Sinceramente non pensavo che degenerasse la discussione.
Guarda, la discussione non è minimamente degenerata. Almeno da parte mia. Ho risposto, spero chiaramente, a chi mi accusava di superficialità
Mi sembrava una curiosità interessante poter valutare un'artista che affronta un repertorio che, nella sua carriera ha toccato solo di sfuggita: io concordo con teo, è un disco che mi affascina, e non solo perché sono un fan, e nemmeno perché auspico un Wagner tutto trilli e gorgheggi, ma perché mi piace quanto ascolto.
Questo è un altro discorso. Ovvero un tuo parere personale. Io ascolto volentieri Bergonzi e ho un "debole" per lui. Oggettivamente però constato tutti i suoi limiti.
Teo parla di un Wagner 'webernizzato': in fondo non dice nulla di sbagliato (io ho impropriamente usato 'all'italiana' per semplificarmi la vita) e non mi spiacerebbe sentire un'interpretazione di questo tipo in determinate opere (ovvero, come anche ha detto teo, quelle pre-ring).
Pruun, ti prego! La storia del Wagner weberizzato (spero non Webern
) è.... è un non è.
E' una roba che non esiste nè a livello critico nè a livello musicologico.
Per favore, basta con queste formulette da scuola serale!
Perchè Wagner è stato influenzato in giovane età da Weber allora... allora cosa? Mi puoi specificare cosa diavolo vuol dire cantare Elsa alla Weber? O Sieglinde alla Weber?
E cosa vuol dire il Wagner ottocentesco?
Rosa von Milde cantava come la Sutherland di questo CD?
Johanna Wagner cantava come la Sutherland di questo CD?
Se qualcuno me lo dimostra allora posso anche andargli dietro.
Si parla di ascendenze belcantiste in Wagner?
E' un'affermazione mica da ridere. Chi la mette sul piatto deve avere le spalle grosse.
Ovvero chi lo fa ha il dovere di specificare i punti, spartito alla mano, dove ha trovato queste affinità vocali, armoniche e più in generale compositive.
Non tirare fuori la solita robetta della Norma che ormai la conoscono anche i sassi.
Sai quali furono i punti fermi del teatro wagneriano alle origini?
Gluck, Dittersdorf, Winter, Mozart, Weigl, Beethoven, Spohr, Weber, Marschner, Paisiello, Cimarosa, Cherubini, Spontini, Rossini, Gretry, Boieldieu, Hérold, e Auber.
E me ne sono sicuramente dimenticato qualcuno.
Pensa te. Altro che Weber.
Vogliamo fare una riflessione che abbia un senso su questi signori?
Capisci che il teatro wagneriano è qualcosa di molto più complesso che parlare di ascendenze weberiane o di enfasi. Così come la storia dell'interpretazione wagneriana per essere davvero rivoluzionata ha bisogno di ben altro che una garbata signora di mezza età che legge i personaggi wagneriani come eroine di Jane Austen.
Quanto ai problemi di intonazione e di emissione, per cui non saremmo messi bene nemmeno qui Maugham, scusami, ma ci sono esecuzioni decisamente più deficitarie (Vejzovic in testa)... che poi fossero più centrate in un ruolo, a suo modo, unico e molto sfuggente (del tutto incompatibile con la personalità della Sutherland) è assodato.
Ma poichè la Sutherland la si ascolta principalmente per le note... almeno che queste siano perfette
Salutoni
Maugham