Norma: interpreti

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Norma primo-novecentesche.

Messaggioda MatMarazzi » lun 28 mag 2007, 23:39

E chi l'ha detto che prima della Callas ci fosse il deserto?
Chi di voi ha presente le seguenti Norme?

GIANNINA RUSS
CELESTINA BONINSEGNA
ESTER MAZZOLENI
EUGENIA BURZIO

Ne vogliamo parlare?
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Messaggioda pbagnoli » mar 29 mag 2007, 14:11

Le conosco tutte quattro, ma non come Norma, tranne forse la Burzio di cui dovrei avere qualche disco.
Se torno a casa in tempo, stasera proverò a guardare nell'hard disk del pc di casa!
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Messaggioda Luca » mar 29 mag 2007, 14:11

C'è da aggiungere anche la Arangi Lombardi sulla linea della Russ (1925 Politeama di Reggio Emilia, in quell'anno ha cantato Aida alla Scala e Gioconda in Arena). Della cantante napoletana esiste l'incisione di Casta Diva, nonché i duetti con Adalgisa (Stignani).

Saluti, Luca.

PS.: Piccola particolare coincidenza: 3 belcantiste tutte con il nome Giovanna: la Russ, la Arangi-Lombardi, la Sutherland e per 2 di esse (Russ e A. Lombardi) la morte giunse nel 1951 al 50° della morte di Verdi.
Ultima modifica di Luca il mar 29 mag 2007, 21:31, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda VGobbi » mar 29 mag 2007, 18:05

Non si potrebbe aggiungere qualche files audio delle Norme citate? Qualcuna l'ha incisa integralmente?
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Messaggioda pbagnoli » mar 29 mag 2007, 21:53

VGobbi ha scritto:Non si potrebbe aggiungere qualche files audio delle Norme citate? Qualcuna l'ha incisa integralmente?

I files audio li aggiungerò appena possibile.
Per quanto riguarda le integrali, Vittorio, stiamo parlando di incisioni degli Anni Dieci! E' inutile sottolineare che, in quegli anni, di integrali se ne registravano pochine; le uniche che mi vengono in mente sono quelle della Pathé, come il Trouvère recensito nella sezione opere.
Sto ascoltando la Burzio proprio in questo momento: eccezionale la fluidità della coloratura di Bello a me ritorna, con una vena patetica irresistibile, forse più concreta ed estroversa rispetto a quella della Sutherland.
Stasera non ce la faccio (perdonatemi, ma è un periodo che sono un po' incasinato col lavoro), ma appena posso lo farò.
Mi mancano la Russ (in questo ruolo) e la Boninsegna; in compenso, se non sbaglio, dovrei avere la Sembrich.
Matteo, ti sei dimenticato Marcella? O ce l'hai in uggia?
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NORME DEL PRIMO NOVECENTO

Messaggioda gianluigi » mer 30 mag 2007, 14:17

buongiorno a tutti, sono l'ultimo arrivato nel forum di questo interessante sito! senza dilungarmi troppo nella presentazione vi dirò che nella vita faccio l'oboista in orchestra, nel privato sono maniaco di collezionismo di dischi d'opera, in particolare riversamenti da 78 giri. che dire...l'arangi lombardi è forse la cantante più interessante dal punto di vista vocale. è uno dei rari esempi di estrema pulizia di vocalità sopranile del primo quarantennio del nostro secolo quando il verismo impazzava tra i soprani di stampo "bellincioni". ascoltare brani da norma di questa cantante, ma anche aida,lucrezia per giungere sino a gioconda, c'insegna come si potesse interpretare il repertorio dell'800 con una nobiltà e purezza di linea vocale di cui quasi tutte le colleghe dell'arangi lombardi erano sprovvedute.la burzio è un'altra cantante interessantissima,più verista dell'a.lombardi, ma con temperamento e mezzi vocali d'eccezione. poi la sua voce è stata tra le prime,ad onta della tecnica primordiale d'incisione,ad esser riprodotta senza asprezze di tono. parliamo ovviamente di incisioni acustiche dei primissimi del novecento. é bene ricordare però che nè la burzio, nè l'arangi lombardi, nè la cigna, nè la ponselle hanno contribuito come le colleghe del secondo dopoguerra (callas, sutherland,sills,caballè etc) al restauro del soprano drammatico d'agilità, avvenuto con maria callas in primis.
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Messaggioda VGobbi » mer 30 mag 2007, 18:04

Benvenuto Gianluigi. :P

Intanto attendero' i files audio che gentilmente Pietro mettera' a disposizione. D'altronde, pur conoscendole di nome, non ho mai avuto modo di ascoltarle. E' una grave pecca? :oops:
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Messaggioda pbagnoli » mer 30 mag 2007, 18:15

VGobbi ha scritto: D'altronde, pur conoscendole di nome, non ho mai avuto modo di ascoltarle. E' una grave pecca? :oops:

Assolutamente no, Vittorio.
Appena posso inserirò, magari anche nel week-end.
Basta che non mi chiedi incisioni integrali...
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Messaggioda VGobbi » mer 30 mag 2007, 18:19

pbagnoli ha scritto:Basta che non mi chiedi incisioni integrali...

Peccato! 8)

Dai che scherzo. Apprezzo tantissimo il tuo sforzo di tener aggiornato il sito. State davvero facendo un ottimo lavoro.
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NORME DEL PRIMO NOVECENTO

Messaggioda gianluigi » mer 30 mag 2007, 19:37

c'è un cd interessantissimo della lebendige vergangenheit di giannina arangi lombardi. i riversamenti sono ottimi e si può così ascoltare uno dei più preclari esempi di vocalità sopranile di primo novecento. della burzio esiste un recital stampato tanti anni fa dalla pearl col marchio opal. penso che sia fuori catalogo da molto tempo, però è fondamentale anche questo disco: ritrae,oltre a una gran personalità, pregi e difetti di cui furono in qualche modo vittime i soprani e mezzosoprani dei primi quarant'anni del 900. a quell'epoca erano gli uomini a cantare meglio,al contrario di oggi... cantanti come schipa,gigli,pertile,lauri volpi, caruso, stracciari,galeffi,ancona, battistini e molti altri non sono stati superati dai colleghi delle epoche successive. è interessante in un certo senso anche celestina boninsegna;ad esempio nei dischi della norma spiana le agilità e lo stile non è impeccabile (la callas doveva ancor arrivare..), ma la la voce risulta pastosissima,lucente e morbida e il temperamento da autentico lirico drammatico. quasi tutti i soprani che incisero all'epoca in cui incise la boninsegna risultano peggio : voci fischianti,fisse e incolori. sicuramente una cantante rinomatissima come nellie melba è molto meno interessante della boninsegna. provate a compararle,sono curioso di sapere cosa ne pensate!
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Messaggioda dottorcajus » ven 01 giu 2007, 0:51

Intanto dobbiamo inquadrare queste incisioni nella loro epoca. Certamente Giannina Arangi Lombardi è quella di più facile fruizione essendo le sue incisioni sopranili tutte elettriche. La stessa debuttò come mezzosoprano e come tale incise poche facciate che appena possibile fornirò all'amico Pietro per un eventuale pubblicazione. Certamente fu una della cantanti che meno sposò gli usi della sua epoca ma non fu la sola.
Celestina Boninsegna nacque soprano leggero (nessun riferimento ai leggeri odierni in confronto afoni). Iniziò a praticare il repertorio lirico e lirico spinto dopo circa dieci anni dal debutto quando cantò Ernani ed Jone al Dal Verme di Milano. L'anno successivo fu la volta di Aida. Praticamente debuttò intorno al 1892 cantando in opere come Don Pasquale ed Elisir d'Amore. Ovviamente risentì degli usi dell'epoca, anni in cui la fame di novità faceva scrivere da molti recensori che al pubblico si era offerta una vecchia Sonnambula o una vecchia Traviata. Fu lontana dagli stili adeguati alla Norma ma ebbe un aderenza temperamentale ai ruoli interpretati senza cadere negli eccessi di tante sue colleghe coeve. Segnalo anche io due voce di grandissimo interesse che cantò moltissime volte la Norma: Isabella Paoli, cantante di buon livello molto ricercata dai collezionisti per la rarità delle sue scarse incisioni, la mia concittadina Vera Amerighi Rutili che debuttò come Elena nel Mefistofele, franca voce di soprano drammatico che incise una piccola selezione di Norma con tutti i brani più importanti. Appena mi sarà tecnicamente possibile le farò ascoltare a tutti gli interessati.
Visto che parliamo di Norma vi elenco le Norme attive nel teatro lirico fra il 1890/1930 limitatamente a quelle che incisero dischi o cilindri.
Theodorini Elena, Arkel Teresa, De Macchi Maria, De Frate Ines, Paoli Isabella, Citti Lippi Ines, Boninsegna Celestina, Adaberto Ester, Gabbi Leonilde, Lucchini Bice, Gabbi Adalgisa, De Angelis Angela, Russ Giannina, Petrella Oliva, Pucci Esmeralda, Medini Rosita, Giacomelli Ida, Micucci Linda, Alexina Maria, Del Giudice Amalia, Rossi Murino Adalgisa, Mazzoleni Ester, Rubino Clotilde, Impallomeni Franca, Burzio Eugenia, Piccoletti Giuseppina, Bottero Alessandrina, Toninello Ester, Amerighi Rutili Vera, Raisa Rosa, Pacetti Iva, Lucini Luisa, Poli Randaccio Tina, Muzio Claudia, Baldini Maria, Arangi Lombardi Giannina.
In questo elenco si va da soprani leggeri (diversi dagli odierni) ai soprani drammatici con origini mezzosopranili. Molti nomi hanno avuto l'onore del riversamento ma altre voci interessanti sono rimaste conosciute solo a chi come me colleziona direttamente i 78gg.
Roberto
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Messaggioda MatMarazzi » lun 04 giu 2007, 16:08

dottorcajus ha scritto:Certamente Giannina Arangi Lombardi è quella di più facile fruizione essendo le sue incisioni sopranili tutte elettriche. ... Certamente fu una della cantanti che meno sposò gli usi della sua epoca ma non fu la sola.


Sono d'accordo con te sul fatto che la maggior fortuna della Arangi-Lombardi rispetto alle altre che avevo citato dipenda soprattutto da una maggiore fruibilità.
Il mio amico Luca non me ne vorrà: da tempo discutiamo sulla Arangi; lui la stima molto più di me.
Io la trovo una cantante prevedibile e tutto sommato noiosa; il suo canto è sontuoso, il legato perfetto, le smorzature anche ad altissima quota esaltanti, gli acuti sono folgori (penso al re bemolle di "m'odi a m'odi").
E poi (sì, sì, d'accordo) non veristeggiava.
Ma io chiedo qualcosa in più, in termini di artisticità e di personaolità.

In questo senso, andando un po' a ritrovo nel tempo, io stravedo per la Russ e la Mazzoleni, che sono le mie due Norme preferite dei primi del '900(ovviamente se restiamo fra le italiane, perché se tiriamo in ballo le tedesche, che probabilmente furono le maggiori Norme fra i due secoli, il discorso cambia: a questo proposito mi chiedo come è possibile che nella tua lista abbondantissima manchino dei pezzi da novanta come Lili Lehmann o Berta Kiurina).

Non ci metto dentro la Boninsegna, che amo molto meno.
Un po' come la Arangi, la Boninsegna si compiaceva troppo delle sue belle sonorità e restava in superficie.

La Russ invece, con quel suo canto controllatissimo, con quella sobrietà misteriosa, sussurrata, quel velluto notturno e romantico di cui avvolgeva tutti i personaggi, resta sbalorditiva ancora oggi.
Quanto ascolto certi sconvolgenti fonotipia (il duetto del Nabucco, o la Semiramide, o il Don Carlos) resto allibito: anche nei momenti più furibondi la Russ non scende mai da quel tono astrale e nostalgico, non usa il petto, non si scompone. Anche lei, come la Sutherland, potrebbe evocare l'idea del cigno sul lago, con la differenza che mentre la Sutherland era distante dalle passioni umane, la Russ lasciava sfuggire a tanta compostezza una malinconia densa e profonda.

In Norma resta, a mio gusto, un monumento e le incisioni che ci ha lasciato (fra cui soprattutto il duetto con Adalgisa) fra i must della discografia.

Altra mia grandissima passione è la Mazzoleni.
Più ancora della Russ, la Mazzoleni era un'intellettuale, fiera della propria classe, della propria cultura, della tecnica forbita e belcantistica.
Ma in più aveva la curiosità drammaturgica, la vocazione per lo scavo umano e psicologico, la forte dialettica col pubblico.
I suoi dischi sono uno più sbalorditivo dell'altro, secondo me.
Altro che Boninsegna! Altro che Arangi Lombardi.
In ogni nota, ogni parola si sente la voglia di approfondire, di capire, di comunicare.
Fu per lei (come per la Callas) che furono rispolverate la Vestale, i Vespri Siciliani, Medea di Cherubini.
Anche nel suo caso, c'è un disco (il monologo dei figli) che credo dovrebbe restare in testa alla discografia di Norma.

La Amerighi Rutili la conosco bene. Fra l'altro mia nonna la sentì a Bologna proprio in Norma, riportandone un giudizio abbastanza positivo.

Salutoni,
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Norme varie

Messaggioda Luca » lun 04 giu 2007, 17:18

1) Il mio amico Luca non me ne vorrà: da tempo discutiamo sulla Arangi; lui la stima molto più di me.
Io la trovo una cantante prevedibile e tutto sommato noiosa; il suo canto è sontuoso, il legato perfetto, le smorzature anche ad altissima quota esaltanti, gli acuti sono folgori (penso al re bemolle di "m'odi a m'odi").
E poi (sì, sì, d'accordo) non veristeggiava.
Ma io chiedo qualcosa in più, in termini di artisticità e di personaolità.

(...)

2) La Russ invece, con quel suo canto controllatissimo, con quella sobrietà misteriosa, sussurrata, quel velluto notturno e romantico di cui avvolgeva tutti i personaggi, resta sbalorditiva ancora oggi.
Quanto ascolto certi sconvolgenti fonotipia (il duetto del Nabucco, o la Semiramide, o il Don Carlos) resto allibito: anche nei momenti più furibondi la Russ non scende mai da quel tono astrale e nostalgico, non usa il petto, non si scompone. Anche lei, come la Sutherland, potrebbe evocare l'idea del cigno sul lago, con la differenza che mentre la Sutherland era distante dalle passioni umane, la Russ lasciava sfuggire a tanta compostezza una malinconia densa e profonda.
========================================
Il fatto che io ami molto la Arangi Lomabrdi non mi impedisce di valutarne i limiti, né di apprezzare la Russ. Conosco i brani che l'amico Matteo cita ed effettivamente, nonostante la differenza cronologica tra l'Arangi e la Russ, quest'ultima è molto più vicina alla nostra sensibilità (o almeno riconducibile ai moduli nterpretativi Callas-Sutherland) in fatto di espressività.
Concordo con Matteo - pur continuando ad apprezzare moltissimo la Arangi - la Russ è realmente un soprano dinanzi al quale occorre togliersi tanto di cappello.
Terzo punto: quanto alla Sutherland 'distante dalle passioni umane' non sono poi molto d'accordo. Cito 2 ascolti: il primo in disco ed è l'Ah non credea mirarti della Sonnambula (I edizione con Monti e Corena), il secondo è stato vissuto dal vivo ed è stato un travolgente M'odi, m'odi della Lucrezia Borgia che la Joan ha cantato qui a Roma alla fine degli anni '70. Davvero struggimento, pietà e lacrime in quell'edizione hanno fatto testo, oltre alla voce che sappiamo e che, pur essendo all'epoca non più freschissima, era però da ricordare.

Saluti a Matteo e a tutti.
Luca.
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Margaret Price in Norma

Messaggioda MatMarazzi » sab 08 nov 2008, 9:14

Avendo un po' di tempo libero, stamane ho pensato di riaprire questo vecchio thread che - stranamente - è rimasto legato alle grandi norme pre-callassiane.
E invece ci sarebbe tanto da dire anche su interpreti più recenti.

Per esempio, recentemente ho sentito la Norma di Margaret Price, che per alcuni anni circolò e si fece applaudire in teatri importanti.
Premetto che l'incisione è spaventosa... nel caos le voci giungono lontanissime.
E tuttavia, da quel che si può capire, sono rimasto deluso: certo la pasta vocale è bella; inoltre la Price ha risorse da vera virtuosa. Ma temo che il registro acuto della parte la spaventi... per lei, come è noto, tutto ciò che è al di sopra del si naturale è una scommessa (strano che da giovane cantasse persino Kostanze). Quindi procede in punta di piedi, senza lasciare che il personaggio si riveli.

Ora... va bene che, come abbiamo detto anche altrove, i ruoli Pasta hanno caratteristiche da mezzosoprano acuto... ma il do vivaddio bisogna averlo in tasca, altrimenti si finisce a "gattonare" pavidi e tremebondi per tutto il tempo.

Sempre tra le Norme di quella generazione, sarei curioso di sapere se qualcuno ha mai sentito la Tomowa Sintow.
Da quel che mi risulta, ha cantato il ruolo terribilmente tardi; e non di meno sono convinto che - se l'avesse fatto negli anni buoni, ossia tra gli anni 70 e 80, ne sarebbe uscito qualcosa di interessante.
Il timbro della Tomowa era strepitosamente bello; inoltre aveva uno slancio ma anche un velluto notevoli. E poi era sontuosa e seducente; è un po' un peccato che sia stata confinata nei ruoli da "grand-lyrique" tedesco o male impegnata in personaggi mozartiani per i quali risultava troppo pesante.

Una che rimpiango tantissimo non abbia mai affrontato Norma è stata Julia Varady (anche se il mio vero sogno sarebbe stato sentirla in Medée, versione originale).

E per voi chi sono le Norme significative degli ultimi vent'anni?

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Re: Margaret Price in Norma

Messaggioda VGobbi » sab 08 nov 2008, 12:45

MatMarazzi ha scritto:E per voi chi sono le Norme significative degli ultimi vent'anni?

Io sarei molto interessato di un vostro parere sulla Lagrange nei panni della Druidessa. Qualcuno l'ha mai sentita?
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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