teo.emme ha scritto:Caro Malatesta, non per essere polemico a tutti i costi, ma leggere che Così fan tutte, oggi, sarebbe l'opera mozartiana che più necessita una riscoperta, mi pare scorretto. Così come scorretto è portare i giudizi superatissimi di Wagner o dell'800 romantico a sostegno della suddetta tesi.
Macché polemica, qui si discute con serenità!
Io non sono del tutto d´accordo. A me sembra che la discografia, la critica e la messa in scena di quest´opera abbiano seguito percorsi diversi. In particolare, mi sembra che la discografia sia stata più pronta a recepire gli aspetti di innovazione di quest´opera rispetto soprattutto alla messa in scena, decisamente più ancorata agli stereotipi di certa tradizione semplicista e banalizzante. Peraltro ho l´impressione che ancora oggi, mentre nessuno (a livello di recezione complessiva del pubblico “generalista”) metta in dubbio la grandezza assoluta di opere come Nozze di Figaro e Don Giovanni, Così fan tutte sia considerata con un po` come la sorella minore (e minorata), anche se forse nessuno lo vuole ammettere
Mi sembra che addirittura la Clemenza di Tito goda di maggior considerazione tra il grande pubblico rispetto alla povera Così fan tutte. Forse perché sono poche le realizzazioni sceniche davvero convincenti di quest´opera.
Recentissimamente mi ha favorevolmente colpito (e un po´ sorpreso) leggere come Bietti, nel recentissimo libro dedicato alle opere mozartiane, consideri la musica del Cosí fan tutte come la più straordinariamente moderna delle tre su libretto di Da Ponte.
Sul versante registico, dopo essermi sorbito i vari De Simone, Hampe, Abbado (Daniele), Martone & company, la regia di Chéreau mi parve una rivelazione. Vidi la regia di Strehler una quindicina di anni fa (fu il mio primo Così fan tutte a teatro) e sinceramente non ricordo granché, ma non mi fece un grandissimo effetto. Chissà rivedendola oggi…
DM