da vivelaboheme1 » lun 16 mar 2015, 14:58
Non ho molto tempo adesso, dall'ufficio, ma confermo quanto detto da Francesco: vista e ascoltata sabato Die Walkure a Monaco. Su spettacolo noto e funzionale di Andreas Kriegenburg e alla guida della magnifica orchestra dell'opera bavarese e di una compattissima compagnia di canto (magnifici Herlitzius, Ventris, Mayer e Kampe, e favolosa la Fricka di Elisabeth Kulman), Kirill Petrenko è, in una parola, sconvolgente. L'avvenimento è lui, il direttore, questo omino da cui si sprigiona una colata lavica, incandescente, di musica. Quasi una sintesi dei colori di un Karajan e della "volatilità" di un Carlos Kleiber (del quale non si ebbe, ahimé, la Tetralogia). Fa punto sul passato, lo riassume in sé e punta in avanti, il che è tanto più importante in un momento in cui i due "specialisti conclamati" di Wagner, Barenboim e Thielemann, "tirano indietro" su una visione estremamente tradizionale, pur nella validità di entrambi. Petrenko, invece, è un punto e a capo messo sull'esecuzione delle opere di Wagner. Il tutto corroborato da un temperamento letteralmente incendiario, che galvanizza orchestra e cantanti. Non ho parole per descrivere il finale atto I: è fuoco, luce, passione. Si ascolta con il cuore in gola e, non per nulla, la sala esplode in un urlo liberatorio. Si ha bisogno di urlare di gioia, dopo una Walkure "così"...
marco vizzardelli
P.s. Jeux di Debussy, Jeu de Cartes di Stravinskij, I Tiri Burloni di Till Eulenspiegel di Richard Strauss, Metaboles di Dutilleux. Questo l'originale e intelligente programma sul tema del "gioco", impaginato da Daniele Gatti nell'applauditissimo concerto tenuto giovedì, venerdì e sabato scorsi al Gasteig di Monaco di Baviera, alla guida della splendida Bayerischer Rundfunk, che il maestro milanese ha condotto in un repertorio non tutto consueto (a parte Strauss) per l'orchestra, la più"affettuosa" e duttile nel suono fra le grandi compagini tedesche. Esiti di altissimo livello, classico omaggio dell'orchestra (tutta seduta, agli applausi) al direttore e magnifica accoglienza del pubblico ad un programma non esattamente "facile", ma bellissimo.