Cantus Colln (e altre formazioni madrigalistiche)

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Cantus Colln (e altre formazioni madrigalistiche)

Messaggioda Tucidide » mer 15 ott 2008, 11:43

bigandalu ha scritto:le registrazioni col Cantus Colln

Con questa frase, Bigandalu mi ha fatto ricordare che, pur avendo sentito parlare varie volte di questo consort, non ne ho mai sentito nulla.
Un mio conoscente, negoziante di dischi, ha cercato più volte di vendermi la Selva morale e spirituale di Monteverdi nella loro incisione Harmonia Mundi, descrivendola come "rock barocco" :shock: , ma il prezzo non propriamente stracciato e l'incognita del repertorio (conosco poco il Monteverdi madrigalistico) non mi hanno invogliato all'acquisto.
Che mi dite di loro, e in generale quali sono le formazioni madrigalistiche che preferite?

Saluti
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Re: Cantus Colln (e altre formazioni madrigalistiche)

Messaggioda pbagnoli » mer 15 ott 2008, 17:56

Cosa ne dite degli Hilliard Ensemble? A me piacciono molto.
Oltre a dischi classici in cui cantano polifonia a cappella, hanno inciso anche un paio di CD con il sassofonista Ian Garbarek che improvvisava "intorno" a loro: veramente molto suggestivo!
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Re: Cantus Colln (e altre formazioni madrigalistiche)

Messaggioda Tucidide » mer 15 ott 2008, 20:53

bigandalu ha scritto:Caro Tuc,
passando oltre l'invidia per la tua liason con Miss Renee :mrgreen:

A dire il vero, di liaison con Miss Renée ho solo il DVD di The Dangerous Liaisons di Conrad Susa, e null'altro... :cry: :mrgreen:

A proposito di suoni fissi ecc... Quel mio amico negoziante mi esaltava il Cantus Colln proprio per i suoni privi di vibrato, che secondo lui rappresentavano la corretta prassi esecutiva madrigalistica. Io, di mio, non sono molto amante del suono fisso, mai e in nessun repertorio, a meno che non si tratti di suoni isolati, per questioni coloristiche ed espressive.
Però non saprei che dire, su questo campo.
Che dite voi?
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Re: Cantus Colln (e altre formazioni madrigalistiche)

Messaggioda Tucidide » gio 16 ott 2008, 10:48

bigandalu ha scritto:Pietro, mi pare, elogiava 'Le quattro stagioni' di Antonini. Che io,. ad esempio, trovvo davvero ridicole. A mio avviso, bisogna ascoltare quelle di Kuijken, davvero rivoluzionarie, quelle di Carmignola coi Sonatori de la Gioiosa MArca (la versione antecedente il remake con Marcon), quelle del Drottningholm Baroque Ensemble, persino lo spirito dell'improvvisazione della discussa registrazione di Nigel Kennedy; poi ci si accorgerà che i tempi scelti da Atnonini son serviti a far rumore, a destar l'attenzione, ad epater - ancora ? ancora ? - i borghesi. Tutto qui. Aria risuonante in vano - a mio parere - dentro piccole casse armoniche rinsecchite.

Penso che sia stato io per primo a citare le Quattro stagioni del Giardino Armonico. Non so come sia l'effetto della compagine di Antonini dal vivo, ma l'effetto su disco per me è sensazionale, e proprio per questioni timbriche. Sono in effetti d'accordo che qualche scelta agogica più "tranquilla" sarebbe stata più condivisibile, ma resta il fatto che certi staccati per me sono magnifici.

Sul suono fisso (e mi riferivo in particolare alla voce, più che agli strumenti), tu citi la Kiehr come esempio di suono fisso: beh, se quello fosse il suono fisso imperante, sarei molto contento. :D La Kiehr, mi pare, non è acida, secca, puntuta, come diversi specialisti. Ha comunuque una vibrazione tenue, non è mai vetrosa: è una voce - come dire? - liscia, ma non è fissa in senso deteriore. Non a caso, è argentina, quindi latino americana... :D
Ad ogni modo, concordo con te che il suono vibrato, non necessariamente latino, porti a Monteverdi una sensualità, una carnalità molto suggestiva.
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