Lette le due recensioni discografiche pubblicate nel sito, e in particolare quella della registrazione del 1950 con Del Monaco, credo sia il momento di parlare di un altro grande Otello, che, come ha scritto Pietro parlando di Del Monaco, non sarà l'Otello di Verdi né quello di Shakespeare, ma, come appunto quello di Del Monaco, è un grande Otello incentrato sulla grandezza del persoaggio che lo interpreta: e in questo caso il grande anzi grandissimo personaggio, unico e inimitabile nella storia dell'arte e del mondo, è il nostro caro Donald Duck, detto fra noi Paolino Paperino, in
P a p e r i n o O t e l l o sceneggiatura di
Gian Giacomo Dalmasso, disegni di
Giorgio Bordini,
da Topolino n.851 del 19 marzo 1972
La "regia" inserisce la vicenda in una cornice contemporanea, nella quale si vede il Paperino degli anni '70 geloso, come sempre, del cugino Gastone, scelto da Paperina come cavaliere per una cena. Di fronte alla gelosia di Paperino, i tre nipotini, sempre un po' saccenti, osservano che si sta comportando "come un Otello": il nostro eroe (all'epoca trentacinquenne, esattamente come il Del Monaco della registrazione del 1950!), alquanto ignaro di arte e letteratura, si rivolge per avere lumi al plurilaureato Pico De Paperis, per chiedergli notizie dettagliate del Moro di Venezia.
E da qui comincia la rappresentazione vera e propria, con l'antefatto del fidanzamento e del matrimonio con Desdemona, alla quale, piangente non per commozione ma per un bruscolo entratole in un occhio, Paperino-Otello (il cui piumaggio è giustamente non più bianco, ma colorato di marrone) presta gentilmente un fazzoletto, orlato di trina e profumato di violette, con le proprie iniziali ricamate in un angolo: la bella papera promette che lo restituirà al suo bel Moro dopo averlo fatto lavare...
Passano i giorni, il fedele luogotenente di Otello, Cassio (che ha naturalmente le sembianze del biondo damerino Gastone) si presenta a Desdemona recandole in dono una scatola di
baicoli: vedendolo però "raffreddato come un can" e privo di fazzoletti, la
siora Desdemona si impietosisce e gli offre un fazzoletto,
quel fazzoletto! "Appartiene a Otello, ma piuttosto che vedervi col moccio al naso...". Ma... Ma........
Ma dietro una tenda, nascosto, lo scaltro e infido Jago (un insolito Paperoga con espressione malvagia), aspirante da tempo alla carica di luogotenente, corre a fare il suo rapporto ad Otello; siamo dunque al celeberrimo duetto del secondo atto:
"Capitano! ho visto testè Cassio che si soffiava il naso con un fazzoletto!"
"Be'... che c'è di strano? tu con che cosa ti soffi il naso?"
"Io me lo soffio con i miei fazzoletti, che non sono ricamati di trina e non recano una "O" ricamata in un angolo!"
"Cooosa?" : espressione da grande attore del nostro protagonista: becco spalancato,collo proteso in avanti, pupille che schizzano fuor delle orbite loro, piumaggio marrone che si rizza in cima alla gloriosa testa, le quattro dita della mano sinistra aperta sottolineano la reazione di sùbito stupore, e poscia il braccio si tende in avanti, col dito indice proteso verso l'infido Jago:
"Secondo te il fazzoletto usato da Cassio era un mio fazzoletto?"
"Eh! Eh! fino a prova contraria!"
Il papero marrone comincia a camminare in cerchio, portandosi al petto il pugno chiuso:
"Tuoni! Fulmini! Lampi! Saette e folgori! Perché mai Desdemona avrebbe dato il mio fazzoletto a Cassio?"
"Eh! Eh! forse per dimostrargli la sua amicizia"
"L'amicizia è una cosa, il corredo del marito è un'altra!"
"Eh! Eh! ben detto!"
Paperino-Otello si infuria, assesta un gran pugno sul becco di Jago: "E tu smettila di ghignare e di fare "Eh! Eh!";
poi corre rapidissimamente, tutto nero in controluce, davanti alle arcate dietro le quali si apre la vista su Venezia, con un triplice grido in crescendo:
"Desdemona! Desdemona! Desdem
ooonnnaaa!"
Segue, dopo questo spettacolare acuto, l'altrettanto celeberrimo duetto tra Otello e Desdemona:
"Che c'è, Otello? è questo il modo di urlare?"
"Il mio fazzoletto! dov'è il mio fazzoletto?"
"Calme, calma!"
"Calma, tu dici? l'ira mi scuote! lo sdegno mi soffoca! il rovello mi arrovella!"
"Ih... quante storie per un fazzoletto!"
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ANNUNCIO DELLA DIREZIONE DEL TEATRO DELL'OPERA DI PAPEROPOLI:
<<Ci scusiamo con il gentilisimo pubblico: la rappresentazione non potrà proseguire in seguito al crollo rovinoso degli scaffali e dei libri tra i quali Pico de Paperis stava cercando il testo di Shakespeare per fornire dettagli più precisi sulla storia: in seguito a tale incidente il prof.De Paperis ha dimenticato di proseguire il suo racconto e ha fatto osservare, al moderno Paperino bianco, un vaso contenente un raro esemplare di Pentapetalon rubens, divagando su come ne sia venuto in possesso durante una spedizione alle falde del Kilimangiaro. Ne è seguita una serie complicata e intricata di vicende: decisione del nostro Paperino di abbandonare la rappresentazione in costum...ehm, in fumetti, della storia di Otello, e di donare a Paperina la rara piantina, la promessa di Paperina di non uscire con Gastone,e di uscire invece con Paperino, pur dovendo assistere, presso il club delle papere, a un concerto del grande Strappakordis; una gara di areostati, tra i cugini paperi, che si è conclusa con la vittoria della mongolfiera di Gastone e con la caduta rovinosa di quelle di Paperoga e di Paperino; il sospetto che Paperina abbia dato a Gastone il raro fiore che costui portava all'occhiello - ma Paperina è stata al concerto di Strappakordis, e oppone questo alibi al rovello che arrovella il papero di nuovo geloso come Otello; la rivelazione, grazie ai nipotini, dell'innocenza di Paperina (il raro fiore in realtà era un comune ibiscus colto nel giardino dei paperi!), uno scontro col ricchissimo zio Paperone, l'obbligo per Paperino di lucidare monete e dobloni (con la consapevolezza di aver fatto "una magra figura come Otello!"); e il giuramento di tremenda vendetta nei confronti di Pico: per cui ora il nostro Papero, bianco e non marrone, si trova, armato di scopa, dietro l'angolo di una via nei pressi dell'Università di Paperopoli, ad attendere che ne esca, dopo la lezione, il chiarissimo plurilaureato luminare... Capite bene, gentilissimi spettatori, che per cause di forza maggiore la rappresentazione non potrà continuare, nè saranno possibili repliche: se vorrete il rimborso del biglietto potrete provare a farne richiesta allo straricco Paperon de' Paperoni, che probabilmente è il padrone di questo teatro: noi preferiamo tagliare la corda e salvare la pelle: "Corriam corriam, fuggiam fuggiam, all'aaaaaaaaarrrrrrmmmmmiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii">>