J. Sutherland: discografia

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Re: Sutherland sings Wagner

Messaggioda VGobbi » lun 28 apr 2008, 20:29

Qui siamo alla fantalirica, antenponendo le possibilita' di un'Eva cantata dalla Sutherland di fronte a cantanti del calibro come Grummer o una Kupper o una Janowitz. Mah ... le mie piu' forti perplessita', lasciatemelo dire.

Io troverei molto piu' allettante un Gobbi nei panni di un Alberich o Klingsor, con tutto il rispetto.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Sutherland sings Wagner

Messaggioda Pruun » gio 22 mag 2008, 2:14

VGobbi ha scritto:Qui siamo alla fantalirica, antenponendo le possibilita' di un'Eva cantata dalla Sutherland di fronte a cantanti del calibro come Grummer o una Kupper o una Janowitz. Mah ... le mie piu' forti perplessita', lasciatemelo dire.


Beh, dal punto di vista vocale mi sembra che la Sutherland non abbia proprio niente da invidare loro. :wink:
Ma il Marazzi tace su questo disco? :evil:
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Re: Sutherland sings Wagner

Messaggioda Maugham » gio 22 mag 2008, 10:28

Pruun ha scritto:Beh, dal punto di vista vocale mi sembra che la Sutherland non abbia proprio niente da invidare loro. :wink:
Ma il Marazzi tace su questo disco? :evil:


Forse ha qualcosa di meglio da fare che occuparsi di un gingillo discografico come questo che solo con grande fede sutherlandiana qualcuno può indicare come "apritore" di chissà quali nuove strade... :roll:
Tra l'altro, converrai con me, nella ballata dell'Olandese anche a suoni corretti e intonazione non siamo proprio messi bene... :D :D :D
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Re: Sutherland sings Wagner

Messaggioda Pruun » gio 22 mag 2008, 13:37

Vabbé, ma infatti di curiosità si parlava, mica di rivoluzione :shock:
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Re: Sutherland sings Wagner

Messaggioda Maugham » gio 22 mag 2008, 17:10

Pruun ha scritto:Vabbé, ma infatti di curiosità si parlava, mica di rivoluzione :shock:


Veramente si andava oltre la rivoluzione. :wink: Si parlava addirittura di un altro Wagner, addirittura auspicabile! :shock:
E poi, cito dalla recensione-stroncatura del CD -a mio avviso pregevole- della Kozena
"il recital wagneriano di Joan Sutherland e Richard Bonynge, incompreso, da alcuni deriso ma straordinario per le prospettive interpretative che apriva"
Chiedo scusa all'autore per aver tolto dal contesto la frase.
Però sarei curioso di sapere quali siano queste prospettive interpretative (nemmeno vocali, addirittura interpretative!) che questo disco wagneriano lasciava presagire.
Saluti
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Re: Sutherland sings Wagner

Messaggioda Pruun » gio 22 mag 2008, 18:38

Se ti riferisci al messaggio di teo.emme credo auspicasse un 'ritorno' al Wagner italiano (o meglio, 'all'italiana', definizione che in se non vuol dir nulla, ma serve tra noi a capirci) che, in effetti, a me intrigherebbe, come alternativa, se non altro!
Per quanto riguarda me la trovo una curiosità, ma una curiosità complessivamente ben riuscita e resto dell'opinione che in determinati ruoli la Sutherland avrebbe potuto davvero dire la sua, il che non significa automaticamente dire qualcosa di nuovo, ma portare un contributo: a me, personalmente, le sue esecuzioni delle 'arie' di Elsa e Elisabeth piacciono assai, ma quello che pensavo lo ho detto anche prima :wink:
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Re: Sutherland sings Wagner

Messaggioda teo.emme » gio 22 mag 2008, 21:08

Visto che sono stato evocato (o almeno, è stata evocata una mia frase) intervengo volentieri dando "l'interpretazione autentica" del mio pensiero. :D Innanzitutto una premessa doverosa: in realtà non credo affatto che il recital wagneriano della Sutherland sia in qualche modo rivoluzionario (e ne sono ben contento, non credo nelle rivoluzioni, in nessun ambito..). E neppure penso che sia privo di difetti (in particolare - già l'ho scritto - ho trovato un poco deludente la direzione di Bonynge, nonostante ami Bonynge e lo ritenga uno dei direttori più stupidamente sottovalutati di tutti i tempi. Ma anche in certi aspetti dell'interpretazione della Diva: insomma se ne può parlare). Il Wagner che però ascoltiamo in questo recital (con tutti i limiti che un recital può avere e senza la possibilità di un confronto col personaggio intero dell'opera integrale) è effettivamente qualcosa di diverso dal solito e a cui per anni siamo stati abituati in ossequio ad una certa fastidiosa ortodossia: è un Wagner ripulito da una quell'enfasi retorica che spesso ci è dato ascoltare. Un Wagner luminoso, alleggerito da certe lutulenze tardo romantiche, un Wagner cantato. Non è però una rilettura intellettualistica e razionalizzata, "da camera" o lirica, bensì esso è ricondotto ad un'estetica essenzialmente romantica/weberiana. Non una rivoluzione quindi (come fece, ad esempio, Karajan e pure Boulez, ma con risultati molto più deludentii), ma piuttosto un "ritorno" ad un romanticismo schilleriano (se mi concedete il paragone letterario). Ovviamente emerge anche, e soprattutto, il lato essenzialmente vocalista della Sutherland (aspetto che spesso è stato trascurato a tutto vantaggio di altri elementi). Non parlerei, quindi, di un Wagner "all'italiana", ma piuttosto di un Wagner romantico o piuttosto, weberizzato se mi passate il neologismo (e dopo tanto Weber wagnerizzato forse è il giusto contrappasso). Ora tutto questo può piacere o non piacere, tuttavia inviterei a riflettere su alcuni aspetti storici: il clima culturale ed estetico in cui Wagner si muoveva è figlio del primo romanticismo tedesco (Schiller, Novalis, Fichte, Schelling, Holderlin, Friedrich) che musicalmente ha come epitome Carl Maria von Weber. Senza contare gli influssi di certo belcanto italiano (ma non voglio ritornare a questa annosa questione onde evitare "guerre sante"...). Ebbene, riportare Wagner a questa dimensione (soprattutto nelle opere prima del Ring, che sono,non a caso, proprio quelle ove la Sutherland concentra la sua interpretazione) non mi sembra una forzatura, come invece può essere una rilettura brahmsiana dell'autore, calcata su sonorità poderose, organici smisurati, sinfonismo mahleriano etc, e non scevra da retoriche pangermaniste... La mia frase "un altro Wagner è possibile", volutamente provocatoria, proprio a questo mirava: un Wagner più vicino a Weber che a Brahms, più romantico che tardoromantico, può essere una lettura assai convincente (almeno, a me piace molto e affascina moltissimo). E aggiungo ancora la parola "auspicabile". Almeno come alternativa. Mi piace riportare, sul cd oggetto di discussione, le parole contenute in un intervento pubblicato su questo stesso sito (non nel forum), nella sezione dedicata ai cantanti storici, e che penso rifletta anche il pensiero degli stessi amministratori (sennò non sarebbe stato messo dov'è...) e quindi rispecchi le finalità e le linee ideologiche del sito stesso. Non sono quindi le idee di un "cellettiano" come tante volte mi si accusa di essere (accusa che, intendiamoci, mi prendo volentieri, non ritenendola affatto negativa o denigratoria, nonostante gli intenti di chi me la destina.. :twisted: .):

"(...) E si ritorna a Wagner, ossia al sogno rimasto nel proverbiale cassetto, o quasi. Propiziata dall’ammirazione per la Flagstad, dal teutonico debutto in patria e dalla propedeutica frequentazione del teatro di Weber, l’aspirazione sutherlandiana al canto wagneriano si è tuttavia limitata all’Eva dei Meistersinger e a ruoli minori, tra cui – in disco – l’irripetibile uccellino del Ring soltiano. Ma lo sfizio di un recupero protagonistico in extremis la Dame se lo tolse nel 1978, con Sutherland sings Wagner, un recital discografico molto intenso, straordinariamente cantato (anche se la voce tradì qui e là una certa stanchezza). Bonynge diresse la National Philharmonic Orchestra con leggerezza intrigante, privilegiando impasti puliti e quasi trasparenti, molto probabilmente assai vicini a quelli che si sentivano nei teatri europei nel secondo Ottocento, e la Stupenda realizzò un vera e propria dichiarazione d’amore per l’opera di Wagner, applicando a pagine esemplari di Rienzi, Holländer, Tannhäuser, Lohengrin, Walküre, Meistersinger e Tristan, sempre pervase di profonda emozione, una vocalità tutta italiana, controllatissima, straordinariamente musicale. E poco importa se la dizione, nonostante la chiara intenzione di far risuonare maggiormente le consonanti, restò, more solito, molto sfumata: il risultato è talmente affascinante da far rimpiangere più d’una delle mai affrontate letture integrali (...)"

Ecco...non ho altro da aggiungere su quello che non ritengo, come assai superficialmente è stato definito, "un gingillo discografico", ma un grande disco che propone una lettura differente, ma esteticamente convincente e plausibile. E' discutibile. Come ogni cosa, quindi..discutiamone, senza però lanciarsi in crociate contro di me al grido di "dagli al cellettiano....", please! :D

Ps: sul Wagner "italiano" (parlo del tanto vituperato - non da me - Wagner eseguito dai grandi cantanti italiani negli anni '40-'60 e tradotto, ahimè, non sempre bene) e che tanto ha dato alla nostra cultura musicale, invece, sarebbe assai interessante aprire un bel confronto senza pregiudizi.
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Re: Sutherland sings Wagner

Messaggioda MatMarazzi » sab 24 mag 2008, 16:46

Pruun ha scritto:Beh, dal punto di vista vocale mi sembra che la Sutherland non abbia proprio niente da invidare loro. :wink:
Ma il Marazzi tace su questo disco? :evil:


Ti chiedo scusa del mio "silenzio" :) ma in effetti ha ragione Maugham.
Il poco tempo si unisce al nessun interesse da parte mia per la questione posta (scusami...)
La Sutherland in questo repertorio è semplicemente una scolaretta, che traballa alla ricerca di suoni che non riesce ad emettere.
Tecnicamente dilettantesca. Vocalmente affaticata. Interpretativamente imbarazzante.
Anche io mi devo dissociare da quanto Domenichini ha scritto in proposito nell'articolo sulla Kozena: la Sutherland non ha aperto alcunissima strada in Wagner. Il mondo ha alzato le spalle su questo malinconico "peché de vieillesse" discografico e ha ripreso - come niente fosse - il secolare cammino già intrapreso verso il puro colore wagneriano.
Anche lei, per fortuna, ha capito il passo falso e si è ben guardato da imbarazzare nuovamente noi e se stessa con altre ...esplorazioni simili.

Scusa la franchezza.
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Re: Sutherland sings Wagner

Messaggioda teo.emme » sab 24 mag 2008, 20:39

MatMarazzi ha scritto:
Pruun ha scritto:Beh, dal punto di vista vocale mi sembra che la Sutherland non abbia proprio niente da invidare loro. :wink:
Ma il Marazzi tace su questo disco? :evil:


Ti chiedo scusa del mio "silenzio" :) ma in effetti ha ragione Maugham.
Il poco tempo si unisce al nessun interesse da parte mia per la questione posta (scusami...)
La Sutherland in questo repertorio è semplicemente una scolaretta, che traballa alla ricerca di suoni che non riesce ad emettere.
Tecnicamente dilettantesca. Vocalmente affaticata. Interpretativamente imbarazzante.
Anche io mi devo dissociare da quanto Domenichini ha scritto in proposito nell'articolo sulla Kozena: la Sutherland non ha aperto alcunissima strada in Wagner. Il mondo ha alzato le spalle su questo malinconico "peché de vieillesse" discografico e ha ripreso - come niente fosse - il secolare cammino già intrapreso verso il puro colore wagneriano.
Anche lei, per fortuna, ha capito il passo falso e si è ben guardato da imbarazzare nuovamente noi e se stessa con altre ...esplorazioni simili.

Scusa la franchezza.
Salutoni,
Matteo


Scusami, ma non concordo nemmeno con una singola parola di ciò che hai scritto....i motivi li ho già detti. :wink:
Ultima modifica di teo.emme il dom 25 mag 2008, 0:42, modificato 1 volta in totale.
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Re: Sutherland sings Wagner

Messaggioda Maugham » sab 24 mag 2008, 23:00

MatMarazzi ha scritto:[Anche lei, per fortuna, ha capito il passo falso e si è ben guardato da imbarazzare nuovamente noi e se stessa con altre ...esplorazioni simili.


Infatti la DECCA (che non è così miope come lo siamo tu ed io :wink: ) ha pensato bene, ovviamente dopo il planetario plauso che ha circondato questo straordinario e grande disco, di mettere in cantiere alla fine degli anni Settanta un'integrale del Ring partendo dal Siegfried con questo cast:

Siegfried: Luciano Pavarotti
Mime: Ernesto Palacio
Wanderer: Samuel Ramey
Alberich: Enzo Dara
Erda: Lucia Valentini-Terrani
Fafner: Marilyn Horne
Brunnhilde: Joan Sutherland
e, per la regola dei contrappesi, il Waldvogel è andato a Jessye Norman.
Il tutto diretto, weberianamente e non brahmsianamente, e senza lutulenze e lontano dalle riforme :D :D :D :D :D :D :D :D di Karajan da Richard Bonynge.
Con la National Philharmonic Orchestra perchè i Wiener erano troppo retorici.
Poi la Decca deve averci ripensato perchè ha pubblicato questo CD della Sutherland in una raccolta che si chiama "Rarities and curiosities".
Mah, valli a capire questi Inglesi! Che non sanno fiutare le nuove strade dell'interpretazione wagneriana....
'notte.... :roll:
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Re: Sutherland sings Wagner

Messaggioda Alberich » dom 25 mag 2008, 0:37

Ahahahahah, quel Siegfried l'avrei comprato di corsa.... :lol:
Grazie ai link di Pruun ho ascoltato un po' questi brani. Che dire? Come "rarità e curiosità" è molto divertente. Però la Sutherland non va da nessuna parte. Le sezioni più cantabili sono anche molto belle, ma non c'è molto da conservare.
E' il legittimo vezzo di una diva, e come tale è anche piacevole.
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Re: Sutherland sings Wagner

Messaggioda teo.emme » dom 25 mag 2008, 0:46

CENSURA.
Nota del moderatore: ricordo a tutti (e per la milionesima volta a Teo.Emme) che qui non sono ammessi riferimenti alla "civiltà" dei membri del forum.
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Re: Sutherland sings Wagner

Messaggioda Maugham » dom 25 mag 2008, 9:07

teo.emme ha scritto:come assai superficialmente è stato definito, "un gingillo discografico", ma un grande disco...


teo.emme ha scritto:Beh....quando non si vuol capire.....io pensavo di discutere in modo civile tra persone civili, e che invece dell'ironia sgarbata e grassa usassero il ragionamento...pazienza, mi sarò sbagliato. Forse invece di esprimere serenamente le mie ragioni avrei dovuto "prendere in giro" chi non la pensa come me, così almeno mi sarei adeguato...vabbeè la prossima volta sarò più attento e mi adeguerò al tono generale del discorso....


Teo, guarda che quello che ha definito superficiale il mio giudizio sul gingillo-Sutherland sei stato tu al termine del tuo messaggio.
Non mi sembra molto civile. Nè molto sereno.
Se non fosse stato per quella frase non mi sarei nemmeno preso la briga di rispondere.
Senza dubbio posso essere superficiale in molti settori operistici.
Ma in Wagner no.
Perchè su Wagner ci sto da una vita, compatibilmente con il mio tempo, le mie tasche e la mia testa.
Mi posso sbagliare, ovviamente.
Però i miei giudizi, te l'assicuro, nascono sempre da una riflessione.
Quindi non sono superficiali.
Tornando al tono del messaggio, mi dispiace tu ti sia risentito, ma quando (nel 2008) sento ancora parlare di "riforma karajana" ebbene... l'emoticon "latte alle ginocchia" non l'ho trovato. :)
Non vuoi l'ironia sgarbata e grassa?
Allora "ti dirò il mio pensiero schietto" :)
Secondo me (ovviamente da quello che scrivi) il repertorio wagneriano non lo conosci nè lo padroneggi.
Non c'è nulla di male.
Da quanto leggo hai altre competenze.
Però rifletti bene prima di accusare di superficialità un tuo interlocutore.
Saluti
Maugham
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Re: Sutherland sings Wagner

Messaggioda VGobbi » dom 25 mag 2008, 9:32

Forse qualcuno si e' montato la testa perche' la Sutherland ha cantato l'uccellino nel Siegfried e son convinti che avrebbe potuto regalarci una nuova luce in fatto d'interpretazione wagneriana, tutta fatta di trilli e gorgheggi.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Sutherland sings Wagner

Messaggioda Tucidide » dom 25 mag 2008, 12:41

Premetto che ho ascoltato pochissimo del disco in questione, troppo poco per poterne dare un giudizio preciso.
Volevo però dire che dal mio punto di vista hanno ragione entrambi i "fronti".
Che la Sutherland in questo disco proponga qualcosa di nuovo, qualcosa che in Wagner non era stato o quasi tentato, è fuori discussione a mio parere. In questo, Pruun, Teo.emme e Riccardo (in sede di recensione al per me bruttino disco della Kozena) hanno ragione.
Ma è anche vero che aprire una strada non significa ipso facto essere degli scolarchi. Si possono aprire infinite strade, ma poi tutto sta nel proporre qualcosa che interessi veramente il pubblico e in certo qual modo ispiri altri artisti a seguire la tua strada.
E in questo ritengo che la Sutherland sia stata un'apripista che non ha avuto seguaci.
E' senz'altro vero d'altronde che si può avere un unicum interpretativo e vocale mai più ripreso eppure degno di nota.
Matteo citava mesi fa la Lady della Hallin - che purtroppo non conosco - ossia una Lady formato soprano lirico leggero distante anni luce dalle cantanti più corpose che hanno monopolizzato il ruolo. Ecco: la Sutherland nel disco wagneriano potrebbe essere un caso simile. Un esperimento che potrà avere i suoi motivi di interesse ma che nella storia dell'interpretazione operistica è di poca o nessuna rilevanza.
Da una parte Teo.emme e Pruun potranno dire che certe interpretazioni della Sutherland in Wagner sono migliori di quelle della Moedl o della Varnay, dall'altra Mat potrà dire che la Lady della Hallin ha molta più aderenza psicologica al personaggio rispetto alla Verrett.
Sta però di fatto che la Moedl e la Varnay storicamente sono wagneriane storiche, mentre la Joan in Wagner non la ricorda quasi nessuno, così come la Lady della Verrett è una delle più celebrate, mentre quella della Hallin la conoscono in pochi.
Anch'io potrei dire che i politici italiani più importanti del dopoguerra sono stati , che so?, Piccioni e Tambroni, mentre Andreotti e Fanfani sono dei sopravvalutati. :) Peccato che la Storia (S maiuscola :wink: ) mi dia torto!
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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