Ahi, ahi!
Se il calmissimo Walpurgys si arrabbia, vuol dire che il mio tono è stato involontariamente troppo forte!
Mi scuso in partenza.
E specifico che, parlando di mitologie, non intendevo affatto dire che tu non conoscessi benissimo le interpretazioni delle signore che hai citato, solo che - secondo me - noi giudichiamo le interpretazioni del passato con una forma di "accettazione" di pregi e difetti (che diamo per acquisiti) che invece alle volte non consentiamo ai cantanti di oggi.
Proprio la Gencer che tu citi fu (e aggiungo INCREDIBILMENTE) investita di critiche feroci dalla stampa inglese quando cantò la sua memorabile Anna Bolena a Glyndebourne.
Allora colsero i suoi difetti (che c'erano!); oggi le fanno fare le vicepresidente della Donizetti-Society.
Volevo solo dire che il passato ci porta a "istituzionalizzare" le interpretazioni, accettandone come parte integrante anche i limiti.
Per questo ritenevo che accanirsi sui limiti di Anna Netrebko (come eventuale Bolena) citando al confronto alcune grandi interpreti storiche che pure hanno a loro volta dei problemi mi pare ingiusto.
Nessuna critica alle tue opinioni: la mia era solo una tesi di metodo.
Venendo alle tue considerazioni:
''PER ME la Bolena della Gencer è STATUARIA'' ed originale
Io non amo molto la Gencer della prima Anna Bolena (RAI 58) perché la trovo generica e impacciata.
Amo moltissimo quella di Glyndebourne, nonostante la voce sia più appesantita.
Quel che mi piace di quello spettacolo (in cui probabilmente agisce l'atmosfera unica, raccolta, campagnola e sofisticata insieme del Sussex) è l'incedere domestico, umano, cameristico della vicenda.
Persino i costumi (senza lo sfarzo holliwoodiano di Visconti alla Scala) hanno un qualcosa di intimo e disinvolto.
La Gencer respira questa scioltezza e ci consegna una Bolena più donna e meno regina, che mi sorprende e mi affascina.
Certo... vocalmente deve arrangiarsi.
Dei tagli non è una novità, ne una questione su cui gridare allo scandalo, ne li avevo citati...
Infatti...
però si era gridato allo scandalo con i tagli dei puritani della Netrebko.
Mentre secondo me erano stati operati più per osservanza alla tradizione (come nel caso della Callas) che al Met è spesso ancora tristemente praticata.
Va detto che la regia di quei Puritani era ancora quella di Sequi degli anni '60... praticamente una baracconata messa su per i turisti.
Mi sorprendo della RAI (?) che ha mandato quello spettacolo invece del primo imperatore di Tan Dum, che - contemporaneamente - veniva creato a New York.
e tagli a parte non concordo sul fatto che sia ''troppo grandiosa'', quando riesce a conciliare benissimo sia l'umanità dubbiosa, sia l'alterigia del personaggio
Che la Callas sia una fraseggiatrice di genio si sa.
Ma tutte le gradazioni espressive della sua Bolena sono all'interno di una unica dimensione: quella della tragicità solenne e (lei sì) statuaria.
Temo che sia stato Visconti a spingerla su questa solennità da affresco storico; forse con un altro regista avrebbe costruito qualcosa di diverso.
Che poi risulti immensa sono d'accordo anche io.
Ma certo il personaggio avrebbe tanto in più da dire (almeno secondo me).
I pant pant ad un novello ascolto non li ho sentiti, perchè la signora (a parte qualche durezza, ma mai nessuna pesantezza) sapeva respirare e pure bene, mentre non si può dire lo stesso della Netrebko.
Qui non si parla di respirazione, ma di condizioni vocali, che nel 57 erano già decisamente allarmanti.
Se bastasse la respirazione, non si capisce perché solo tre anni dopo la Callas si è praticamente ritirata dalle scene.
Sono convinto che se riascolti la sua Bolena sentirai anche tu i segni dolorosi di una voce già molto compromessa (fermo restando la grandezza dell'artista).
Posso concordare con te per quanto riguarda il gusto della Sutherland e della Sills, ma entrambe avevano una loro idea del personaggio
Le mie erano essenzialmente considerazioni vocali (in risposta alle tue considerazioni sui limiti vocali della Netrebko... i famosi "pant pant").
Osservavo che nè la Sills (la cui prova è comunque eccellente), nè la Sutherland (che invece è molto spesso imbarazzante) erano esenti da problemi strettamente vocali.
Però sui loro si sorvola...
Volevo soltanto esprimere la mia perplessità riguardo la Netrebko-Bolena, riguardo un'artista che ritengo incompleta,
Il fatto è che secondo me nessun artista è completo.
Ognuno sa fare certe cose e non sa farne altre.
Bisogna vedere quali ruoli esaltano le caratteristiche positive senza far troppo risaltare quelle negative.
Anna Bolena è un ruolo che soffre (nella pur illustre tradizione interpretativa novecentesca) di un eccesso di maniera, almeno secondo me.
Le interpreti si ammantano di seriosità e pose "regali" e si fermano lì.
Secondo me occorre una svolta sostanziale, nel tipo di lettura del personaggio.
E, in mancanza di una cantante drammaturgicamente e vocalmente perfetta, io mi accontenterei - per ora - di una drammaturgicamente perfetta e vocalmente più che accettabile.
In fondo trilli e agilità perfetti li abbiamo già sentiti e non ci hanno risolto più di tanto i problemi.
Ho detto qualcosa di male solo perchè non incontra il tuo gusto o il tuo modo di vedere la Netrebko?
Sai bene che non è così!
E' solo che hai denunciato i limiti gravissimi (?) della Netrebko senza essere ugualmente severo con le altre Bolene.
Con questo potresti avere anche ragione tu e la Netrebko rivelarsi pessima come Bolena.
Io per primo, come ho già detto, temo, che senza un direttore e un regista che la convincano a restare la stessa di Manon, lei finirebbe per far finta di essere un gran soprano tragico, rendendosi ridicola e rovinando tutto.
Proprio come è successo al Radames di Alagna o al Tristan di Gambill.
Salutoni
Mat