la Lipp, ha ragione Francesco. Pur essendo un vero soprano leggero, aveva una tale distinzione di tono e una tale cristallina perfezione da poter assurgere a una nobiltà stellare, tale da tener testa alle bordate di Fuertwaengler.
Nemmeno io stravedo per la Gruberova, benché riconosca che la soluzione dell'ironia (ossia del posare a mamma gnolosa) sia estremamente originale.
Sulla Dessay... che dire? che trasforma in oro tutto quel che tocca. Ogni nota è un pensiero, un'idea, una illuminazione.
Si parte dicendo che ...farà la solita reginINA, dalla voce piccola e dagli acuti facili.
E invece lei si reinventa sempre tutto, con una capacità di spalancare verità sempre nuove.
D'altronde nulla può più sorprenderci, in un'artista che riesce a confermarsi attrice stupenda persino eseguendo l'aria delle Campanelle (brano in cui persino Sarah Ferrati sarebbe sembrata una scemetta).
A differenza di Tuc, io non credo che il ruolo sia così bastardo...
anzi, è praticamente impossibile far brutta figura (purché si abbiano le note e le agilità).
solo due arie, è vero... poca fatica, ma trionfi assicurati.
Salutoni,
Mat