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[pbagnoli]

In home la recensione di Beck della recente incisione Naxos super-integrale del Guillaume Tell

Ascoltato un mesetto fa...mi deluse moltissimo

Dici, Teo?
Invece io sono complessivamente abbastanza d'accordo con Beck.
Foster-Williams mi sembra più che convincente in un ruolo che si risolve in una declamazione senza particolari voli pindarici.
La Howarth, che ricordavo sopranino comprimario, in un ruolo Cinti funziona sia pure con le riserve citate da Beck.
Spyres è quello che personalmente mi delude di più ma è solo perché per me un ruolo Nourrit va fatto... alla Nourrit, altrimenti è un continuo strangolarsi. Gli unici ad averlo capito sono stati (in parte) Gedda e (totalmente) Merritt.

Mi piacerebbe sapere in cosa ti ha deluso quest'incisione che, per me, è un ottimo laboratorio

[teo.emme]

Dici, Teo?
Invece io sono complessivamente abbastanza d'accordo con Beck.
Foster-Williams mi sembra più che convincente in un ruolo che si risolve in una declamazione senza particolari voli pindarici.
La Howarth, che ricordavo sopranino comprimario, in un ruolo Cinti funziona sia pure con le riserve citate da Beck.
Spyres è quello che personalmente mi delude di più ma è solo perché per me un ruolo Nourrit va fatto... alla Nourrit, altrimenti è un continuo strangolarsi. Gli unici ad averlo capito sono stati (in parte) Gedda e (totalmente) Merritt.

Mi piacerebbe sapere in cosa ti ha deluso quest'incisione che, per me, è un ottimo laboratorio

L'elemento che mi deluse di più fu...l'aspettativa. Certo, come scrive giustamente Beck, non ci si poteva seriamente aspettare una lettura orchestrale di riferimento (Muti, Pappano e Chailly sono oggettivamente su un altro pianeta), ma almeno che rendesse giustizia alla grandeur del titolo. Tanto di cappello al Festival di Wildbad (a proposito, ci sei mai stato? Io vidi Otello...è un paesino termale nel bel mezzo della Foresta Nera: tranquillo ed elegante con un piccolo "teatro"...forse troppo piccolo per affrontare il grand-opéra), ma il presagio romantico, la grandiosità dell'architettura musicale qui sono più da intuire che da ascoltare. L'orchestra è precisa e Fogliani negli anni è maturato: molto meglio lui di Parry o Elder ad esempio...ma resta una lettura limitata alla visione contingente. L'elemento che più mi aveva stimolato all'acquisto era - com'è ovvio - la dichiarata integralità (che poi è stata declinata in maniera più discutibile) e la possibilità di ascoltare praticamente tutta la musica scritta da Rossini per il Tell. Certo confrontando i 4 volumi dell'edizione critica (mio acquisto folle di qualche anno fa), non si trova proprio tutto...ma quasi tutto sì. Pure il brutto finale del Vallace (con il galop della sinfonia riutilizzato in coda al sublime concertato finale), già ascoltato, però, in un disco Opera Rara. Quanto al cast concordo con Beck e con te, salvo su Spyres, la cui prestazione, purtroppo, per me è al di sotto della media nel IV atto (e forse con maggiore lungimiranza, visti i risultati, sarebbe stato opportuno inciderlo in un altro momento e poi assemblarlo alla registrazione completa). Poi è vero: è un live e in una serata lunga e impegnativa può accadere anche il calo di concentrazione...peccato proprio nei punti più importanti. La sensazione è quella di un passo più lungo della gamba per il volenteroso Festival di Wildbad, che già aveva rischiato con Semiramide (che per struttura è meno proibitiva). Prossimamente sentirà la nuova Gazza Ladra (opera che musicalmente accosto solo al Tell, ma che è compromessa da un libretto inconsistente).

[pbagnoli]

Quanto al cast concordo con Beck e con te, salvo su Spyres, la cui prestazione, purtroppo, per me è al di sotto della media nel IV atto (e forse con maggiore lungimiranza, visti i risultati, sarebbe stato opportuno inciderlo in un altro momento e poi assemblarlo alla registrazione completa)

Infatti. Appunto.
Anch'io ero d'accordo con questo punto di vista, tanto che ho scritto:

Spyres è quello che personalmente mi delude di più ma è solo perché per me un ruolo Nourrit va fatto... alla Nourrit, altrimenti è un continuo strangolarsi. Gli unici ad averlo capito sono stati (in parte) Gedda e (totalmente) Merritt

Purtroppo Arnold ha il suo momento più importante all'inizio del IV atto, ma non è che prima si sia risparmiato, anzi!...
Anche per me Spyres è stata una delusione.
Spyres fa quello che fanno più o meno tutti: se hanno gli acuti, li tirano fuori, ma lo fanno di petto, e questo va bene se sei Raimondi, Pavarotti o al limite Kunde. Se sei Osborne, Hymel o, appunto, Spyres va meno bene perché un ruolo scritto per il tuo "concorrente" Alphonse Nourrit non può essere cantato così, a meno di avere una voce talmente onnipotente da sopravvivere anche al canto di petto. Pensa al Terzetto del secondo atto: chi può sopravvivere a quella sfilza di re bemolli se non passando in falsettone? E' come per Raoul: per me è impossibile. Io resto a Gedda e Merritt; se poi salterà fuori qualcun altro, ben volentieri!

[VGobbi]

Il cd su Hymel m'incuriosisce parecchio, dopo averlo visionato nella sua ottima prova in Robert Le Diable.

[pbagnoli]

Il cd su Hymel m'incuriosisce parecchio, dopo averlo visionato nella sua ottima prova in Robert Le Diable.

Ascoltalo su Spotify, così te ne fai un'idea

[VGobbi]

Il cd su Hymel m'incuriosisce parecchio, dopo averlo visionato nella sua ottima prova in Robert Le Diable.

Ascoltalo su Spotify, così te ne fai un'idea

Certo!

Peccato che non abbia inserito quella splendida romanza "Rachel quand du Siegneur".

[pbagnoli]

Peccato che non abbia inserito quella splendida romanza "Rachel quand du Siegneur".

Meno male...

[vitus]

Buona sera, anche io credo che Gedda e Merritt abbiano offerto la migliore definizione vocale del personaggio. Quanto all'interpretazione, all'accento e, in generale, al fraseggio però Gedda, a mio avviso, supera Merritt.

[DottorMalatesta]

Spyres è quello che personalmente mi delude di più ma è solo perché per me un ruolo Nourrit va fatto... alla Nourrit, altrimenti è un continuo strangolarsi. Gli unici ad averlo capito sono stati (in parte) Gedda e (totalmente) Merritt.

Discussione interessantissima, come sempre qui su OD quando il discorso cade su questi grandi ruoli tenorili e su come interpretarli.

Pietro, cosa intendi per "un ruolo Nourrit va fatto... alla Nourrit"? Se intendi con sovracuti in falsettone o falsetto rinforzato allora non è che le alternative siano molte, bisogna affidare la parte a chi fa gli acuti in falsetto. E tra tutti quelli che hanno affrontato un ruolo Nourrit con acuti in vero falsetto a me viene in mente il solo Vrenios (il Raoul degli Ugonotti DECCA, che peraltro canta in falsetto solo nel duetto con Valentina).
Tutti gli altri, chi più chi meno, cantano a voce "piena", sebbene in alcuni casi la consonanza di testa sia più pronunciata e questo dà ragione della maggiore facilità nel gestire il registro acuto (Merritt su tutti, ma anche Gedda, Pavarotti - che però emette il fa di Arturo (ruolo Rubini) in autentico falsetto, e in fondo anche Spyres e Hymel).

Sull´annosa questione del falsetto vi segnalo questo splendido saggio di Marco Beghelli (è un po´ lunghetto, ma a me ha davvero aperto un mondo)

http://box.dar.unibo.it/files/Archivio% ... o%2001.pdf

In breve, Beghelli di fatto demolisce l'idea comune secondo la quale Nourrit, Rubini, Nozzari e tutti i vari (bari)tenori antecedenti a Duprez emettessero acuti in falsetto rinforzato (o falsettone) inteso come lo intendiamo comunemente.

DM

[pbagnoli]

In home qualche riflessione su un (insospettabilmente) splendido broadcast del Met con un cast insolito

[VGobbi]

In home qualche riflessione su un (insospettabilmente) splendido broadcast del Met con un cast insolito

Davvero cast insolito, sopratutto la Varnay! Su Koreh ne avevo sentito parlare proprio su questo sito anni fa. Basso di voce straordinaria ed ampiezza mostruosa, autentico basso profondo. L'immenso peccato e' che non ci ha lasciato quasi nulla delle sue interpretazioni. Grazie Pietro per la segnalazione e la recensione di questo spettacolo.

[reysfilip]

Grazie della bella recensione Pietro. Mi hai messo una tremenda voglia di sentirla

[pbagnoli]

Grazie della bella recensione Pietro. Mi hai messo una tremenda voglia di sentirla

Merita davvero!
Sentire la Varnay come Marescialla è qualcosa di... be', incredibile!!!

[teo.emme]

Riferendomi all'incisione del Tristan di Bayreuth recensita in HP, non posso che essere d'accordissimo con Pietro sulla NECESSITA' di rivalutare il grandissimo Bohm, facendo un po' di piazza pulita dei facili semplicismi. Grandissimo direttore che ha lasciato il segno in ogni repertorio affrontato (nell'opera e soprattutto nella sinfonica). Troppo spesso ne ho letto giudizi espressi con sufficienza...ma Bohm non è solo nella storia, ha fatto la storia: quella vera (si pensi all'amicizia con Strauss), quella degli anni della guerra o degli artisti che rimasero in Europa nonostante tutto. Anche sul suo Mozart ci sarebbe moltissimo da dire perché non è così vero che fu tutto convenzionale e noioso. Va storicizzato ovviamente, ma ancora oggi trovo la sua integrale sinfonica mozartiano un punto di riferimento, così come non ho più sentito un'overture dell'Idomeneo così incalzante ed evocativa delle onde del mare che si rincorrono, e pure il suo Flauto Magico. Senza dimenticare la vera e propria riscoperta di Così fan tutte.

[DottorMalatesta]

Sono anch´io d´accordo con Pietro sulla sua valutazione del Tristan di Böhm, probabilmente una delle migliori direzioni di quest´opera. A mio parere, ferme restando le considerazioni sull´Isolde della Nilsson, questa è la sua Isolde migliore...

DM