Luca ha scritto:Don Carlo è un'opera tra le mie preferite. Un'idea potrebbe essere:
DON CARLO J. Kaufmann / C. Ventris
ELISABETTA N. Stemme / K. Mattila
FILIPPO II R. Pape / R. Scandiuzzi
EBOLI W. Mejer / N. Michael
POSA B. Terfel / C. Alvarez
INQUISITORE H. P. Konig / G. Howell
A dirigere il tutto D. Barenboim
Tutti nomi non italiani nella prima ipotesi, ma che io reputo interessanti specialmente sul piano interpretativo.
Salutoni, Luca.
Complimenti vivissimi, Luca.
Questo è un cast talmente eccellente che non potrà vedere la luce a Milano, e meno ancora con Gatti.
Peccato perché Lissner è lo stesso di quell'incredibile Don Carlos allo Chatelet (Alagna, Hampson, Mattila, Meier, Van Dam) che modificò per sempre le logore direttrici dei cast di quest'opera.
Geniale l'idea di Kauffman e della Stemme.
Nel caso di Kauffman avremmo semplicemente (come ha già dimostrato diverse volte) il massimo Don Carlos ipotizzabile da moltissimo tempo in qua, vocalmente, tecnicamente e psicologicamente.
Nel caso della Stemme, idealissima Elisabetta, sarebbe - credo - addirittura un debutto! Nientepopodimeno!
Meglio di così, oggi, non si può.
La Mattila invece mi pare un po' matura: è stata la "verdiana maxima" per la sua generazione, ma ora è un po' troppo pesante vocalmente e tesa negli acuti.
Mi inquieta di più il personaggio di Filippo.
I nomi proposti sono i più autorevoli (e battuti) di oggi per il ruolo: Pape, Furlanetto...
Non dico che Pape non sarebbe un Filippo di lusso, fastoso vocalmente; e poi è semplicemente inconcepibile che non lo si veda in Italia.
ma... ma il ruolo è talmente denso di problematiche dicibili e indicibili, il personaggio talmente ingombrato di responsabilità storiche, che forse il sontuoso Pape mi risulterebbe prosaico.
Non mi persuade (ma per ragioni diverse) nemmeno Furlanetto, che è bravo, molto bravo, ma troppo chiassoso e prorompente per un ruolo che io, al contrario, considero taciturno, dolente, tutto solo al centro della storia, schiacciato dalla propria inadeguatezza umana e politica.
Per questa stessa ragione resisterei alla fortissima tentazione di veder debuttare in questo ruolo Terfel la cui estroversione solare urta con l'aura di fallimento che soffia su ogni nota di Filippo (per inciso, non vedrei Terfel nemmeno come Posa: troppo pesante e grave, oltre che ben poco "idealizzato").
Meno ancora potrei approvare (ma per ragioni opposte) la scelta di Tomlinson, che dieci anni fa sarebbe stato ancora un Filippo sconvolgente; oggi è troppo segnato, troppo indurito fisicamente per un ruolo di tecnica vocalistica e di tessitura elevata, bass-baritonale e di età... non poi così avanzata.
In compenso Tomlinson potrebbe essere un'ottima scelta per l'Inquisitore (meglio del pur bravissimo Salminen, che finirà per realizzare il solito "orco" di cui abbiamo strapiene le scatole).
Per finire il discorso Filippo. Io punterei su un bass-baritono di levatura wagneriana o liederistica.
Non so come è messo oggi Hynninen (che ha superato i sessanta) ma l'idea mi solleticherebbe.
Purtroppo, diversi anni fa, ci ha lasciato (poco più che quarantenne) Monte Pederson, che - secondo me - sarebbe stato oggi il Filippo ideale.
Alla fine, a costo di ferire le sensibilità di alcuni, io penso che propenderei per Falk Struckman.
Posa...
ok, ok. Ha ragione Walpurgys, la scelta è obbligata: Keenlyside.
E' una scelta ovvia... giusta, sensata.
Rappresenta il "nuovo" eppure è già "istituzionalizzato".
Però, quanto mi sta sull'anima quel baritonino chic!
Come Eboli, caro Luca, non terrei in considerazione la Meier, già provata dal virtuosismo del ruolo a Parigi, dieci anni fa.
La Michael invece è una grande idea!
complimenti.
Direttore? Regista?
Be' si... Baremboim è meglio qui che in Tristano.
Ma io vorrei tanto sentire il mio amico Salonen!
Regista?
Uno che abbia senso della struttura, della Storia, delle psicologie...
E che non atterrisca le sciure milanesi...
No, è troppo difficile. Non ce la faccio!
Salutoni
Mat