proponiamo qui una lunga carrellata delle più celebri turandot della storia. ognuno sicuramente ha la principessa favorita..... la vostra qual è? e perchè? chi secondo voi ha saputo interpretare la vera figura della principessa di gelo unendo forza vocale a interpretazione? nel "viaggio" sono comprese solo coloro che hanno portato il ruolo in palcoscenico non sono riuscito a trovare registrazioni di Rosa Raisa, Maria Jeritza e Lotte Lehman ovviamente mancherà qualcuno e lascio a voi di postare la vostra turandot preferita
Tutte con indosso il primo straccetto trovato nell'armadio! Che cofane! Che unghie! Brrr... Scherzi a parte, adesso non ho tempo di ascoltarmi tutta la carrellata... Bella idea, però. Miao
Bella idea, che si potrebbe riprendere per altri personaggi. Una rassegna di voci di grande potenza, dalle classiche Turner e Cigna alla Dimitrova, passando per la Grob Prandl, la Jones (qui forse non proprio all'apice della forma) e e la Nilsson .Venendo alla mia Turandot, la scelta cade proprio su quest'ultima. Potente e algida, troppo forse si è detto. Una caratteristica del personaggio tuttavia essenziale a mio avviso e la Nilsson mi pare che la trasmetta anche con lo strumento vocale. Saluti.
Io ho avuto un debole per la Inge Borkh, grandissima interprete straussiana. Quale Turandot, se potessi scegliere la nr. 1, ecco sarebbe proprio la siderale Borkh, glaciale, austera e regale. Una vera principessa di gelo!
Ultima modifica di VGobbi il ven 27 feb 2015, 19:08, modificato 1 volta in totale.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
Ciao Milady. Nel viaggio abbiamo voluto includere le voci che hanno avuto in repertorio stabilmente questo ruolo. Ecco perché non è stata inserita la Sutherland e nemmeno la Callas che se non sbaglio ha interpretato il ruolo solo nel biennio 1948/1949 per solo 23 serate. Naturalmente il viaggio è aperto a qualunque aggiunta. Grazie per il tuo contributo
marco
------------------------- è in arresto. sì! all'ottavo piano....
Marco, sei "nu' babà", scusami! !Ma , memore dei lacerti messicani , "attendo, attendo": buona domenica a te ed atutti gli amici di OD. Milady, grata pose.
vitus ha scritto:Bella idea, che si potrebbe riprendere per altri personaggi. Una rassegna di voci di grande potenza, dalle classiche Turner e Cigna alla Dimitrova, passando per la Grob Prandl, la Jones (qui forse non proprio all'apice della forma) e e la Nilsson .Venendo alla mia Turandot, la scelta cade proprio su quest'ultima. Potente e algida, troppo forse si è detto. Una caratteristica del personaggio tuttavia essenziale a mio avviso e la Nilsson mi pare che la trasmetta anche con lo strumento vocale. Saluti.
riascoltandole tutte con molta calma ho notato qualcosa sul quale mi piacerebbe sapere anche la vostra opinione. mi pare che balzi prepotentemente all'occhio (e all'orecchio) la grande modernità di Gina Cigna! una interpretazione potente sì ma anche piena di chiaroscuri, di debolezze, di sofferenze. una principessa che non teme di svelare le sue paure, le sue ansie, il suo ruolo di ragazza che vorrebbe l'amore ma che non può averlo! impaurita, quasi intimidita nel racconto della sua ava, poi improvvisamente reindossa la "maschera" che il giuramento le impone e diviene violenta, tagliente! grande! mi è davvero piaciuta moltissimo! non a caso è evidentissimo il legame tra la Cigna e la Dimitrova (in assoluto la mia Turandot preferita).
Insomma prima dell'avvento delle grandi Turandot straussiane - che hanno rivolto alla parte una attenzione a senso unico, tutta declamazione e potenza - avevamo chi aveva già anticipato quella rivoluzione del ruolo realizzata poi dalla Callas (in modo incompleto), poi dalla Sutherland e da tante altre.....
voi che ne pensate? m
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vitus ha scritto:Bella idea, che si potrebbe riprendere per altri personaggi. Una rassegna di voci di grande potenza, dalle classiche Turner e Cigna alla Dimitrova, passando per la Grob Prandl, la Jones (qui forse non proprio all'apice della forma) e e la Nilsson .Venendo alla mia Turandot, la scelta cade proprio su quest'ultima. Potente e algida, troppo forse si è detto. Una caratteristica del personaggio tuttavia essenziale a mio avviso e la Nilsson mi pare che la trasmetta anche con lo strumento vocale. Saluti.
riascoltandole tutte con molta calma ho notato qualcosa sul quale mi piacerebbe sapere anche la vostra opinione. mi pare che balzi prepotentemente all'occhio (e all'orecchio) la grande modernità di Gina Cigna! una interpretazione potente sì ma anche piena di chiaroscuri, di debolezze, di sofferenze. una principessa che non teme di svelare le sue paure, le sue ansie, il suo ruolo di ragazza che vorrebbe l'amore ma che non può averlo! impaurita, quasi intimidita nel racconto della sua ava, poi improvvisamente reindossa la "maschera" che il giuramento le impone e diviene violenta, tagliente! grande! mi è davvero piaciuta moltissimo! non a caso è evidentissimo il legame tra la Cigna e la Dimitrova (in assoluto la mia Turandot preferita).
Insomma prima dell'avvento delle grandi Turandot straussiane - che hanno rivolto alla parte una attenzione a senso unico, tutta declamazione e potenza - avevamo chi aveva già anticipato quella rivoluzione del ruolo realizzata poi dalla Callas (in modo incompleto), poi dalla Sutherland e da tante altre.....
voi che ne pensate? m
Anche a me piace la Cigna. La voce è torrenziale, anche se mi pare che in alto non sempre vada tutto bene. Il fraseggio è vario e devo dire che a me la sua Norma , per carità parecchio lontana dallo stile che si pretende in Bellini, colpisce proprio per l'interpretazione. Quanto a Turandot, è proprio la psicologia del personaggio che non riesco a decifrare bene e, almeno per me, alla fine il gelo non si scioglie mai del tutto. Ecco perché in ultima analisi, fra le tante ottime interpreti, propendo per la Nilsson.
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DocFlipperino ha scritto:ognuno sicuramente ha la principessa favorita..... la vostra qual è? e perchè? chi secondo voi ha saputo interpretare la vera figura della principessa di gelo unendo forza vocale a interpretazione? nel "viaggio" sono comprese solo coloro che hanno portato il ruolo in palcoscenico
ovviamente mancherà qualcuno e lascio a voi di postare la vostra turandot preferita
Maria Callas. Fu la mia prima Turandot, e tuttora la mia preferita per la sua capacità, unica, nel coniugare l' "alterità" sovrumana e la suprema, fragile, impaurita umanità della principessa.
Inoltre baro (anch'io come Milady A proposito: ma dove eri finita?! Ci sei mancata!!!!) e ricordo (come non farlo?) l'interpretazione così particolare data dalla Stherland e, sulla stessa linea, dalla Ricciarelli con Karajan (il ruolo più "centrato" di un cast bislacco assai):
OK, la voce ha un sacco di problemi. Ma la prima parte è davvero ipnotica, fuori dal tempo (Karajan sublime)...
DocFlipperino ha scritto:mi pare che balzi prepotentemente all'occhio (e all'orecchio) la grande modernità di Gina Cigna! una interpretazione potente sì ma anche piena di chiaroscuri, di debolezze, di sofferenze. una principessa che non teme di svelare le sue paure, le sue ansie, il suo ruolo di ragazza che vorrebbe l'amore ma che non può averlo! impaurita, quasi intimidita nel racconto della sua ava, poi improvvisamente reindossa la "maschera" che il giuramento le impone e diviene violenta, tagliente! grande! mi è davvero piaciuta moltissimo! non a caso è evidentissimo il legame tra la Cigna e la Dimitrova (in assoluto la mia Turandot preferita).
Insomma prima dell'avvento delle grandi Turandot straussiane - che hanno rivolto alla parte una attenzione a senso unico, tutta declamazione e potenza - avevamo chi aveva già anticipato quella rivoluzione del ruolo realizzata poi dalla Callas (in modo incompleto), poi dalla Sutherland e da tante altre.....
voi che ne pensate? m
A me piace molto. E, sono d'accordissimo con te, la trovo un'interpretazione tuttora validissimaa. L'inizio del racconto è tutto giocato su lamine di suono che variano in continuazione di intensità ("un grido disperato risuonò", "traverso stirpe e stirpe" ....), intensificandosi come una spirale mano a mano che il racconto si svolge. Esattamente come dev'essere, il passato mai "vissuto" ma solo "presentito" diventa ora per Turandot un'esperienza presente concreta e minacciosa, che stringe la prinicipessa fra le sue spire. Sentire quando la Cigna canta "trascinata" (una concessione "verista" in un'esecuzione viceversa piuttosto stilizzata): qui la principessa di gelo sembra per un attimo sul punto di perdere il controllo! In quel preciso istante è come se il passato di Lou-Ling e il presente di Turandot si incontrassero. Davvero una grande intuizione realizzata benissimo. Viene davvero da chiedersi se il fascino di questa pagina (eseguita così!) non rischi di perdersi in interpretazioni più stentoree e monocrome. In altre parole, Marco, sottolinei un rischio reale: la tradizione di affidare il ruolo di Turandot a sopranoni wagnerian-straussiani (anche per sottolineare maggiormente il divario con l'angelicata e sottomessa Liù) ha (forse) portato a sfigurare il personaggio. Esagero? Forse. Però in questo brano la differenza tra una Cigna e una Grob-Prandl è davvero abissale.
Il problema è capire a che tipo di Turandot pensasse Puccini. Si sa come Puccini avrebbe voluto la Jeritza come Turandot (poi affidata da Toscanini alla Raisa). Purtroppo della Jeritza ci manca "In questa reggia"... Però non mi sembra un sopranone schiaccia-sassi alla Grob-Prandl - Nilsson.
Che dite?
DM
Un solo punto di vista è la vista di un solo punto
btw: la Ricciarelli è "la" Turandot di Karajan. intorno alla sua voce Karajan ha costruito un gioiello unico al mondo, probabilmente irripetibile. e naturalmente è una delle tre edizioni che mi porterei sull'isola deserta. e - personalmente - ringrazio il cielo che sia andata così e che le altre abbiano, per una ragione o per l'altra - rifiutato l'offerta di ricoprire il ruolo della principessa. secondo me non avremmo avuto tale miracolo.......
------------------------- è in arresto. sì! all'ottavo piano....