Verdi – La Traviata
Regia - Richard Eyre
Scene - Bob Crowley
Luci -Jean Kalman
Coreografia - Jane Gibson
Direttore - Yves Abel
Coro - Royal Opera Chorus
Orchestra - Orchestra of the Royal Opera House
CAST
Violetta Valéry - Venera Gimadieva
Alfredo Germont - Saimir Pirgu
Giorgio Germont - Luca Salsi
Flora Bervoix - Andrea Hill
Gastone de Letorières - Samuel Sakker
Annina - Sarah Pring
Barone Douphol - Yuriy Yurchuk
Dottore Grenvil - James Platt
Marchese D'Obigny - Jeremy White
Giuseppe (servo di Violetta) - Neil Gillespie
Messaggero - John Bernays
Domestico - Michael Lessiter
Trovo geniale l’idea di trasmettere in diretta opere/spettacoli sfruttando il circuito più “commerciale” del cinema: un modo semplice e alla portata di tutti per avvicinarci anche a rappresentazioni a cui sarebbe difficile assistere perché fuori dall’Italia…
Per la serata ci “trasferiamo” a Londra, alla Royal Opera House per la Traviata e la Regina indiscussa della serata è lei: Venera Gimadieva!
Ad accompagnarla in scena ci sono Saimir Pirgu e Luca Salsi rispettivamente figlio e padre Germont che a fine rappresentazione vengono applauditi ma che, a mio gusto personale, non hanno convinto pienamente.
Saimir Pirgu ha trovato la quadratura del cerchio nel secondo e terzo atto dopo una partenza un po’ sottotono: bella voce negli acuti ma nelle parti più “basse” e interpretative lo trovo un po’ superficiale e la voce non da peso alle parole…
Luca Salsi non riesce a interpretare i sentimenti ma solo a declamarli ma grazie alla Gimadieva il duetto è portato a casa e anche in maniera convincente.
Ma, come dicevo, la vera Regina della serata è la Gimadieva: soprano russo che per la prima volta calca il palcoscenico della Royal Opera House nei panni di una bellissima e bravissima Violetta.
Il tutto è reso convincente non solo dalla sua bellezza ma soprattutto dalla sua voce e dall’interpretazione, da senso a ciò che “vive” e trascina lo spettatore nel vortice delle sue emozioni.
Voce forte e limpida ma anche capace di donare fascino e sfumature ad un personaggio così particolare e di interpretare ciò che canta senza che le parole e le note rimangano fredde esecuzioni.
Bravissima nel duetto con Germont Padre e fantastica nel terzo atto quando, ormai abbandonata da tutti e prossima alla morte, dice addio alla vita…
In una parola FANTASTICA.
La regia e le scene sono molto classiche e gli abiti bellissimi ambientando il tutto in una Parigi Ottocentesca: particolare e interessante il preludio che accompagna alcune foto in bianco e nero di una bambina che si contrappongo alla Violetta moderna che attende, in un favoloso e ricco abito bianco, gli ospiti per la festa.
Bella l’idea visiva di contrapporre le due Violette: quella semplice che ama Alfredo e che sarà riportata alla luce da lui e quella adulta e desiderosa di rifarsi su una vita povera e difficile attaccandosi ai soldi e ai divertimenti anche se forzati…
Per dare ulteriore movimento in scena gli interpreti sono accompagnati anche da ballerini che danno forza e vita alle feste sottolineando ancora di più i due mondi che si contrappongono.
Serata particolare e affascinante con la scoperta di questa soprano davvero interessante…
