pbagnoli ha scritto:teo.emme ha scritto:Ecco: ora posso dire ufficialmente che la Fanciulla firmata Chailly e Carsen è - a mio parere - assai deludente
Ci puoi dire perché?
Grazie!
Premetto che il mio giudizio si fonda sulla trasmissione TV e pare - in questo caso - essere stata molto penalizzante rispetto alla visione in teatro. Non so che dire: forse ciò che mi ha deluso attiene solo in parte a quel che si è perso nella trasposizione televisiva. Provo a spiegarmi, senza pretese di convincere nessuno:
1) la parte musicale: a parte i volumi sonori - a volte eccessivi e a volte inesistenti (cosa per cui si deve ringraziare la solita mamma Rai, "specialista" nello scombinare i piani sonori e nel proporre un audio piatto e scadente) - la delusione per la lettura di Chailly non attiene a morbidezze, precisione o altro...quanto alla condotta troppo episodica del tessuto orchestrale (e qui la "colpa" non può essere della ripresa). Ho notato un procedere per singoli momenti: magari cesellati e rifiniti, ma staccati l'uno dall'altro. In questo modo - per me - si perde tensione narrativa e quel continuum drammatico che fa di Fanciulla l'opera più "novecentesca" di Puccini: se si pensa che il primo atto veniva un tempo eseguito senza voci come un poema sinfonico, si ha l'idea dell'importanza di uno scorrimento musicale senza soluzione di continuità. Ieri ho sentito una cura eccessiva del dettaglio a scapito dell'insieme. Anche il secondo atto ha sofferto, a mio parere, dello stesso problema, sino alla partita di poker risolta - per quanto è dato sentire dalla ripresa - in uno scambio privo della tensione che dovrebbe ribollire in orchestra (col pedale ostinato del battito del cuore). Questa però è la cifra interpretativa dell'ultimo Chailly che tende - in molti titoli - alla cura manieristica del particolare, rifinito e curato nel dettaglio, ma privo di quella tensione che crea compartecipazione e coinvolgimento.
2) il cast vocale: non c'è molto da aggiungere a quanto scritto e detto da tutti voi. L'unico interprete è Sgura che dipinge un Rance credibile scenicamente e vocalmente. Aronica era davvero spaesato e, a quel punto, non credo ci sarebbe stata gran differenza con José Cura. La Haveman è l'ultima arrivata e si sente: le si possono imputare mille difetti e problemi, ma sarebbe ingiusto e sciocco. Non era ovviamente preparata e non mi pare neppure così a proprio agio in un ruolo del genere: solo mi sorge spontaneo chiedermi quanto fosse indisposta la Westbroeck per preferirle una Minnie del genere...
3) parte visiva: lo spettacolo non mi è piaciuto. Non a livello tecnico - Carsen è Carsen mica per niente e sa certamente fare in modo egregio il suo mestiere - quanto a livello ideale. Secondo me funziona poco, è forzato e molte soluzioni stridono con la drammaturgia. L'idea del cinema è interessante (un deja vu certo, ma comunque potenzialmente affascinante), però proprio nelle parti in cui si assiste alla compenetrazione vita vera e spettacolo, si coglie più di un disagio: il primo atto ad esempio, dove non si capisce come dei borghesi eleganti possano commuoversi pensando alla mamma, alla terra natia, o parlino con rozza semplicità, o facciano la colletta per mandare a casa un poveretto che non ce la fa più (non ce la fa più a far cosa? a vedere il film?) Il secondo atto, claustrofobico e buio è senz'altro il più riuscito e lì mi sarebbe piaciuta una lettura orchestrale più violenta e serrata. Il terzo è risolto per metà con un certo semplicismo nelle immagini proiettate, sino al "colpo di scena" che si riallaccia al primo atto e che - aldilà della realizzazione spettacolare - finisce per "imborghesire" ancora di più la drammaturgia, già privata del mito della Frontiera. Insomma, trovo che Carsen qui - pur riprendendo un suo vecchio spettacolo - calchi la mano perché non è a suo agio con quel repertorio: Fanciulla è un testo molto narrativo, con un'ambientazione strettamente legata al testo musicale. Carsen è più a suo agio, per me, in un tipo di teatro più intellettuale: un teatro di idee come può essere quello barocco o di certo '900 europeo.