da vivelaboheme1 » dom 05 apr 2015, 2:25
Facciamo solo un piccolo pensiero: se la Scala, a suo tempo, non avesse dato fiducia ai trentenni Claudio Abbado e Riccardo Muti, avrebbe perso due pagine esaltanti della propria storia. Adesso, se lo fai presente, ti dicono: Riccardo Chailly è finalmente in età da Scala, "sufficientemente maturo" (aspetta ancora un po'....), a Daniele Gatti invece mancano ancora un po' di anni, verrà pronto al prossimo turno (a 70 anni!!!), Michele Mariotti non se ne parla nemmeno, è in fasce!!!! (35). Anni fa ci fu un fenomeno di costume definito come "riflusso", per indicare un ritorno alle antichità. Alla Scala, attualmente, per arrivare bisogna essere "preistorici", se no ti dicono che non sei maturo.
E io, a questo punto, vado a Monaco ad ascoltare il quarantenne - e maturissimo - Kirill Petrenko. Mi godo Harding (praticamente espulso da Pereira). E seguo con partecipazione, affetto e senza tanta prevenzione gerontofila le carriere dei direttori "giovani", italiani e non. Santa Cecilia ne sta provando alcuni, la Scala... zero: con Pereira, siamo a Zanetti e Rizzi, i "mestieranti" di mezza età, oppure ai trisnonni!!! Ragazzi: il futuro non è Zubin Mehta!!!!!!! Si è completamente smarrita, alla Scala, la fiducia nel "provare". Poi è pur vero che, esempio, un Dudamel è stato ed ancora è buttato in operazioni sbagliate: vedi quel Rigoletto che c'entrava zero con lui, e altri son stati male usati, mentre ad un giovane devi costruire attorno uno spettacolo ad hoc (e ricito Monaco, che a Omer Wellber darà un Mefistofele nato con lui, ad hoc, mentre alla Scala è stato buttato allo sbaraglio in una Aida vergognosa fin nel cast).
Una Scala che rinunci a provare giovani di valore si riduce a cimitero degli elefanti. Tale è nel 2015-16 firmato da Pereira (a parte i Foscari di Mariotti, cui immediatamente, peraltro, è stato affiancato dal Vecchio Finto Baritono nel ruolo del protagonista: e sì che di baritoni giovani e in gamba ne stanno venendo fuori. Per Pereira non esistono).
marco vizzardelli