I personaggi femminili di Richard Strauss

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I personaggi femminili di Richard Strauss

Messaggioda tatiana » lun 19 nov 2007, 23:42

E da tempo che vorrei discutere su questo argomento. I personaggi femminili di Richard Strauss sono eccezionali. Il compositore bavarese ha esplorato l'anima femminile in modo magistrale e ci ha lasciato delle eroine memorabili. Io posso parlare da interprete, anche se ho cantato una sola opera di Strauss - Ariadne auf Naxos (Ariadne). Vorrei però prima lasciare la parola a voi. E vorrei sapere se anche voi avvertite la sensualità delle eroine di Strauss o e solo una mia idea che però sul palcoscenico reggeva. Ma non parleremo solo della sensualita naturalmente.

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Re: I personaggi femminili di Richard Strauss

Messaggioda MatMarazzi » mar 20 nov 2007, 0:25

tatiana ha scritto:Io posso parlare da interprete, anche se ho cantato una sola opera di Strauss - Ariadne auf Naxos (Ariadne). Vorrei però prima lasciare la parola a voi.


cara Tatiana,
anche io, prima di dire come la penso, vorrei lasciare la parola a un'interprete, più che altro perché mi sorprese molto.

Avrai capito che io sono un ammiratore di Anja Silja, che con la musica di Strauss viene spesso identificata, avendone fatto un asse portante del suo repertorio (Crisotemide, Elektra, Clitennestra, Salome, Herodias, Ariadne, Zerbinetta, Amme della Donna senz'ombra, ruoli lontanissimi fra loro e cantati su un arco temporale di cinquanta anni).

Bene, in un'intervista pubblica di tre anni fa (a cui ovviamente partecipai) alla Wigmore Hall di Londra, la Silja lasciò di stucco l'intervistatore e il pubblico dichiarando: "più passano gli anni, più mi persuado dell'ipocrisia dei personaggi di Strauss, del loro assecondare maschere e stereotipi che occultano l'umanità invece di rivelarla. C'è molta più onestà in certi ruoli del primo Verdi di quanta ce ne sia nelle eroine di Strauss".

Di fronte al mormorio levatosi dal pubblico, lei ha poi aggiunto che il suo giudizio non è "estetico" sul valore di Strauss o delle sue opere (che continua ad amare e a cantare) ma unicamente sull'umanità di questi personaggi, sulla loro sincerità, a cui dice di non credere più.

Intendiamoci, non do a questa uscita (che è solo frutto di una riflessione personale) più peso di quel che ha, però mi ha fatto riflettere.
Ritengo infatti che ci sia qualche cosa di vero...
E lo dico da straussiano verace! :)

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Re: I personaggi femminili di Richard Strauss

Messaggioda beckmesser » mar 20 nov 2007, 13:21

Bene, in un'intervista pubblica di tre anni fa (a cui ovviamente partecipai) alla Wigmore Hall di Londra, la Silja lasciò di stucco l'intervistatore e il pubblico dichiarando: "più passano gli anni, più mi persuado dell'ipocrisia dei personaggi di Strauss, del loro assecondare maschere e stereotipi che occultano l'umanità invece di rivelarla. C'è molta più onestà in certi ruoli del primo Verdi di quanta ce ne sia nelle eroine di Strauss".


Accidenti, che la Silja fosse interprete fra le più intelligenti e, soprattutto, consapevoli del 900 lo ho sempre sospettato, ma con questa uscita (che non conoscevo, e ti ringrazio della citazione) lo dimostra ulteriormente. Per mio conto la condivido totalmente. Il fascino maggiore del teatro di Strauss per me risiede proprio nell’avere capito che, dopo Wagner, la via della rappresentazione psicologica dei personaggi non era più percorribile e nell’aver fatto dei propri personaggi dei simboli delle nevrosi della sua epoca, simboli che diventano teatro (e che teatro…) scontrandosi ed interagendo fra di loro. Un procedimento tutto sommato non troppo diverso da quanto tentato da Musil o Kafka sul romanzo… Concezione che poi si ripercuote sul linguaggio musicale: in fondo, la differenza fra la tecnica dei leitmotiv wagneriana e la sua sta più che altro in questa diversa concezione delle relazioni fra i personaggi.

La cosa che mi ha sempre stupito è come Strauss sia riuscito a farsi interprete così sottile di uno dei periodi più difficili della cultura occidentale senza esserne (almeno questa è la mia impressione) toccato più di tanto. Mi ha sempre dato l’impressione di una sorta di portatore sano di tutte le nevrosi della sua epoca…

Quello che è certo è che dovrei ascoltare qualche cosa in più della Silja in Strauss, che confesso di conoscere poco…
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Re: I personaggi femminili di Richard Strauss

Messaggioda MatMarazzi » mer 21 nov 2007, 1:47

beckmesser ha scritto:Il fascino maggiore del teatro di Strauss per me risiede proprio nell’avere capito che, dopo Wagner, la via della rappresentazione psicologica dei personaggi non era più percorribile e nell’aver fatto dei propri personaggi dei simboli delle nevrosi della sua epoca


Credo anche io che Strauss sia stato (almeno sul fronte che interessa questo thread, ossia la definizione dei personaggi) un campione dell'oggettivazione, del distacco dalle psicologie.
Anche la scelta dei modelli letterari (Wilde) o dei collaboratori (Hofmannsthal, Zweig e Gregor) lo porta invariabilmente su percorsi simbolistici.
Molto interessante la tua considerazione sull'uso del tema conduttore.

Per tornare al topic, vorrei fare un'osservazione che - in parte - continua ciò che si sta dicendo e recupera uno dei principali temi di questo forum.
La vocalità.
Nelle sue eroine, Strauss impiega - mi pare abbastanza evidente, ma sono curioso di sentire come la pensate - scuole tecniche differenti.
Ci sono personaggi più scopertamente vocalistici, altri crudamente declamatori, spesso nella stessa opera.
L'esempio della Donna senz'ombra è emblematico.
L'imperatrice è una vera virtuosa, con picchettati da Regina della Notte (fino al re sopracuto), mezze voci, virtuosismi.
La tintora si fa largo in orchestra con grandi e torrenziali frasi drammatiche (la potremmo dire una declamatrice "pucciniana".
La nutrice è una diabolica distillatrice di colori, declamatrice estremistica e surreale, tipicamente espressionista.
E dire che, in teoria, tutte e tre sono soprani (anche la Nutrice, a dire il vero, fu creata da lucie Weidt, una celebre Isolde).

Stessi abissi dividono le tre eroine di Arianna, o quelle di Arabella, o quelle di Helena, Rosenkavalier, Elektra.

A me ha sempre affascinato proprio questo delle opere di Strauss: le donne sono diversissime più per "come" cantano che per le caratteristiche fisiche della voce (volume, colore, estensione).
Ciò mi pare interessante.


Quello che è certo è che dovrei ascoltare qualche cosa in più della Silja in Strauss, che confesso di conoscere poco…


Per lo meno Salome (che è il suo approdo più celebre) e la Nutrice della Donna senz'Ombra, che - secondo me - è una delle incarnazioni più sconvolgenti di tutta la carriera della Silja.
Io ebbi la fortuna di vedere due volte la sua Nutrice (Parigi e Zurigo, entrambi nei primi anni '90) e ne ho tratto un'impressione incancellabile.
So che l'ha fatta anche a Vienna con Carsen, ma purtroppo non ho potuto assistere.
E' un mistero che canti così poco questo ruolo e che ancora non l'abbia inciso.

Per quanto riguarda Salome, oltre al live del 1965 da Vienna, ti consiglierei di ascoltare il finale dell'opera inciso in studio con Dohnanji e i Wiener per la Decca nei primi anni 70: è assolutamente sconcertante.

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Messaggioda tatiana » mer 21 nov 2007, 15:58

Ragazzi, mi parlate di giganti come la Silja e io poi nel mio piccolo cosa vi posso dire ??? :(
Non conoscevo l'intervista della Silja, ma la sua affermazione che c'è un occultamento di lati umani nelle eroine di Strauss mi trova abbastanza d'accordo. Ed è proprio in questo occulto che si avverte la sensualità che a prima vista rimane nascosta, ma io l'avverto a pelle quando mi calo nel personaggio. E cerco di esternarla proprio attraverso l'occulto. Nel mio piccolo s'intende...
Ci sono anche altri lati nascosti che affronterò dopo. E alla fine dirò anche un'eresia, ma vi farò aspettare un po' per quella :mrgreen:

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Messaggioda MatMarazzi » gio 22 nov 2007, 13:17

tatiana ha scritto:Ragazzi, mi parlate di giganti come la Silja e io poi nel mio piccolo cosa vi posso dire ??? :(


Ma... io volevo solo mettere in campo il giudizio su una tua collega, un'altra che deve affrontare il problema di calarsi in questi ruoli.
E' lecitissimo anche non essere d'accordo con la sua affermazione.

Mi interessa molto (e credo di condividere) la tua osservazione sul fatto che la sensualità scaturisce proprio dall' "occultamento" dell'umanità.
Salome è la prova di quello che dici: non esiste personaggio più finto e più artefatto eppure è una delle eroine più sensuali del teatro d'opera.

Mi interessa molto sapere quali sono i lati nascosti di cui parli! :)
Non farci attendere troppo!

Un salutone affettuoso.
Mat

PS: ci sentiamo la settimana prossima, sto per partire per Roma dove assisterò al Guillaume Tell.
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Messaggioda MatMarazzi » ven 07 dic 2007, 12:01

tatiana ha scritto:Ci sono anche altri lati nascosti che affronterò dopo. E alla fine dirò anche un'eresia, ma vi farò aspettare un po' per quella :


Ehm... dunque?
Non dovrà mica fermarsi qui il discorso sulle eroine di Strauss?
Su Tatjana! :) andiamo avanti...

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