Ilaria ha scritto:Sottoscrivo. Secondo me però dai primi dischi la Decca ha aumentato talmente tanto l'esposizione mediatica di Florez al fine di renderlo sempre più simile ad una rockstar agli occhi del pubblico neofita o meno navigato (ad esempio, sul sito ufficiale si parla di date del tour e non d'impegni futuri se le cose non sono cambiate recentemente) che questa sua nuova veste risulta un po' ridicola, più che altro perché mi pare non ci si trovi troppo a suo agio nemmeno lui. Lo stanno facendo passare per il bel tenebroso e caliente latino che sfida i divi del passato (Arias for Rubini) e si confronta con quelli del presente (Bel canto spectacular), ma all'aumentare delle luci dei riflettori dello star system la qualità e la coerenza del prodotto diminuiscono sempre più. Quante erano realmente le arie create da Rubini nel cd omonimo? Due su sette. Quanti dei duetti dell'ultimo cd sono effettivamente riusciti? De gustibus, ma quello con Domingo è lapalissianamente a dir poco imbarazzante.
Preferivo di gran lunga il primo album Rossini arias, meno roboante ma coerente, a queste ultime uscite discografiche.
Sono effettivamente d'accordo, ma se devo analizzare con serenità il prodotto, senza pensare al fatto che è smaccatamente commerciale, non posso non notare che Florez si impegna più che altrove sul versante del fraseggio, che ha leggermente aumentato la paletta della dinamica, che cerca qualche colore in più.
Nel suo disco "Arias for Rubini" non mi ha entusiasmato, affatto, devo dire, mentre l'ho trovato più in parte in molti pezzi del presente CD. Poi, certo, la colleganza è stata scelta per mera attrattiva commerciale.
Concordo invece sulla divizzazione del tenore, che secondo me è sbagliata perché Florez... non è un divo. Del divo non ha la personalità, la naturale comunicativa, persino il carisma, secondo me. Il divismo è uno stato che non si può inventare: mi alzo una mattina e dico: toh, oggi voglio diventare divo.
Se posso lanciare una stilettata alle multinazionali del disco, senza cadere nelle paranoie cellettiane, dico che la loro colpa è quella di "divinizzare" anche cantanti che NON hanno le stigmate del divo. Non parlo di come scelgono gli artisti della loro scuderia: Florez merita assolutamente un contratto per la Decca e la carriera che sta facendo. Semplicemente, non è tagliato per essere un divo da CD pout-pourri e, citando Ilaria, un
bel tenebroso e caliente latino che sfida i divi del passato (Arias for Rubini) e si confronta con quelli del presente (Bel canto spectacular)
Saluti
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...