La parte di Boris è una delle più difficili e delle più misteriose della musica operistica. È un osso duro da rodere per ogni basso. Oltre alle difficoltà vocali questa parte esige l'arte del recitare, la recitazione drammatica. Il “progenitore” fu Fiodor Scialjàpin (Фёдор Шаляпин 1873-1938), un cantante formidabile. Scialjàpin è stato il primo ad impersonare il ruolo di Boris Godunov sulla scena operistica e la sua interpretazione è divenuta un modello.
Nel Novecento ci sono stati moltissimi cantanti russi e stranieri che hanno impresso le loro orme nell’interpretazione del Boris. Fra i cantanti stranieri una particolare menzione meritano due bassi bulgari, Boris Chrìstov e Nikolaj Ghiaùrov i quali erano eredi delle tradizioni russe, soprattutto Ghiaùrov che studiò canto in Russia. Si dovrebbe menzionare anche Gorge London, il famoso basso inglese, ed anche il basso finnico Martti Talvela.
Di tutti i numerosi cantanti russi si dovrebbe menzionarne tre i quali erano ognuno - sui generis - il Boris eccezionale.
Tutti e tre erano completamente diversi.
Aleksandr Pirogòv (1899-1964) Александр Пирогов
Mark Reizen (1895-1992) Марк Рейзен
Ivan Petròv (1920-2003) Иван Петров
Ma torniamo alla storia di Boris.
Boris uccise o non uccise il piccolo Zarèvich Dimìtrij?
Purtroppo noi non sappiamo la verità. A questa domanda non dà nessuna risposta né Pushkin né Mùssorgskij e neanche Karamzìn perché la cronaca tace. Le sofferenze crudeli dello Zar assassino o non assassino … E’ molto importante saperlo!!! Boris ha una spina nel cuore e soffre tormenti per un soffiamento e una calunnia. La frase «и мальчики кровавые в глазах» («negli occhi i bambini insanguinati» lui la pronuncia dopo il discorso con Shujskij il quale gli aveva appena raccontato dello zarevich ucciso. Boris vede il fantasma e dice «Via, via … non io, non sono io il tuo assassino, via, via, fanciullo, non io …». E poi: “Signore, tu non vuoi la morte del peccatore, abbi pietà dell’anima colpevole dello Zar Boris”.
L’assassino non avrebbe potuto pronunciare queste parole.
Che cosa era nella storia prima di Boris e subito dopo la sua morte. Pushkin e Mùssorgskij lo sapevano e questa “prefazione” e questa “postfazione” si sente e si vede nell’opera letteraria e lirica.
Se volete io potrei raccontarvi in breve, in due parole, che cosa è successo poi, dopo la morte di Boris.
Il Falso Dimìtrij (Grìshka Otrèpjev Гришка Отрèпьев) entra a Mosca poco dopo la morte di Boris. Raggiunto il loro scopo e dopo aver soppresso anche il figlioletto di Boris, Fiodor (Borìsovich) Godunòv, Zar per pochi giorni!!!!, i boiari uccidono anche il falso Dimìtrij e propongono al trono il principe Vassìlij Shùjskij (1606-1610). Da questo momento iniziò un lungo periodo di lotte. E’ il periodo detto “Smùtnoje Vrèmia” (“Tempo confuso”). Dai torbidi emerge un usurpatore, il Falso Dimìtrij II (1608-1610), appoggiato dai Polacchi. Chi fosse il falso Dimìtrij II non si sa. Il falso Dimìtrij II si avvicinò con l’esercito polacco a Mosca e si fermò presso il villaggio Tùscino (Ora è il quartiere di Mosca dove si trova l’aeroporto). Nella storiografia il Falso Dimìtrij II si chiama “Ladro di Tùscino”. Marina venne da lui in Tùscino e lo dichiarò suo marito!!!!. Per difendersi, lo Zar Vassìlij Shùjskij chiamò in aiuto gli Svedesi, il che provocò l’invasione e la conquista di Mosca da parte del re di Polonia Sigismondo III Waza. I boiari depongono Vassìlij Shùjskij e per salvare la Russia chiamano sul trono russo il figlio di Sigismondo, il principe Wladislàw Waza. Wladislàw accetta di prendere la religione ortodossa per essere lo Zar russo. Era molto generoso e non condivideva né favoriva le aspirazioni di suo padre. I boiari, la Dùma (l’assemblea dei boiari) nella situazione SENZA ZAR, facevano conto su Wladislaw, ma il papà era un osso duro e voleva lui stesso diventare lo Zar russo. In Polonia cominciò il conflitto fra il figlio e il padre. Wladislaw a Cracovia abbraccia la croce ortodossa.
In Russia la situazione diviene ancora più intricata dopo l’uccisione del falso Dimitrij II “Ladro di Tùscino”. Il Paese viene invaso dai Polacchi e comincia la guerra. Marina con il suo amante polacco Zalùski fugge nella città di Kolòmna. I Polacchi entrano in Mosca e conquistano il Cremlino e lo Stato Russo cessa di esistere. I giochi dei boiari fecero andare al diavolo tutto. I Polacchi hanno invaso tutta la Russia. Infiammati dal patriarca Ermogene, contadini e popolo si sollevano sotto la guida del sindaco della città di Nìzhnij Nòvgorod (sul Volga), Mìnin, e del principe Pozhàrskij, e Mosca viene liberata nell’ottobre del 1612. (Il Monumento sulla Piazza Rossa vicino alla Cattedrale di San Basilio “Minin e Pozhàrskij”)
Nel gennaio 1613 la Dùma pone sul trono il sedicenne Mikhaìl (Fiodorovich) Romànov (1613-1645), lontano parente dei Rùrik. (Tutta la dinastia russa fino al figlio di Ivan il Terribile, Zarevich Dimitrij, era la dinastia di Rùrik, dei Rùrikovichi). Boris Godunòv non era Rùrikovich!!!!. Quindi con Mikhaìl Romànov ha inizio la dinastia dei Romànov. E qui si deve ricordare l’opera di Glinka “Ivan Sussànin” (“La Vita per lo Zar”).
Cosa ne fu di Marina? Marina alla città di Kolòmna era stata arrestata con il suo amante ed era rinchiusa nella fortezza di Kolòmna. Nella fortezza di Kolomna c’è una torre che si chiama “La Torre di Marina”. Marina ebbe un bambino!!! ….. aspirante al trono … ma chi era il padre …. è un segreto. Ma questa è un’altra storia ….
La discografia di BORIS è troppo lunga. Se volete, potete scrivere delle vostre registrazioni preferite ed io poi potrei aggiungere qualcosa di interessante.
MODEST MUSSORGSKIJ «BORIS GODUNOV»
МОДЕСТ МУСОРГСКИЙ «БОРИС ГОДУНОВ»
PERSONAGGI:
Boris Godunòv, Zar di Russia (Basso)
Fiodor (Ms), figlio di Boris
Ksènija (Soprano), figlia di Boris
La nutrice di Ksènija (Alto)
Il principe Vassìlij Shùjskij, boiaro (Tenore)
Andrej Scelkàlov, segretario della duma (Baritono)
Pìmen, monaco e cronachista (Basso)
Il pretendente Grigòrij, novizio affidato a Pimen (Tenore)
Marina Mniszech, figlia di un nobile polacco di Sandomir (Ms)
Varlaàm (Basso), vagabondo ex monaco
Missaìl (Tenore), vagabondo ex monaco
L’ostessa della taverna al confine lituano (Ms)
l’Innocente (Tenore)
Nikìtich, guardia (Basso)
Mitjukha, uomo del popolo (Baritono)
Un boiaro di corte (Tenore)
Rangoni (baritono)