Ivan Kozlovskij (1900-1993), celebre cantante russo. Nacque al villaggio Marjanovka, governatorato di Kiev. Finì il seminario e poi, nel 1919, la scuola secondaria professionale musicale. Negli anni 1916-1926 cantava nei teatri lirici ambulanti a Poltava e Kharkov. Nel 1925 diventa solista del Teatro Lirico di Sverdlovsk (negli Urali) e nel 1926 viene invitato al Teatro Bolshoj di Mosca, di cui fu il solista fino al 1954. Al Bolshoj debuttò nella parte di Alfredo.
All’inizio la sua carriera al Bolshoj non va bene. Il giovane cantante non canta quelle parti di cui sognava. Per realizzarsi Kozlovskij fonda fuori del teatro un complesso lirico che ha un gran successo, ma eppure lo attira il gran teatro lirico e vuole cantare solo al Bolshoj. Ma la direzione del teatro non è contenta di lui e lo licenzia alla fine degli anni ‘30. Allo stesso tempo improvvisamente per lui stesso, Kozlovskij diventa “favorito” di Stalin. Stalin lo sentì più volte e lo fece tornare al Teatro Bolshoj a buone condizioni. Gli fu concesso il titolo onorifico di Artista del Popolo dell’URSS. Da questo momento inizia la carriera stellata di Ivan Kozlovskij. Lui diventa il solista principale del Teatro Bolshoj e contende la precedenza di Serghej Lemescev, il suo rivale. Non tutti erano entusiasmati dalle pause infinite di Kozlovskij che amava mostrare l’unicità della sua voce e a volte usciva dalla regola dell’opera lirica. Molti non accettavano il vocale di Kozlovskij e lo consideravano dai gusti da provinciale e triviale. Ma non di meno Kozlovskij era la stella del Bolshoj. La sua voce di tenore alto è molto individuale e bella. Kozlovskij era molto artistico con grande significazione. Come tutti gli artisti russi della scuola vecchia poteva articolare il testo nel canto. Il suo successo era sbalorditivo, eppure lui non poteva raggiungere il successo di Serghej Lemescev. Erano due rivali e ambedue cantavano lo stesso repertorio tenorile. Soprattutto la parte di Vladimir Lenskij nell’opera “Evghenij Oneghin” di Ciajkovskij era il ponte dell'asino dei due cantanti. Ambedue erano indimenticabili come Vladimir Lenskij, ma io do la preferenza a Serghej Lemescev. Kozlovskij era più popolare all’estero e perciò di lui si è scritto di più. La propaganda staliniana tirava l'acqua al mulino propagandando il favorito di Stalin.
Serghej Lèmescev invece non partecipava mai agli “spettacoli politici” ed evitava la clemenza dei grandi del mondo.
Dopo molti anni Kozlovskij e Lemescev restano come due grandi tenori del loro tempo ed ora non ha senso di dividerli nel più bravo e il meno bravo. Ambedue erano grandi. Ci resta solo il nostro proprio gusto e le nostre orecchie.
Ambedue lasciarono numerose registrazioni audio e video e grazie a ciò noi possiamo giudicare di questi due cantanti.
Fra le numerose pubblicazioni dedicate a Ivan Kozlovskij una particolare menzione meritano due libri usciti negli ultimi anni.
I.
Ivan Kozlovskij (Иван Козловский)
«Il Memoriale» «Воспоминания»
Casa Editrice «Ripol Classic» Mosca 2005 (Pagine 624)
Nel libro oltre al Memoriale di Kozlovskij stesso, sono presentati anche i ricordi sul cantante dei suoi amici, parenti, colleghi, ed anche gli articoli dedicati all’artista. Il libro è riccamente illustrato.
II.
«L’Inchino al Maestro!» «Поклон Вам, маэстро!»
Casa Editrice Natalis Mosca 2006 (Pagine 352)
I ricordi su Kozlovskij dei colleghi dell'artista. Per la prima volta sono pubblicati i diari di Kozlovskij.
Zarevich
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