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Massimo
PS. Volevo rassicurare la fan di Kunde che il suo beniamino ha eseguito con Nagano un grande Pollione ed è stato senza dubbio il migliore in campo; ma ne riparleremo.
Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham
Bertarido ha scritto:
PS. Volevo rassicurare la fan di Kunde che il suo beniamino ha eseguito con Nagano un grande Pollione ed è stato senza dubbio il migliore in campo; ma ne riparleremo.
Su questo concordo pienamente e anzi, il trucco e il parrucco fanno parte integrante del gioco dell'opera ma ... sono tollerabili se sono il colorato contorno di una sostanza musicale ...; quello che mi lascia dubbioso riguardo alla Bartoli è che invece il trucco sembra avviato a mutarsi in sostanza; anche Sutherland amava condire i propri concerti con brani magari minori, musicalmente non irresistibili, addobbata come un lampadario di Murano, eppure alle prime note il miracolo continuava a ripetersi ...;Rodrigo ha scritto:Non c'è scritto da nessuna parte che i cantanti devono essere degli asceti, magari qualcuno lo è anche
è vero poi che ho espresso alcune riserve sulla Bartoli ma tirare in ballo in simile contesto il signor Manzotti mi pare a dir poco ardito (avendo avuto la ventura di averlo sentito); ma forse questo dipende dal fatto che mal digerisco i controtenori ... a questo proposito vi segnalo su o.s. il Giulio Cesare diretto magnificamente da Jacobs pochi mesi fa a Parigi ma funestato nel ruolo titolare da L. Zazzo, ma con una ottima Piau come Cleopatra: purtroppo ormai si fa tanta musica barocca ma tirando le somme si contano sulle dita di una mano quelli che sanno cantarla (strepitosa la Di Donato nell'Alcina ascoltata a Viterbo un anno fa): se ne faccia di meno allora!. Tornando all'argomento principale voglio concludere citando, ad esempio di quello in cui la Bartoli è regina, proprio la sua Cleopatra cantata qualche anno fa a Zurigo. Per quanto riguarda Ilaria, spero di aver il tempo nei prossimi giorni di raccontare un pò della bellissima Norma di Nagano ... e di Kunde naturalmente.Rodrigo ha scritto:Lo stesso discorso, mutatis mutandis, vale per Angelo Manzotti confrontato con tanti controtenori (specie anglosassoni)
pbagnoli ha scritto:Mi ero fatto coinvolgere soprattutto dal suo disco di arie di Vivaldi: in quel particolare periodo, in cui cantare Vivaldi era ancora un po' un'avventura, lei offriva lo scatto di una voce che sembrava fatta apposta per stupire. Basta sentire, ancora oggi, "Anche il mar par che sommerga" dal Bajazet per rendersi conto dei fuochi d'artificio che sapeva scatenare.
bigandalu ha scritto:...anch'io, Pietro, saltavo su dalla sedia per il suo Vivaldi... abituato a sentirlo cantare in un disco della Hyperion dalla vocina frigida e incolore della Kirkby, o quel paio di cosine col piano che la Caballè faceva in concerto, molto Gran Signora invero, per quanto puro godimento acustico... mi piaceva quel Vivaldi nerboruto, scolpito, piuttosto che fatto di pasta molle come s'era ascoltato in un 'Farnace' o in una 'Griselda' con voci in gran parte italiane...
pbagnoli ha scritto:Hai ragione: il Giardino Armonico è una compagine strepitosa!
Piace da matti anche a me
Concordo pienamente! dopo il concerto di Roma ho riflettutto a lungo sulla Bartoli e ho ascoltato dei suoi CD che da tempo erano rimasti silenziosi: quale sorpresa! a cominciare dal CD inciso nel 1989 intitolato "Rossini arias"; ho iniziato con il rondò di Cenerentola che avevo fresco di ricordo dall'esecuzione dal vivo ... ebbene la Cecilia a quei tempi era ben diversa dalla cantante di adesso! la voce, sempre morbida, era decisamente più scura e soprattutto dotata di un gran velluto; le agilità erano affrontate con sicurezza ma scevre da quel gutturalismo che poi sarà il suo marchio di fabbrica; benchè non fosse ben saldato il passaggio tra il registro medio e quello grave, la voce risuonava da autentico mezzosoprano con alcune inflessioni che ricordavano addirittura la Valentini. Devo dire che a posteriori mi risulta incomprensibile l'iter vocale della Cecilia; costante è stato l'impegno ad aggiungere qualche nota acuta all'edificio vocale ma questo, come è accaduto a tante altre, a scapito del registro centrale. Quello che si può constatare è che negli anni ha perso del tutto quelle che erano dei grandissimi atou vocali; mentre sto scrivendo sto ascoltando sempre dal CD di cui sopra un "Mura felici" veramente bello: che peccato !!pbagnoli ha scritto:Una volta - un po' di anni fa - ero appassionatissimo della Bartoli. Mi ero fatto coinvolgere soprattutto dal suo disco di arie di Vivaldi: in quel particolare periodo, in cui cantare Vivaldi era ancora un po' un'avventura, lei offriva lo scatto di una voce che sembrava fatta apposta per stupire. Basta sentire, ancora oggi, "Anche il mar par che sommerga" dal Bajazet per rendersi conto dei fuochi d'artificio che sapeva scatenare.
Anche la Cenerentola mi coinvolse.
Ma già il disco delle arie di Salieri era una bella rottura
gustav ha scritto:Però su Vivaldi vi voglio consigliare due cosette eccezionali, e dopo ditemi, senza nulla togliere alla Bartoli...
Si tratta del cd Amor Sacro e del cd Amor Profano di Simone Kermes assieme ad Andrea Marcon ed alla Venice Baroque Orchestra, edizione Archiv...
A mio avviso sublimi!!!Se qualcuno li conosce batta un colpo...
Ciao...
Bertarido ha scritto:dopo il concerto di Roma ho riflettutto a lungo sulla Bartoli e ho ascoltato dei suoi CD che da tempo erano rimasti silenziosi: quale sorpresa! a cominciare dal CD inciso nel 1989 intitolato "Rossini arias"; ho iniziato con il rondò di Cenerentola che avevo fresco di ricordo dall'esecuzione dal vivo ... ebbene la Cecilia a quei tempi era ben diversa dalla cantante di adesso! la voce, sempre morbida, era decisamente più scura e soprattutto dotata di un gran velluto; le agilità erano affrontate con sicurezza ma scevre da quel gutturalismo che poi sarà il suo marchio di fabbrica; benchè non fosse ben saldato il passaggio tra il registro medio e quello grave, la voce risuonava da autentico mezzosoprano con alcune inflessioni che ricordavano addirittura la Valentini. Devo dire che a posteriori mi risulta incomprensibile l'iter vocale della Cecilia; costante è stato l'impegno ad aggiungere qualche nota acuta all'edificio vocale ma questo, come è accaduto a tante altre, a scapito del registro centrale. Quello che si può constatare è che negli anni ha perso del tutto quelle che erano dei grandissimi atou vocali; mentre sto scrivendo sto ascoltando sempre dal CD di cui sopra un "Mura felici" veramente bello: che peccato !!
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