Bruckner

sinfonia, cameristica e altri generi di musica non teatrale.

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Bruckner

Messaggioda pbagnoli » lun 27 dic 2010, 19:43

Una mia paziente mi ha regalato il ciclo delle sinfonie di Bruckner registrato da Chailly.
Confesso la mia totale ignoranza di quest'autore. In questo momento sto ascoltando a caso la Settima, ma è una scelta effettuata solo perché ne abbiamo già parlato en passant.
Al di là del valore affettivo importante di questo cofanetto per me (sono molto attaccato a questa paziente, alle sue meravigliose figlie e alle loro famiglie), volevo farmi un'idea un po' più precisa sul tema "Bruckner": qualcuno mi può aiutare, per esempio i solito teo.emme o Riccardo, ormai miei consulenti ufficiali per la grande musica sinfonica?
Grazie!
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Re: Bruckner

Messaggioda teo.emme » mar 28 dic 2010, 3:43

Difficile riassumere in poche righe la complessa vicenda umana e artistica di Bruckner. Difficile, soprattutto, coglierne le profonde ambiguità. Credo che per comprenderne appieno la parabola musicale, sia opportuno afferrarne la biografia. Figura di "romantico" atipico, lontano dai furori della sua generazione, piuttosto incline alla meditazione e alla spiritualità, visse, in realtà, conflitti interni devastanti, delusioni, amarezze, emarginazione, derisione... Proveniente da ambienti rurali (nell'Alta Austria, dove passò isolato infanzia e adolescenza), cresciuto in un ambiente culturale poco mondano, ebbe la sua istruzione musicale sull'organo dell'abbazia di Sankt Florian, dove apprese il contrappunto e studiò Bach (soprattutto), Mozart e Haydn. Trasferitosi quasi a 40 anni in un centro di maggior respiro (Linz), a quasi 50 entra nel Conservatorio di Vienna (come professore d'organo) e inizia - in tarda età, dunque - la sua carriera di "sinfonista". Entrato in contatto con Liszt, Berlioz e Wagner (lo invitò personalmente a Bayreuth in occasione della prima rappresentazione integrale del Ring), suoi modelli musicali, e amico e compagno di studi di Mahler, Wolf e Rott, non venne mai compiutamente apprezzato...spesso fu deriso per i modi bruschi, per la semplicità (addirittura per gli abiti poco eleganti). Vienna, in particolare, fu molto crudele con Bruckner: il partito "brahmsiano" (con Brahms in testa) riuscì ad imporre il silenzio sulle sue composizioni (direttori e orchestre si rifiutavano di suonare la sua musica, bollata di "wagnerismo"). Tanto che, nonostante il successo - discreto, ma costante - che il compositore riscosse ovunque, in Europa e in America, proprio Vienna gli restò ingrata, almeno fino ai primi anni '90 (dopo che Brahms abbandona definitivamente la composizione sinfonica). Uomo schivo e compositore introverso, trasmette la complessità e la sofferenza interiore nella sua musica: le sue sinfonie sono dei monumenti grandiosi ed elaborati. L'orchestrazione è piena e ricca (pur mantenendosi entro limiti formali "classici", al contrario di Mahler che rovescerà il concetto stesso di sinfonia). Musica difficile, complicata, spesso criticata e sicuramente non capita dai contemporanei. Leggere i resoconti dell'epoca è divertente e istruttivo: chi definiva la sua musica "selvaggio delirio di un orchestrale disfatto da venti prove del Tristan", o "snaturata, gonfia, morbosa, corruttrice", oppure "farsa musicale repellente" (come scrisse "fiero" il biografo di Brahms)...addirittura si arrivò a scrivere che "Bruckner compone come un uomo dedito al bere; virtuoso improvvisato la cui fantasia è stata annacquata dalle musiche più scadenti di Wagner e Beethoven", "dal cervello obnubilato dall'incenso", Brahms lo definì "uomo privo di senno"... Questa era la Vienna che "accolse" Bruckner e da cui Bruckner si isolò.

Credo che comprendere la vita di Bruckner faccia meglio capire la sua musica. Produzione non vastissima: 9 sinfonie (più altre due, la n° 0 e la n° 00: non numerate per restare - superstiziosamente - entro il numero di 9, in omaggio a Beethoven) e molta musica sacra (va ricordato almeno il Te Deum e la Messa n° 3). Tra le sinfonie sono imprescindibili la n° 3 (dedicata a Wagner: durante la prima esecuzione, il pubblico - sobillato dai partigiani di Brahms - lasciò la sala un poco alla volta, sino a lasciarla quasi vuota, e pure l'orchestra - diretta dallo stesso Bruckner giacché nessun direttore la voleva dirigere per timore di ritorsioni - appena terminata la sinfonia, lasciò la buca, lasciando l'autore solo, con i pochi amici rimasti, tra cui Mahler); la n° 4 "romantica"; la n° 7 (la mia preferita), con il commosso omaggio a Wagner nel secondo movimento (la coda dell'adagio - aggiunta successivamente all'annuncio della morte del grande compositore - suonata dalle tube); la n° 8 e l'incompiuta n° 9.

Quali edizione? Non sono un "bruckneriano", ma posso dirti le mie preferenze (senza pretese di completezza). Partirei da Furtwangler, poi ovviamente Karajan (la sinfonia n° 7 fu l'ultima sua registrazione...già ne abbiamo parlato) e Celibidache (direttore che sto ridimensionando in molte sue interpretazioni, ma non in Bruckner di cui resta forse il miglior interprete: la sua Settima mette i brividi). Non conosco l'integrale di Chailly - ma credo sia splendida (sia per l'orchestra che per l'interpretazione) - e neppure quella di Jochum (con la Staatskapelle di Dresda).

Ps: ti consiglio - per completare il percorso del grande sinfonismo austriaco dell'ultimo squarcio dell'800 - l'ascolto, dopo Mahler e Bruckner, di Hans Rott (amico del primo e allievo - prediletto - del secondo), e della sua Sinfonia in Mi Maggiore (tra le registrazioni disponibili ti indicherei quella diretta da Dennis Russel Davies, targata CPO e a prezzo più che politico!)
Ultima modifica di teo.emme il mar 28 dic 2010, 16:02, modificato 6 volte in totale.
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Re: Bruckner

Messaggioda pbagnoli » mar 28 dic 2010, 8:20

Teo, sei un fenomeno! In trenta righe hai fatto un trattato! Grazie davvero, sei stato preziosissimo!
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Re: Bruckner

Messaggioda teo.emme » mar 28 dic 2010, 16:19

Grazie Pietro :D Purtroppo non so darti molti riferimenti discografici: con Bruckner sono all'essenziale...
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Re: Bruckner

Messaggioda Riccardo » mar 28 dic 2010, 19:04

Bruckner secondo me può far paura. È un compositore la cui profondità sgorga proprio da una chiusura rispetto al mondo, ai viaggi, al cosmopolitismo. In questo è simile a Schubert, non soltanto per lo stile compositivo affine a quello della Grande sinfonia.

Con Bruckner si può correre il rischio di annoiarsi se si cercano teatralità e varietà. Bisogna invece abbandonarsi al fascino mistico, religioso, grandioso ed immobile della sua musica.

Assolutamente imprescindibile Celibidache!
Buon ascolto! :)
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Re: Bruckner

Messaggioda pbagnoli » mar 28 dic 2010, 21:09

Riccardo ha scritto:
Con Bruckner si può correre il rischio di annoiarsi se si cercano teatralità e varietà. Bisogna invece abbandonarsi al fascino mistico, religioso, grandioso ed immobile della sua musica.

Me ne sono reso conto ascoltando la Settima.
L'Adagio è una di quelle cose che possono turbare profondamente l'ascoltatore.
Non ho termini di paragone, ma quella di Chailly mi sembra una grande direzione.
Grazie anche a te, Riccardo!
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Re: Bruckner

Messaggioda Kulsho » mer 14 mar 2012, 17:15

Bruckner ha avuto secondo me la disgrazia di amare troppo Wagner. Mi spiego. Ha avuto diversi apostoli tra i wagneriani della prima ora a causa della sua profonda venerazione per il profeta di Bayreuth (tanto da dedicargli la terza sinfonia e includere una sorta di doloroso ricordo nella parte finale del secondo movimento della Settima, per la sopravvenuta morta del Divino Incantatore) che però non hanno capito subito la enorme differenza tra il linguaggio bruckenriano, la sua multiforme gamma di sfumature e hanno creato questa specie di monolite con 9 facce, una per sinfonia. Mi sembra una grande conquista nella storia dell'interpretazione bruckenriana la distinzione, lo srotolamento e svolgimento di questo gomitolo musicale, che ha finalmente lasciato spazio per la forte caratterizzazione delle singole sinfonie e del loro mondo precipuo. E questo si deve a direttori come Otto Klemperer, Hans Rosbaud, Eugen Jochum e da ultimo (per me che mi occupo pochissimo di direttori viventi : Chessygrin : ) Sergiu Celibidache. I direttori anche immensi e tanto meritori per la diffusione del verbo bruckneriano come Furtwangler e Oswald Kabasta hanno evidenziato soprattutto il coté wagneriano, evidenziandone l'incandescente apparato sinfonico forgiandone spesso degli immensi poemi eroici (soprattutto Kabasta nella VII e Furtwangler nella IX, da molti considerata la più grande interpretazione di un brano sinfonico di ogni tempo), poemi eroici che sono sì parte del linguaggio bruckneriano, ma che non ne esauriscono il significato. Il nostro Carlo Maria Giulini lo sapeva benissimo e nelle sue formidabili interpretazioni della II, VII, VIII e IX ci ha regalato una visione più pacata, molto sfaccettata e sicuramente antieroica e intimistica del Bruckner maggiore. Saltando di qua e di là si possono reperire le sinfonie dirette da Hans Knappertsbusch, che non ha mai usato le edizioni originali delle sinfonie del maestro (la questione degli originali bruckenriani è delicata e molto complessa) ma che ci ha lasciato un ritratto del maestro tra i più autentici e plastici reperibili in discografia. Karajan non aggiunge molto a queste cime, la sua visione bruckneriana è abbastanza limitata a mio modo di vedere, un'orgia sonora che può essere accattivante, ma che manca troppo spesso il bersaglio. Per le integrali più recenti molto corretta, ma di impostazione tradizionale sebbene di grande rigore è quella di Gunter Wand. Quella di Chailly non la conosco purtroppo, ma mi sono sembrate molto belle anche le letture di Abbado, anche se non so collocarle tra quei titani.
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Re: Bruckner

Messaggioda bitterappula » dom 09 lug 2017, 20:49

Non conosco l'integrale di Chailly. Per Bruckner sono di riferimento oltre alle integrali già nominate di Jochum, Wand e Karajan, anche quella di Haitink con l'Orchestra del Concertgebouw e di Skrowaczewski con la Saarbrucken; da segnalare anche l'integrale con la Frankfurt Radio Symphony di Eliahu Inbal, che sceglie le prime versioni di tutte le sinfonie, quasi tutte molto diverse da quelle eseguite normalmente.
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Re: Bruckner

Messaggioda VGobbi » dom 09 lug 2017, 23:21

Mi hai fatto venire voglia di riascoltarlo. Sono sorpreso dei giudizi positivi su Chailly, che personalmente non mi ha quasi mai entusiasmato.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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