Le letture di Gérard

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Le letture di Gérard

Messaggioda DottorMalatesta » dom 03 dic 2017, 12:15

“Ah, quel Gérard!… L’ha rovinato il leggere!"
Con queste parole sprezzanti si esprime la Contessa di Coigny, al termine del quadro primo dell´Andrea Chenier, riferendosi al domestico con simpatie rivoluzionarie.
Nel libretto compare anche la frase "… Credetemi… Fu l’Enciclopedia!…", poi non musicata.
Non sappiamo se Gérard abbia letto (anche) l´”Enciclopedia”. Ma sappiamo, da indizi derivanti dal libretto di Illica, il nome di un Autore che, con ogni probabilità, Gérard aveva letto. Di chi si tratta?

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Re: Le letture di Gérard

Messaggioda LeProphete » lun 04 dic 2017, 10:04

Così leggiamo nell’introduzione al primo quadro: “All’alzarsi della tela, sotto i rigidi comandi di un arrogante e gallonato Maestro di Casa, corrono lacchè, servi, valletti carichi di mobili e vasi completando l’assetto della serra. Carlo Gérard, in livrea, entra sostenendo con altri servi un azzurro e pesante sofà. È a lui che principalmente si rivolge il Maestro di Casa con piglio altezzoso, borioso ed ironico, impartendo ordini. Dal giorno che Gérard fu sorpreso a leggere Jean-Jacques Rousseau e gli Enciclopedisti, non ironia o servizio più umile o più basso gli è risparmiato.”
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Re: Le letture di Gérard

Messaggioda DottorMalatesta » lun 04 dic 2017, 11:44

LeProphete ha scritto:Dal giorno che Gérard fu sorpreso a leggere Jean-Jacques Rousseau e gli Enciclopedisti, non ironia o servizio più umile o più basso gli è risparmiato.”


Vero! Ma... non solo! :roll:

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P.S.: aiutino? E' un Autore letto dallo stesso Illica durante la preparazione del libretto.
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Re: Le letture di Gérard

Messaggioda LeProphete » lun 04 dic 2017, 12:40

Ma intendi Platone?
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Re: Le letture di Gérard

Messaggioda DottorMalatesta » lun 04 dic 2017, 13:21

LeProphete ha scritto:Ma intendi Platone?


No! Platone se lo leggeva "Robespierre il piccolo"!

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Re: Le letture di Gérard

Messaggioda DottorMalatesta » mer 06 dic 2017, 13:56

Si tratta di Andrea Chénier, Hymne à la Justice (Inno alla Giustizia).
La corrispondenza tra le parole di Gérard al primo atto e alcuni versi di questo poema di Chénier, sebbene non letterale, è tuttavia abbastanza forte:

“A' tuoi protervi, arroganti signori
hai prodigato fedeltà, sudori,
la forza dei tuoi nervi,
l'anima tua, la mente,
e, quasi non bastasse la tua vita
a renderne infinita eternamente
l'orrenda sofferenza,
hai dato l'esistenza dei figli tuoi.
Hai figliato dei servi!”

“J'ai vu dans tes hameaux la plaintive misère,
La mendicité blême et la douleur amère.
Je t'ai vu dans tes biens, indigent laboureur,
D'un fisc avare et dur maudissant la rigueur,
Versant aux pieds des grands des larmes inutiles,
Tout trempé de sueurs pour toi-même infertiles,
Découragé de vivre, et plein d'un juste effroi
De mettre au jour des fils malheureux comme toi.”


"Ho visto nei tuoi villaggi la triste miseria,
la pallida miseria e il dolore amaro.
Ti ho visto nei tuoi beni, lavoratore indigente,
maledicendo il rigore di un fisco avaro e duro,
Versando ai piedi dei grandi lacrime inutili,
Tutto imbevuto di sudore per te infertile,
senza voglia di vivere e pieno dalla paura
di mettere alla luce figli infelici come te. "

Gérard qui sembra proprio esprimersi utilizzando le parole di Chénier! Sappiamo per certo che Illica conosceva tale testo, dal quale riprende diversi momenti per l´Improvviso (si veda ad esempio: https://studifrancesi.revues.org/2960 ). Dal punto di vista cronologico, L´Hymne à la Justice venne pubblicato nel 1787, quindi due anni prima delle vicende del primo atto. Sappiamo infatti, dalle didascalie del libretto, che il primo quadro si svolge “sul finire di una giornata dell’inverno del 1789“. Ciò corrisponde a quando racconta l´Abatino (i riferimenti al Terzo Stato e a Necker si riferiscono all´inaugurazione degli Stati Generali del 5 maggio 1789, su iniziativa di Jacques Necker). Anche dal punto di vista cronologico è quindi possibile che Gérard conoscesse il poema di Chénier. Ed è altrettanto possibile che, in quale modo, lo stimasse e ne apprezzasse le idee. Questo spiegherebbe, tra l´altro, perché al termine del secondo quadro Gérard – dopo aver duellato con lui senza riconoscerlo (sebbene fossero entrambi presenti in casa Coigny al primo atto, non è detto che Gérard avesse avuto modo di osservare Chénier tanto da poterlo poi riconoscere) - sia a conoscenza che il nome del poeta si trova sulla “lista nera” di Fouquier-Tinville, lo riveli all´interessato e cerchi così di salvarlo, invitandolo alla fuga, affidandogli la protezione di Maddalena, e dichiarando poi alla folla di essere stato ferito da “Ignoto”.

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