Tucidide ha scritto:mi piace molto quella diretta da Furtwaengler del 50 a Salzburg con la Flagstad e Patzak: trovo strepitosa lei e molto espressivo lui.
Caro Tucidide,
riaprirei il thread perchè mi fa piacere discutere del Fidelio di Salzburg, anche se parto da sensazioni molto distanti dalle tue.
Concordo sull'espressività di Patzak: è sempre stato uno dei cantanti più eloquenti che abbia sentito.
E tuttavia, pur riconoscendogli la capacità di dire, non amo sempre ciò che dice.
In lui ravviso quasi sempre un'ombra di buonismo da cinema da bravi sentimenti austriaco (stile Sissi). Ovunque lo abbia ascoltato, in Mahler, in Offenbach, in Verdi, in Schubert o in Strauss, Patzak mi ricorda sempre un brav'uomo nato vecchio: pacato e costantemente in smoking, ideale come nonnino delle favole.
Questo me lo rende detestabile come Erode e come Loge, ma ammetto che come Florestan la sua possa essere una visione ammissibile.
Semplice... ma ammissibile.
Quanto alla Flagstad non so che dire: come Leonore a me pare affaticata (il che è comprensibile vista l'età), pachidermica nell'abscheulischer, troppo corta di almeno una terza rispetto alla scrittura del ruolo e lontanissima da quella facilità vocalistica e classicistica per la quale - è indubbio - Beethoven scriveva.
E poi mi pare impossibile come interprete: mi ricorda una nonna dei fiordi, saggia e corpulenta, solennemente statica, inamovibile, più adatta a raccontare le favole ai nipotini davanti al caminetto che a vestirsi da ragazzo, sfidare il potere e sfoderare le pistole.
Su Fuertwaengler non posso dire altro che è grande, ma talmente grande da far perdere di senso a tutta l'opera, almeno per me.
Il suo Fidelio è un faro di luce ideale, talmente abbagliante che in esso si smarriscono non solo i personaggi ma gli stessi meccanismi teatrali dell'opera, che invece avrebbero proprio bisogno di essere valorizzati.
Il resto del cast (escluso Schoeffler, altro dinosauro vicino all'estinzione) è emozionante, è vero... la Schwarzkopf, Greindl, Dermota sono il futuro che picchia alla porta! Ma è un po' poco per divertirsi in un Fidelio.
in sostanza, condivido assolutamente l'ammirazione di Tucidide per le grandi personalità di questa edizione (e per il fascino del commiato post-bellico di giganti in via di smobilitazione), ma non credo che il risultato ci consegni un'esecuzione davvero convincente, a cui sia possibile "credere".
Che ne dici?
Salutoni
Matteo