Maugham ha scritto:Tu proponi Carreras.
Il Carreras di quegli anni?
Sei davvero convinto che ci avrebbe regalato un Manrico diverso -addirittura "opposto", dici- da quello di Domingo? Cosa avrebbe fatto di diverso?
Premetto che io non sono assolutamente un fan di Carreras. Quindi, non è per partigianeria che proponevo il tenore catalano.
Basta ascoltare i ruoli che cantarono o incisero in comune, lui e Domingo, in quegli anni: Don Carlo, Macduff, Alvaro, Radamès... Domingo puntava soprattutto a delineare i tratti
machi, latini, passionali e sensuali di questi personaggi: del tutto incongruo come Macduff, molto suggestivo come Radamès, ottimo come Alvaro (a mio avviso), Don Carlo ripiegato in sé stesso, dolente e notturno. Carreras puntava sul fascino ingenuo della malinconia adolescenziale, dell'idealismo ingenuo e spavaldo, ma assai poco meditato e aulico. Un Radamès come quello di Carreras è splendido, per come si inserisce nel magico mondo evocato dall'orchestra di Karajan. Il suo Don Carlo è opposto a quello di Domingo: è al contempo solare e malinconico, alterna momenti spavaldi ed idealisti ad altri adolescenziali, quasi puerili. Lo stesso per Alvaro: Domingo bistra i centri, fa il vocione sensuale (è anche molto convincente, secondo me) e mostra una virilità, una forza sensuale che il saio non riesce a spegnere. C'è da pensare che prima o poi avrebbe abbandonato il monastero per ritornare a far casini in giro per il mondo: quando Don Carlo lo sfida, non gli par vero di ritornare ad incrociare le lame con qualcuno! Carreras è invece un Alvaro impulsivo, sì, ma molto ingenuo, adolescenziale, cui la vita dà una tale mazzata da ridurlo ad uno straccio, e sembra che davvero, piuttosto che sfidare Don Carlo, preferirebbe ammazzarsi. Nel duetto riesce a far sentire questo carattere benissimo.
Poi, ovviamente... questo è quello che sento io.
Ma tu come giudichi quel Manrico di Bonisolli?
La Ricciarelli secondo te avrebbe fatto una Leonora "opposta" a quella della Kabaivanska?
Non lo so, in effetti: ma ci si poteva provare: in
Tosca e (secondo me) anche
Turandot il binomio Karajan-Ricciarelli funziona alla grande.
La Ludwig, con il Karajan da orchestrona di questo Trovatore avrebbe fatto un'Azucena opposta a quella della Cossotto?
O si sarebbe pure lei infilata in quella linea?
Karajan da orchestrona sì, ma all'occorrenza soffusa e quasi impalpabile. E sinceramente, ascoltando Cossotto e Ludwig, ho l'idea di personalità opposte.
E poi, lancio una provocazione. Ammettiamo che HvK avesse inciso l'Aida del 1979 con la Price e Bonisolli (o Domingo), e io, oggi, proponessi Freni e Carreras: mi si prenderebbe per matto, dicendo che sarebbe stato un cast da Scala anni 70: invece...
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...