José Cura

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Re: José Cura

Messaggioda MatMarazzi » sab 14 giu 2008, 18:19

Maugham ha scritto:
MatMarazzi ha scritto:Posso dirla tutta? Io credo che Del Monaco sia stato un po' incompreso.


Qui faccio fatica a seguirti.
Perchè incompreso?


Non ho detto "sconosciuto" e nemmeno "sottovalutato".
Ho detto incompreso, perché - secondo me - non ci si è interrogati seriamente su quale repertorio avrebbe potuto davvero valorizzarlo.
Il repertorio è stato il "solito" per tenoroni: vedi (l'ultimo), puccini e versimo.
In questo repertorio i difetti di Del Monaco emergevano assai più dei suoi pregi.

Ora, intendiamoci, con i cantanti di scarsa personalità l'ossessione del repertorio è giusta.
Essi si scritturano proprio perché possono coprire i "soliti ruoli".
Mentre con i cantanti di fortissima personalità il discorso dovrebbe capovolgersi: bisogna scandagliare il repertorio alla ricerca dei ruoli che possano valorizzarli.
La gente va a sentire Infantino perché si fa "la Traviata".
Mentre va a sentire "Ernani" perché c'è Del Monaco.

Pruun ha scritto:Beh, non so di chi sia il merito della scelta di Nerone (però ultimamente a Bologna ci sono proposte interessanti, vedi il prossimo Der Vampyr che mi vede felicissimo!) però è un bene che si faccia, no?


VEdi Pruun,
se dovessimo giudicare la bravura di un dirigente artistico perchè ti rira fuori dal cappello il "titolino carino" staremmo freschi.
A far questo basta uno studentello del Dams.
NOn ci vuole una cima a stabilire di allestire un "Der VAmpyr"; bisgona però vedere come lo realizza.
Come sceglie gli artisti coinvolti sulla base della loro affinità linguistica e culturale al testo; come contribuisce alle correnti interpretative più avanzate (specie per repertori poco frequentati); come riesce a collegare le sue proposte alle contemporanee tendenze sociali, artistiche, culturali.
Proprio quello che Bologna non fa.
Ti prende il VAmpyr (e chissà poi perché questo titolo? Forse perché si spera che la gente lo scambi per un film horror) e poi ne affida la direzione a un bravo professionista come Roberto Abbado, che però di protoromanticismo germanico non ne sa mezza; ne affida la regia a uno dei più imbrarazzanti ruderi del nostro panorama; ne affida l'esecuzione (per chi ha la ...fortuno di assistere alle recite importanti) a un Osborne e a una Remigio che, al di là delle questioni di personalità, di questo repertorio non sanno un emerito ...niente.

E' per questo che paghiamo stipendi principeschi ai direttori artistici?
Una roba del genere avrebbe potuto metterla insieme qualsiasi dilettante prestato alla direzione artistica.


OT: Cosa non ti piace di De Ana Mat? Io lo trovo un regista molto interessante!


Ovviamente rispetto la tua opinione, ma per quanto mi riguarda semplicemente non è un regista.
E segnatamente non è un regista musicale.
E' solo uno scenografo (di gusto, ahimé, molto alterno).


VGobbi ha scritto: Altra impressione mi fece seguendolo sulla defunta tv francese (Antenne 2), tTrasmisero il suo Otello dal teatro Orange (non vorrei dire una cavolata, visto che non ricordo piu' quale teatro fosse, ma si trattava di una recita all'aperto


E' bello poter finalmente dire "io c'ero"! :)
In effetti ero presente a quella sciagurata recita di Otello trasmessa da Antenne2.
Prima o poi ti racconterò l'inferno che abbiamo vissuto.
CErto che il povero Galouzine e tutti gli altri artisti non avrebbero potuto, in quel contesto, fare nulla di serio.
Salutoni
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Re: José Cura

Messaggioda Pruun » sab 14 giu 2008, 23:19

MatMarazzi ha scritto:VEdi Pruun,
se dovessimo giudicare la bravura di un dirigente artistico perchè ti rira fuori dal cappello il "titolino carino" staremmo freschi.
A far questo basta uno studentello del Dams.
NOn ci vuole una cima a stabilire di allestire un "Der VAmpyr"; bisgona però vedere come lo realizza.
Come sceglie gli artisti coinvolti sulla base della loro affinità linguistica e culturale al testo; come contribuisce alle correnti interpretative più avanzate (specie per repertori poco frequentati); come riesce a collegare le sue proposte alle contemporanee tendenze sociali, artistiche, culturali.
Proprio quello che Bologna non fa.
Ti prende il VAmpyr (e chissà poi perché questo titolo? Forse perché si spera che la gente lo scambi per un film horror) e poi ne affida la direzione a un bravo professionista come Roberto Abbado, che però di protoromanticismo germanico non ne sa mezza; ne affida la regia a uno dei più imbrarazzanti ruderi del nostro panorama; ne affida l'esecuzione (per chi ha la ...fortuno di assistere alle recite importanti) a un Osborne e a una Remigio che, al di là delle questioni di personalità, di questo repertorio non sanno un emerito ...niente.

E' per questo che paghiamo stipendi principeschi ai direttori artistici?
Una roba del genere avrebbe potuto metterla insieme qualsiasi dilettante prestato alla direzione artistica.


Beh, Der Vampyr è un'opera molto bella... se la gente lo scambia per un horror e va a teatro tanto meglio, no? :lol:

Però non capisco perché né Osborn né la Remigio saprebbero niente di questo repertorio... scusa, ma in fondo è un titolo del primo '800 e non dovrebbe essere inadatto a voci come le loro (certo, c'è da vedere chi sarà Ruthven...)
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Re: José Cura

Messaggioda MatMarazzi » dom 15 giu 2008, 2:04

Pruun ha scritto:Beh, Der Vampyr è un'opera molto bella...


Il discorso non era se Il Vampyr è un'opera bella o no, ma se ha senso farla in questo modo.
Eravamo partiti dal fatto che tu citavi questa scelta come prova della validità delle scelte artistiche di Bologna
Io ti rispondevo che non sta nella scelta di un titolo il valore di una scelta.
Quindi non c'entra nulla che l'opera sia bella; c'entra piuttosto che lo spettacolo lo sia.
O che, per lo meno, abbia un'oncia di interesse.

se la gente lo scambia per un horror e va a teatro tanto meglio, no? :lol:

capisco che è una battuta...
perché allora potremmo scandagliare il repertorio barocco alla ricerca di titoli come "gola profonda" o "casalinghe pruriginose". Sai quanta gente?
Scherzi a parte, ho come la sensazione che si siano modi più seri per programmare l'attività di un teatro.

Però non capisco perché né Osborn né la Remigio saprebbero niente di questo repertorio... scusa, ma in fondo è un titolo del primo '800 e non dovrebbe essere inadatto a voci come le loro

FAtto sta che nè l'uno, nè l'altra hanno mai cantato un'opera tedesca dell'epoca.
Aver cantato qualche Mozart e qualche Donizetti (in perfetto stile pucciniano) non autorizza la Remigio a ritenersi adatta alle opere italiane primoottocentesche, ma se anche così fosse Marschner non è Donizetti.
Proprio come Weber non è Rossini, ma mi fermo subito qui! :)

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Re: José Cura

Messaggioda Pruun » dom 15 giu 2008, 13:44

Lo so, lo so... semplicemente mi interessa come esperimento

Guarda, lungi da me difendere le scelte dei nostri Sovrintendenti... la mia battuta sul Der Vampyr (perché era una battuta, ovviamente) riguarda un altro problema: il pubblico che diserta gli spettacoli: l'ultima nuova da Macerata è che per questa estate han tolto dal cartellone Attila... non a caso l'opera che ha venduto di meno.

Se Bologna programma un titolo interessante e di raro ascolto italiano io dico che 'questa' scelta mi interessa... e se il pubblico ci va pensando sia un horror.... tanto meglio :lol: :lol: :lol:
Far fare Der Vampyr a Pizzi significa anche 'chiamare' il pubblico con un regista 'tradizionale'... poi lo so anche io, ne verrà fuori (al 90 % ma aspetto di stupirmi) il classico spettacolo elegantissimo, raffinatissimo, laccatissimo, tutto in rosso-viola-nero-blu che pattinerà sull'opera... probabile, ma al di là del fatto che a me va bene anche una cosa così, pur non esaltandomi, se si vuole fare una proposta particolare... vanno considerate le variabili.

In Italia non c'è pubblico, e non solo per il momento di crisi economica che è di adesso e amen, ma soprattutto per ignoranza... magari qualcuno arriverà a Bologna attirato da certi nomi piuttosto che altri... Insomma io non sarei così critico... e poi le parti di Osborn e della Remigio, ripeto, mi sembrano tranquillissime e affrontabilissime da loro...
Però vedrò e, se non verrai, ti dirò (ma non so se ti fiderai... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: )

Salut!
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Re: José Cura

Messaggioda LeProphete » ven 29 apr 2016, 13:59

Che ne pensate? http://www.opera.mc/fr/saison/tannhaeuser-92
Io son rimasto letteralmente basito...
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Re: José Cura

Messaggioda DottorMalatesta » ven 29 apr 2016, 14:10

LeProphete ha scritto:Che ne pensate?


Che no jela fà. Tannhauser è parte abbastanza massacrante. Passi il racconto di Roma al terzo atto che è di tessitura abbastanza centrale, ma tutti i primi due atti (con le varie strofe dell´inno a Venere che aumentano progressivamente di semitono in semitono) richiedono un tenore con un dominio assoluto del registro acuto. Cosa che Cura ha sempre faticato ad avere, con quella sua voce divisa in due tronconi, e che penso non possa certo sfoggiare oggi. Almeno così penso. Il carisma scenico da solo temo non basti.

Apprezzo incondizionatamente la scelta di dare la versione di Parigi in francese. Forse l´unico motivo di vero interesse di questo Tannhauser.
Per inciso, sapete se sia reperibile il libretto della versione in francese? Io ho la "Guide des opera de Wagner" curata da Michel Pazdro che, incomprensibilmente, presenta una retro-traduzione in francese dalla versione tedesca. Mah...

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Re: José Cura

Messaggioda teo.emme » ven 29 apr 2016, 15:40

Cura è impresentabile. Un saggio di come costui canti è l'ultimo Otello di Salzburg (uno degli spettacoli più indecenti che abbia mai visto). Che faccia Tannahuser mi pare davvero troppo. Incomprensibile è pure la scelta della bacchetta per la quale, mi auguro, si tratti di un refuso. Di certo è uno spettacolo imperdibile...per farsi qualche grassa risata.
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Re: José Cura

Messaggioda DottorMalatesta » ven 29 apr 2016, 15:53

teo.emme ha scritto:Incomprensibile è pure la scelta della bacchetta per la quale, mi auguro, si tratti di un refuso.


Non ci avevo fatto caso. Non sapevo che la Stutzmann dirigesse. :shock:

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