Teresa Stich-Randall

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Messaggioda Rossiniano » mar 16 ott 2007, 20:55

MatMarazzi ha scritto:Quello di Ansermet (che sento per la prima volta e che trovo interessantissimo) è del 1961 e non del 1951.
Quello di Celibidache è del 1969 e non del 1956.


Mi spiace, spero di non meritare il rogo per questo errore :roll:

I dati che ho riportato sono quelli trovati su internet, non li ho prodotti io.
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Messaggioda VGobbi » mar 16 ott 2007, 22:00

Grande Rossiniano per i due link.

E questo bel confronto conferma il mio favore tutto per la Janowitz. Non solo per bellezza di timbro, assai piu' dovizioso, ma anche per la linea vocale piu' rifinita e meno spezzata rispetto ad una Stich-Randall emotivamente poco coinvolgente.
Ultima modifica di VGobbi il mer 17 ott 2007, 20:32, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda MatMarazzi » mer 17 ott 2007, 18:37

Rossiniano ha scritto:Mi spiace, spero di non meritare il rogo per questo errore. I dati che ho riportato sono quelli trovati su internet, non li ho prodotti io.


Ma che rogo???
Semmai gratitudine per i link bellissimi e per il lavoraccio che hai fatto per postarceli direttamente (a proposito... dai, spiega come si fa a Vit, così anche io posso sentire il Winterreise di Rehfuss). ;)

Ne approfitto per dire la mia sulle cantanti in questione.

A Riccardo dico che, in senso lato, ci può essere una similitudine con la Schwarzkopf: erano praticamente della stessa scuderia (la Staatsoper degli anni 50), ma allora anche con la Della Casa, la Seefried, la Gruemmer, ecc...
Però il canto della Schwarzkopf non solo non mi pare così "staccato" ma anche infinitamente più vario come colori e sfumature.
Da questa incisione, lontanta e impastata, temo che la Stich non riveli chiaramente la sua vera natura vocale: se hai altri dischi suoi, puoi verificare tu stesso la limitatezza del suo colorismo e quella strumentalità un po' gelida del suono.
E' che questo che, per molti versi, direi che richiama la Janowitz che (nell'incisione postata) è infinitamente più dettagliata e più in primo piano.
L'idea del flusso d'argento che davano la Janowitz e la Stich a me non pare proprio rintracciabile nella Schwarzkopf, le cui leghe timbriche erano più sporchine e acidule.

Che poi il "fraseggio" (ritmico-dinamico) della Stich fosse più mosso e interessante che quello della Janowitz, be... :) su questo con me sfondi una porta aperta. Anche Luca lo riconosceva, paralndo di maggiore "abilità tecnica".

Di Luca convido tutte le osservazioni, tranne una che mi ha lasciato molto sorpreso; quella relativa alla "italianità" e addirittura alla "mediterraneità" della Janowitz.
Io ho sempre pensato che i suoni italiani fossero densi, corposi, vibrati e e sensuali: tutto il contrario della Janowitz.
Ma forse non ho capito bene cosa intendevi.

Non condivido nulla (:D) invece di quel che dice VGobbi, ma è questione di gusti. Ma c'è una parola che sottolineerei perchè la ritengo giustissima: "linea vocale spezzata". Sono d'accordissimo con te.
Quale che sia il giudizio che ne diamo, questa è una delle caratteristiche fondamentali della Stich: il fatto di costruire la frase più come un susseguirsi di note ben distinte che come un unico flusso sonoro.

Alla fine variano i nostri giudizi, ma arriviamo a dire quasi le stesse cose.
Questo è molto interessante anche in funzione del thread sulla soggettività.

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Messaggioda VGobbi » mer 17 ott 2007, 20:35

MatMarazzi ha scritto:(a proposito... dai, spiega come si fa a Vit, così anche io posso sentire il Winterreise di Rehfuss).

Ma guarda Mat che Rossiniano me l'ha gia' spiegato, tanto che non ho perso tempo nel postare un primo assaggio del Winterreise con il "Gute Nacht", dove per inciso nessuno ha commentato, a parte i soliti due/tre noti. :evil:

Se poi e' di vostro gradimento, postero' l'intero ciclo ma datemi tempo.
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Messaggioda VGobbi » mer 17 ott 2007, 20:36

MatMarazzi ha scritto:Non condivido nulla (:D) invece di quel che dice VGobbi, ma è questione di gusti.

Confesso che mi sarei sorpreso del contrario. Ma nessuno prova le stesse emozioni che provo io? :cry:
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Messaggioda Luca » gio 18 ott 2007, 18:47

relativa alla "italianità" e addirittura alla "mediterraneità" della Janowitz
====================
Chiarifico il mio pensiero per Matteo e per gli altri: noto che la Janowitz, limitatamente a questa registrazione, ha una vocalità più fluida e corposa che invece non appare nella Stich Randall sempre molto elegante e stilizzata. Non è un giudizio di valore il mio, ma una constatazione sul confronto di queste due versioni. Altrove anche la Janowitz ha dato prova di stilizzazione, ma qui mi sembra molto più corposa del solito. Forse perché era più giovane dell'edizione '74 con von Karajan (specialmente in Beim Schlafengehen) ?

Saluti, Luca.
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Sophie

Messaggioda melomane » lun 29 ott 2007, 0:23

Ciao a tutti,

mi annuncio con la citazione "a volte ritornano" per associarmi al ricordo di Teresa Stich-Randall: la sua Sophie, nel Rosenkavalier diretto da Karajan e inciso dalla Emi nel 1956, è la mia preferita. Raffinatissima, il dosaggio dei fiati è mirabile.

Mi accingo con calma estatica agli ascolti

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Re: Sophie

Messaggioda MatMarazzi » lun 29 ott 2007, 13:25

melomane ha scritto:mi annuncio con la citazione "a volte ritornano" per associarmi al ricordo di Teresa Stich-Randall: la sua Sophie, nel Rosenkavalier diretto da Karajan e inciso dalla Emi nel 1956, è la mia preferita. Raffinatissima, il dosaggio dei fiati è mirabile.


Ciao Francsco e benvenuto.
E' vero: la Sophie della Stich è bella, però io ti consiglio di sentire la sua Ariadne! Quella è semplicemente incredibile.
Inoltre so che ha cantato la Athyra dell'Elena Egizia: non so cosa darei per sentirla! E' un ruolo fantastico, se affidato a vere artiste.

Per incisio, è l'unico ruolo in cui mi è piaciuta la Hendrics.
Oggi sarebbe perfetto per la Dessay! Solo che non sarebbe facile trovare un Elena che possa starle al fianco senza esserne schiacciata!

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Ariadne

Messaggioda melomane » lun 29 ott 2007, 13:59

Ciao ancora a Matteo e tutti, ben ritrovati e grazie per l'accoglienza.
Sono a conoscenza di un'edizione di Ariadne auf Naxos del 1969 diretta da Peter Maag con, accanto alla Stich-Randall, la Mesplé e la Söderstrom, che non ho ascoltato.
E' consigliabile?
Intaccherà l'incanto dell'arrivo sull'isola di Lisa Della Casa?
Conosco solo due Elene: Vitalja Blinstrubyte (sentita a Cagliari nel 2001, voce non pienissima ma corretta e soprattutto molto bella la presenza scenica) e Leonie Rysanek (firma un'incisione che ha accompagnato un bel commento trasmesso anni fa da Radio 3), brava ma manca sempre la musicalità e l'approfondimento della specialista svizzera.
Ebbene sì, sono sempre un fan assoluto di Lisa Della Casa.
Non perdo comunque le speranze straussiane: chi avrebbe mai detto che June Anderson ci avrebbe regalato un'emozionante Daphne dalla voce matura?

Un caro saluto melomane

Francesco
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Re: Ariadne

Messaggioda MatMarazzi » mar 30 ott 2007, 20:54

melomane ha scritto:Sono a conoscenza di un'edizione di Ariadne auf Naxos del 1969 diretta da Peter Maag con, accanto alla Stich-Randall, la Mesplé e la Söderstrom, che non ho ascoltato.
E' consigliabile?

Temo che il 1969 sia un anno un po' avanzato per la Stich.
Si ritirò due anni dopo.

Intaccherà l'incanto dell'arrivo sull'isola di Lisa Della Casa?

Dipende da quanto si ama la Della Casa! :D
Come sai, io amo molto la signora svizzera, ma non nell'Ariadne.

Conosco solo due Elene: Leonie Rysanek (firma un'incisione che ha accompagnato un bel commento trasmesso anni fa da Radio 3), brava ma manca sempre la musicalità e l'approfondimento della specialista svizzera.


Non capisco la storia del "commento".
Io sapevo che la Rysanek ha lasciato un live del 1956, di cui ho alcuni estratti che trovo molto belli.
Inoltre (purtroppo) non mi risulta che la Della Casa abbia mai cantato Elena, ed è un vero peccato perché sarebbe stata perfetta.

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Radio Tre e cronache sull'opera

Messaggioda melomane » mer 31 ott 2007, 0:24

Correva forse il 1999, Radiotre dedicava cinque puntate (per titolo) all'ascolto ragionato di opere anche rare, il curatore era Paolo Terni e il programma "Opera senza confini".
Ricordo "The turn of the screw", "Ciboulette" di Hahn, "L'incontro improvviso" di Haydn, "Hyppolite et Aricie" di Rameau, "Re Teodoro in Venezia" di Paisiello, "Cleopatre" di Massenet, "Il turco in Italia", "Francesca da Rimini".
Non ricordo però se tutte le trasmissioni fossero curate da Paolo Terni.
Il commento di "Aegyptische Helena" era accompagnato dall'ascolto integrale dell'edizione live di Monaco che menzioni, agosto 1956, direttore Keilberth, interpreti Leonie Rysanek, Bernd Aldenhoff, Hermann Uhde, Ira Malaniuk.
Ricordo che l'opera non era stata ancora rappresentata in Italia, non esisteva una traduzione italiana del libretto, per l'occasione se ne occupò Quirino Principe.
Nel 2001 vidi al Comunale di Cagliari una sontuosa rappresentazione diretta da Gérard Korsten
http://www.giornaledellamusica.it/rol/s ... id=664&l=1

Lisa Della Casa non ha inciso l'opera, che io sappia, intendevo dire che l'ascolto della Rysanek lascia un poco di amaro perchè il desiderio corre verso i lidi della vocalità della cantante svizzera.

L'Arianna storica della Stich-Randall è quella del Maggio Musicale Fiorentino del 1959?

Un caro saluto

Francesco
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Re: Radio Tre e cronache sull'opera

Messaggioda MatMarazzi » sab 03 nov 2007, 11:34

melomane ha scritto:Il commento di "Aegyptische Helena" era accompagnato dall'ascolto integrale dell'edizione live di Monaco che menzioni, agosto 1956, direttore Keilberth, interpreti Leonie Rysanek, Bernd Aldenhoff, Hermann Uhde, Ira Malaniuk.

Hai messo la Malaniuk, che fa una parte secondaria, e ti sei dimenticato della Kupper che fa Aithra! :)
Lo rimarco soprattutto perché, anche se non adatta a questo personaggio, la Kupper è stata per me una delle più grandi cantanti del '900, purtroppo poco nota ai più.

Lisa Della Casa non ha inciso l'opera, che io sappia,

Non solo non l'ha incisa ma nemmeno cantata a teatro.
Era giudicata una voce troppo piccola per queste parti.
La Rysanek al contrario era una super-specialista di Strauss.
Credo che ancora oggi detenga il primato di titoli straussiani cantati (persino Danae) e di numero di recite, lungo quarantacinque anni (debutto in strauss nel 54, ultima clitennestra nel 99 se non sbaglio).

La Della Casa, secondo me, avrebbe potuto essere superaba (a parte la radiosa Arabella e la raffinata Marescialla) nei ruoli "acuti" della strauss più epico, in particolare Danae, Helena e forse anche Imperatrice, che purtroppo non ha cantato.
Ci consoliamo con l'originale e coinvolgente Crisotemide.
E.. chissà: forse un giorno comparirà l'incisione della sua Salome a Monaco.

L'Arianna storica della Stich-Randall è quella del Maggio Musicale Fiorentino del 1959?


Come anno il 59 è perfetto. Qualsiasi incisione tu abbia di quegli anni, la ritrae nelle condizioni vocali e artistiche migliori! :)

Salutoni
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Il barocco händeliano

Messaggioda melomane » dom 04 nov 2007, 17:31

Matteo scrive: "Avrebbe potuto cantare il barocco con maggiore insistenza, farne un caposaldo del suo repertorio, inciderlo, rappresentare una voce diversissima e alternativa alla Sutherland e al suo Händel dai languori sontuosi."

Concordo pienamente, ascoltate il suo Telemann, "Machet die Tore weit":
http://www.youtube.com/watch?v=5t0MtqYikDc

Stessa considerazione farei per Leontyne Price: avete sentito il duetto "Fermati! No. crudel!" dal Rinaldo, concerto al Metropolitan diretto da Levine nel 1982 con Marilyn Horne?
http://www.answers.com/topic/leontyne-p ... at-the-met

Matteo, ti ricordi che ascoltammo Lisa Della Casa in "V'adoro pupille" dal Giulio Cesare?
Beh, potevo non nominarla?

Saluti

Francesco
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Messaggioda melomane » sab 10 nov 2007, 19:24

Ho raccolto vari fascicoli della Grande enciclopedia della musica lirica, se ben ricordo allegati ai dischi "gialli" della collana "I gioielli della lirica" di Longanesi.
Nella voce dedicata a Teresa Stich-Randall si parla di "Famoso (...) legato, basato su un uso sapiente del fiato e dei respiri, ma ancor più su un dosaggio del fraseggio intimamente musicale, di un nitore quasi classico".

Come si spiega questa lettura?

Concordo pienamente con quanto scritto sul Forum sui suoni staccati e l'assenza di legato della Stich-Randall: sto ascoltando tre belle contesse, Stich-Randall, Della Casa e Schwarzkopf. Suoni staccati appunto la Stich-Randall (Rosbaud, Aix, 1956), nessuno sfoggio di (mirabile) legato Lisa Della Casa, ma scorrere sulle note fluente e levigato (studio, Kleiber, 1955), cesello più preciso e note legate la Schwarzkopf (Karajan, Scala, 1954).

Ero incerto se fare un post di questo quesito perchè poteva sembrare vagamente polemico e poco interessante, ma...
Un caro saluto

Francesco
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Re: Teresa Stich-Randall

Messaggioda MatMarazzi » mer 31 ago 2011, 20:16

In vita mia non ho mai sentito cantare "Du bist die Ruh" in modo tanto struggente e immateriale come lo fa Stich-Randall.
Grande signora del canto...



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