Fra le righe dei libretti

problemi estetici, storici, tecnici sull'opera

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Re: una cosa che non avevo notato... Così fan tutte

Messaggioda Tucidide » mer 03 set 2008, 14:24

Alberich ha scritto:La troia dovrebbe essere la femmina del maiale, se non erro.

Sì, certamente: la scrofa :D
Diverse femmine di animali si sono trovate appiccicato addosso questo significato: cagna, lupa, vacca, anche asina :shock:

P.S. Questo Dizionario del Lessico Erotico UTET è una vera miniera. :mrgreen: Lo comprai ad un mercatino mesi fa per pochi euro, e non immaginavo che si sarebbe rivelato indispensabile. :D
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: una cosa che non avevo notato... Così fan tutte

Messaggioda Maugham » mer 03 set 2008, 16:42

MatMarazzi ha scritto:
Fra il disinvolto Figaro e la vecchia serva si sono, nell'allusione di Da Ponte, consumati rapporti di natura per lo meno ambigua in passato.


Allusione tra l'altro del solo Da Ponte.
E quindi senza dubbio voluta.
Beaumarchais è molto chiaro riguardo a quello cui allude Marcellina.
Nella scena IV del primo atto del Matrimonio di Figaro, quando Marcellina chiede aiuto a Bartolo per incastrare Figaro:
Sintetizzo e quindi abbrevio:
"Susanna non riuscirebbe ad averlo se mi aiutate a far valere un impegno che ha preso verso di me"
"Il giorno del suo matrimonio?"
"Se ne rompono di più avanzati. Se non temessi di rivelare un segreto tra donne..."
"Sono un medico, non ci sono segreti per noi"
Qui Marcellina, con fare circospetto, dopo una sparata sulla natura al contempo timida e audace del bel sesso dice...
"Spaventiamo prima di tutto Susanna minacciandola di far sapere in giro che il conte la molesta. Trattenuta dalla vergogna (una donna è bella se può, saggia se vuole ma "deve" sempre essere rispettabile) ella continuerà a rifiutare il Conte il quale, per vendicarsi, appoggerà la mia opposizione al matrimonio".
Quindi il segreto tra donne che ipocritamente Marcellina teme di rivelare in Beaumarchais non c'entra con Figaro bensì riguarda le pesanti profferte del Conte verso Susanna di cui Bartolo (appena chiamato da Siviglia) non poteva essere a conoscenza.
Ora verrebbe spontaneo dire "che colpa ne ha Susanna se il Conte ci prova?" :)
All'epoca era ovviamente diverso.
"Se il Conte ci prova vuol dire che Susanna ci sta."
E questo concetto ci è chiaro con la sparata "da suffragetta" di Marcellina (Atto III) dopo il riconoscimento di Emanuele (Raffello) in cui l'attempata guardarobiera difende il suo sesso di fronte alle mascalzonate degli uomini.

è perfettamente capace di pensare alla borsa come a un riferimento fallico!


Ti sono sincero, nel Così fan tutte (ferma restando l'indiavolata coprolalia nascosta dei due) non vedo però un sottinteso di questo tono.
Certo, la borsa come riferimento scrotale ad esempio in Romagna è di uso corrente.
Lo si usa però per indicare persone o situazioni particolarmente noiose e fastidiose non per sottolineare focose potenze sessuali.
"Uffa, babbo che borsa!!" (Titta in Amarcord)
"Che borsa!!!" (io dopo il Maometto II di Pesaro)
Per me Despina si riferisce davvero ai quattrini.

E' invece chiarissimo il riferimento all'aspide, all'idra al basilisco (tutti rettili presenti nella simbologia fallica) di Fiordiligi nel II atto.
Splendido inoltre il lavoro dei due ragazzacci che, per riuscire nel loro intento addirittura"sbilencano" una rima su cui invece l'orecchio di noi perfidi pensatori :twisted: si appoggerebbe senza sforzo.

Guglielmo:
Sei tu pazzo?
Vuoi precipitarti
Per una donna che non val... 8) due soldi?

Non c'entra con la nostra analisi ma ricordo, stando a quest'opera, una divertente papera di Raimondi a Ferrara il quale, nel recitativo che precede Soave sia il vento invertì i termini:
anziche:
Don Alfonso
E a voi salvi gli amanti
E a me gli amici
disse
E a voi salvi gli amici
E a me gli amanti. :lol:

Il che apriva inquietanti derive sullo spirito dell'opera. :oops:

PS: su Tottola, scusatemi, ma continuo a pensare che sia una deliziosa bestialità involontaria! I neoclassici erano terribilmente candidi... pensate alle celebri insistenze alfieriane sul "fallo" del marito


Può darsi sia involontaria.
Bisognerebbe sapere (c'è qualche belcantista esperto in gossip da camerino?) quali fossero i rapporti tra la Colbran e la Pisaroni.
Io so solo che la Madama non amava molto che ci fossero altre donne nelle opere di cui era protagonista. Cioè tutte.
Fantastico un po'. Me la vedo insistere con Rossini e Tottola, a lume di candela, in un notte napoletana per inserire il fatidico termine.
Sarà involontaria, però l'opera comincia così.
Il coro che circonda Andromaca.
Quali sono le prime parole del coro?
"Troia qual fosti un dì dov'è il tuo pristino splendor?" :D
Ahia! :mrgreen:

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Ultima modifica di Maugham il mer 03 set 2008, 19:14, modificato 1 volta in totale.
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Re: una cosa che non avevo notato... Così fan tutte

Messaggioda Pruun » mer 03 set 2008, 19:10

Lungi da me sminuire l'ilarità della discussione (che peraltro condivido ampiamente :D :wink: ), ma 'avanzo di Troia' dovrebbe essere un prestito metastasiano, il che assolutamente non smentisce l'ipotesi di Maugham:

Colbran: Dai dai, mettimi che le dico 'avanzo di Troia'
Tottola: Ma non è un insulto?
Colbran: Ma no, che lo dice anche Metastasio in [verificare] e fa fine mettere una bella citazione

Mi informo meglio comunque! :wink:
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Re: una cosa che non avevo notato... Così fan tutte

Messaggioda Maugham » mer 03 set 2008, 19:26

Pruun ha scritto:
Colbran: Dai dai, mettimi che le dico 'avanzo di Troia'
Tottola: Ma non è un insulto?
Colbran: Ma no, che lo dice anche Metastasio in [verificare] e fa fine mettere una bella citazione


(continua)
...
Tottola: Si però basta!
Colbran: No, a quella scema glielo devi far dire anche dal coro.
Tottola: Anche dal coro?
Colbran: Sì, anche dal coro!
Tottola: E poi ancora da chi?

... scusate, ogni tanto i thread "svaccano".... :oops:
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A ventitré ore (pagliacci)

Messaggioda Maugham » lun 08 set 2008, 22:04

L'ho aperto qui anche se non so se la collocazione è giusta.
Spulciando nel sito del Met (che tra l'atro pubblica on line i consuntivi e la dichiarazione dei redditi! :shock:) ho trovato l'angolo delle faq dove veniva posta questa domanda riguardo ai Pagliacci.
Canio, quando annuncia l'inizio dello spettacolo, dice il celebre "a ventitré ore".
Bene, il vistatore chiede che diavolo di ora sia. Presume che, se per ventitré si intende le 11pm, sia un'ora troppo tarda per l'inizio della commedia. Un'ora, dice, in cui i bambini sono a letto.
Il dotto Figaro (così si chiama il risponditore :roll: ) dice in pratica che Leoncavallo fa riferimento al conteggio dell'ora propria di molti paesi dell'Italia rurale dove le 24 coincidono con il tramonto. Una tradizione che risale addirittura ai tempi della Bibbia.
Pertanto si tratta di un ora prima del tramonto.
Considerato che siamo in Calabria, a Ferragosto con il sole che -senza ora legale- tramonta alle sette di sera, deduco che la recita inizi alle 18.
Cosa ne dite?
Ha ragione l'anonimo Figaro?
Saluti
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