Via da teatro

recensioni e commenti di spettacoli visti dal vivo

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Via da teatro

Messaggioda teo.emme » mer 06 gen 2016, 0:53

Prendo spunto da Reysfilip e da Mattioli per chiederCI quali spettacoli abbiamo abbandonato dopo pochi minuti o al primo intervallo e quali avremmo voluto/dovuto abbandonare.
Premesso che lo spettacolo più palloso della mia vita resta la Lucia di Lammermoor scaligera del '92 con la Devia e Ranzani, seguito solo dal tediosissimo Tancredi diretto da Gatti, entrambi per un mix anestetico di regia micidiale, cast soporifero e direzione catatonica, gli unici spettacoli che ho abbandonato sono stati questi:
1) Elisir d'Amore a Bergamo con ambientazione settecentesca: ho lasciato all'intervallo dopo aver mal tollerato un Dulcamara uscito dal Bagaglino è un Belcore che pareva un moschettiere...
2) La Finta Semplice ASLICO: abbandonata dopo un quarto d'ora perché c'è un limite a tutto e i recitativi sostituiti da dialoghi imbecilli, lo superavano di molto.
3) Akhenaton di Glass al MiTo: scappato all'intervallo saturo dei refrain di Glass eseguito malissimo peraltro.
4) Un Requiem mozartiano diretto da Axelrod come se fosse la colonna sonora di un pornazzo anni '80 con un'orchestra troppo chiassosa pure per Bruckner.
5) un concerto di D'Espinosa abbandonato dopo aver sentito massacrare i Vier Letze Lieder di Strauss (mi dicono che feci male perché la successiva Quarta di Bruckner pare fosse eccellente: ho i miei dubbi).
6) L'ultima Donna del Lago scaligera: abbandonai la prima...

E le vostre fughe?
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Re: Via da teatro

Messaggioda dollarius@libero.it » mer 06 gen 2016, 9:20

teo.emme ha scritto:
E le vostre fughe?


Mai. Non mi e' mai capitato. Sono uscita delusa, questo si. Ho ascoltato l'ultima parte della Manon Lescaut della Fenice (regia Vick......) rannicchiata in fondo al palco per non dover vedere.
Invece ho abbandonato un dibattito pallosissimo (scusate) sul perche' noi dovremmo ascoltare i compositori contemporanei. Qualche tempo dopo ho portato i miei nipotini a vedere Brimborium di Montalbetti e loro non hanno fatto altro che chiedere "Ma quando finisce....?". Francamente anche io non ne potevo piu', : Hurted :
ma ho cercato di non darlo a vedere : Thumbup :
baci baci
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Re: Via da teatro

Messaggioda reysfilip » mer 06 gen 2016, 13:09

Mi è successo poche volte. A un Flaminio a Pisa già citato a cui mi sono annoiato come non mai e sono quindi uscito a fine primo atto. E poi a una recita delle Nozze di Figaro sempre a Pisa sono uscito prima dell'ultimo atto, ma più per la stanchezza che per la noia.

dollarius@libero.it ha scritto:Mai. Non mi e' mai capitato. Sono uscita delusa, questo si. Ho ascoltato l'ultima parte della Manon Lescaut della Fenice (regia Vick......) rannicchiata in fondo al palco per non dover vedere.


Questo mi è successo a una Tosca, sempre a Pisa. Vidi solo il secondo atto, avanzando nel palchetto. Mi bastò per farmi tornare dietro per l'ultimo atto. Era anche diretta maluccio.
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Re: Via da teatro

Messaggioda VGobbi » mer 06 gen 2016, 13:32

A me è successo solo una volta e me lo ricordo come se fosse ieri. Otello scaligero diretto da Muti. Domingo diede buca, al suo posto canto' Lantsov. Uscii alla fine del secondo atto. Uno strazio, mamma mia!
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Via da teatro

Messaggioda mattioli » mer 06 gen 2016, 18:19

L'ultima volta che ho avuto la tentazione è fresca fresca: domenica scorsa, a metà dell'atroce Viaggio a Reims di Zurigo.
Però raramente me ne vado: subentra un certo gusto dell'orrido. E' più facile che molli a metà un concerto.
Ricordo, quand'ero paggio del Duca di Norfolk, una fuga durante un'Innominabile di Verdi a Modena. E una matinée della domenica pomeriggio di una Gazza ladra a Bologna, nello spettacolo bellissimo di Michieletto però con un secondo cast pessimo, ma perché non sopportavo più le vecchie intorno, tutto un parlottare, scartocciar caramelle, frugare nella borsetta e perfino: "Questa lo conosco!" a voce ovviamente ALTISSIMA all'inizio della sinfonia.
Però evidentemente io sono più mite e buono e tollerante e paziente e accomodante di teo.emme...

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Re: Via da teatro

Messaggioda Sibly » gio 07 gen 2016, 9:41

Due volte, ed è roba di trent'anni fa suppergiù, e non per l'opera: la prima per un Riccardo III con Albertazzi assolutamente insopportabile per arroganza condiscendenza e gigioneria.
La seconda a una Figlia di Iorio con Michele Placido, giovane e cane che più cane non si può, senza offesa per i miei adorati cani.
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Re: Via da teatro

Messaggioda DottorMalatesta » gio 07 gen 2016, 17:34

Mai. Ho sofferto tanto, ma non me ne sono mai andato.
Ho una tendenza al masochismo. :mrgreen:

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Re: Via da teatro

Messaggioda pbagnoli » gio 07 gen 2016, 18:15

Io me ne sono andato:
:arrow: alla fine del terzo atto del già citato Otello con Lantsov. Veramente allucinante
:arrow: alla fine del terzo atto dell'orrida Aida di Zeffirelli, dopo che la Urmana aveva steccato il do di Cieli azzurri e Fraccaro massacrato tutto quello che poteva
:arrow: alla fine del primo atto di Siegfried, pestato orribilmente da Barenboim con un Lance Ryan imbarazzante
Tutti e tre spettacoli della Scala, ovviamente.
La tentazione - e forte - sempre alla Scala ce l'ho avuta anche con l'Aida di Stein e il tremendo Pisapia.
All'estero sono stato più fortunato
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Re: Via da teatro

Messaggioda mattioli » gio 07 gen 2016, 18:56

Due volte, ed è roba di trent'anni fa suppergiù, e non per l'opera: la prima per un Riccardo III con Albertazzi assolutamente insopportabile per arroganza condiscendenza e gigioneria.
La seconda a una Figlia di Iorio con Michele Placido, giovane e cane che più cane non si può, senza offesa per i miei adorati cani.


Ah, beh, se è per questo ricordo anch'io un Riccardo III con la coppia Lavia-Guerritore durante il quale scelsi la libertà, e con me mezzo teatro...
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Re: Via da teatro

Messaggioda Sibly » sab 09 gen 2016, 15:13

Ci fu anche un Otello al Met molto duro da digerire - lui era Atlantov lei l'ho rimossa e pure Jago - ma ero in comitiva e se non mi fossi trovata con gli altri alla fine della recita avrei perso il pullman per tornare a Cornell, quindi bevvi l'amaro calice.

In compenso ricordo che in uno dei miei primi soggiorni londinesi mi passarono via in un attimo, nonostante i posti scomodissimi e torridi di estrema piccionaia, un mattonazzo allucinante come La casa di Bernarda Alba, e un allestimento praticamente inesistente (palco quasi buio, solo qualche cassa a far da scenografia, costumi si fa per dire) di Antonio e Cleopatra (non il mio Shakespeare preferito) perché rimasi completamente ipnotizzata dalle voci e dalla bravura stratosferica di Glenda Jackson e Rosalind Plowright nel primo caso, e dalla bravura notevole di Lynn Redgrave unita alla bravura media ma voce meravigliosa e bellezza allora sovrumana di Timothy Dalton.
Credevo di aver visto attori bravi o eccellenti a teatro, poi ho visto al lavoro i britanni.
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Re: Via da teatro

Messaggioda pbagnoli » sab 09 gen 2016, 19:03

Sibly ha scritto:...la bravura media ma voce meravigliosa e bellezza allora sovrumana di Timothy Dalton.

Pensa che per il mio personalissimo gusto è il più scrauso fra i vari interpreti di James Bond 007; in ciò, peggio anche di George Lazenby.
Oltre a tutto, i due film cui lui partecipa sono di un brutto da togliere il fiato, sempre In My Humble Opinion...
Fossi una donna farei altre classifiche; e senza pensare a mostri irraggiungibili tipo Sir Sean Connery, Pierce Brosnan mi sembra molto più figo.
Ma non sono una donna : Sig :
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Re: Via da teatro

Messaggioda Sibly » sab 09 gen 2016, 21:12

pbagnoli ha scritto:Pensa che per il mio personalissimo gusto è il più scrauso fra i vari interpreti di James Bond 007; in ciò, peggio anche di George Lazenby.
Oltre a tutto, i due film cui lui partecipa sono di un brutto da togliere il fiato, sempre In My Humble Opinion...
Fossi una donna farei altre classifiche; e senza pensare a mostri irraggiungibili tipo Sir Sean Connery, Pierce Brosnan mi sembra molto più figo.
Ma non sono una donna : Sig :

Gigantesco OT: Pierce Brosnan proprio non mi è mai piaciuto, un manichino fatto e vestito sia esteticamente sia attorialmente.
Ovviamente Sir Sean resta inarrivabile (dimentichiamo Mai dire mai, che squallore quel parrucchino e il vano tentativo di tenere indietro la panza), ma il Bond di Dalton secondo me è da rivalutare. Sia perché era quello più fedele ai romanzi di Fleming, una figura decisamente più cupa del ca**one in cui l'aveva trasformato Roger Moore; sia perché è direttamente il padre, anche se non riconosciuto, del Bond di Daniel Craig, che magari ha rotto l'ortodossia del Bond altissimo e scuro di capelli ma è di gran lunga l'attore più bravo che abbia interpretato il ruolo.
Il povero Dalton non è un genio della recitazione (a teatro era meglio, e comunque è di formazione e gavetta RSC, dove di brocchi di solito non ce ne sono), ma va anche detto che sia al cinema sia in tivù ha fatto quasi solo insulsaggini e/o cose in cui era del tutto miscast. Negli ultimi anni è andata meglio, e Penny Dreadful non è affatto male.
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Re: Via da teatro

Messaggioda mattioli » dom 10 gen 2016, 14:09

Credevo di aver visto attori bravi o eccellenti a teatro, poi ho visto al lavoro i britanni.


Parole sante. Io non ho mai visto recitare così bene né, temo, mai più lo vedrò come durante il duetto Malvolio-Olivia della Dodicesima notte con la compagnia del Globe in trasferta a NYC. Loro erano rispettivamente Stephen Fry e Mark Rylance.
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Re: Via da teatro

Messaggioda Sibly » dom 10 gen 2016, 14:45

Ha detto gggnente!! : Chessygrin :

E Peter 'O Toole in Jeffrey Bernard Is Unwell, e Anthony Hopkins come Lear, e in particine attori che adesso vediamo protagonisti di belle serie TV in cui attori inglesi fanno (benissimo!) gli americani e che allora erano esordienti ma i numeri si vedevano - tipo Damian Lewis o Dominic West.
Ma la cosa davvero sconvolgente è che tutti questi li ho visti per tre soldi, in piccionaia certo, ma il biglietto costava 5 sterline, che anche 25 anni fa era davvero poco!
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