Tristan und Isolde (Wagner)

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Re: Tristan und Isolde (Wagner)

Messaggioda DottorMalatesta » mer 16 apr 2014, 10:31

reysfilip ha scritto:Ecco che nel finale hai centrato il problema. Va bene la commistione ma l'artista deve aiutare il regista non imbavagliarlo, soprattutto se hai Sellars tra le mani. E' anche vero che in Wagner ormai si è, almeno apparentemente, sperimentato già di tutto, e finché Bayreuth rimane in mano ai registi euro-trash e finché altrove non si trovano vie alternative, c'è poco da sperare.


IL fatto è che secondo me accostare Viola e Sellars era una partita persa in partenza. Voglio dire, chiaro che le immagini immediate, bellissime, semplicissime di Viola hanno una presa molto più immediata, proprio perché emotiva. Il gesto teatrale invece rischia, se semplice o banale (come nel caso di questa regia di Sellars) di passare del tutto inosservato, se invece complesso o articolato necessita di una decodifica razionale per quanto minima, e quindi rischia di risultare comunque meno immediato rispetto alla parte visiva. Forse il problema è stato anche quello di saturare di immagini l´intera durata dello spettacolo, senza lasciare nessuno spazio alla sola regia di Sellars senza video-proiezioni (come, da quanto mi sembra d´aver capito, accadde in origine nel 2004 a Los Angeles).

La cosa interessante è che in nessuna delle molte interviste rilasciate da Sellars, il regista abbia MAI considerato il proprio lavoro come secondario o sottomesso a quello di Viola (chissà, forse non lo poteva dire...). Eppure la cosa a teatro era davvero evidentissima…
Non so come sei messo a francese, comunque qui puoi leggere un´intervista ai due.
http://www.lesinrocks.com/2014/04/08/ar ... -11496311/

Sellars di essersi rifatto esplicitamente al teatro orientale (sai che novità).

“Bien sûr, Wagner ne connaît pas le tantrisme, ni le bouddhisme, mais seulement la culture aryenne et l’on sait que tous les mythes européens sont des mythes de l’Inde. J’ai beaucoup travaillé sur certains textes bouddhistes pour faire la mise en scène. Parce que c’est là, à l’intérieur de l’œuvre. »

Inoltre dimostra di non aver capito poi molto del senso della vicenda, come nel riferimento (un po´ imbarazzante… :shock: ) al punto in cui Tristano e Isotta discutono della parolina “e”…

« Pour moi, dans l’acte II surtout, il s’agit d’une politique féministe. C’est Isolde qui doit souvent corriger Tristan, pour dire : “Non, non, c’est Tristan ET Isolde !” (rires). Ce “et” est très important. Chez Wagner, il est très clair que cet amour n’est pas permis et qu’il constitue même un affront politique, et donc une opportunité politique pour attaquer les gens (…). »

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Messaggioda reysfilip » gio 08 mag 2014, 1:27

Tristan und Reisolde. O Treistan und Isolde. Scegliete voi. Questo verrà ricordato come il Tristano del riso perché l'unica trovata del regista Stefano Poda è mettere in mezzo a una scenografia buona per tutti gli usi (ci potreste fare di tutto dall'Orfeo Gluckiano a Nabucco a Da una casa di morti) una sempiterna cascata di riso che cade dall'alto andando a formare un cumulo in mezzo alla scena. Intorno, interpreti allo sbando che navigano un po' a caso in questo riso e tanti figuranti che fanno cosa incomprensibili in momenti incomprensibili come portare bonsai a spasso durante il duetto d'amore del secondo atto.
Poda, in un intervista pre-prima, ha detto che il riso rappresenta la vanitas come tempo che scorre, e che ha scelto il riso perché anche il riso si disfa, "la sabbia forse no". Nell'intervista poi tanta roba intellettualoide (anche troppo) e poco succo, ma soprattutto in scena si è visto poco. Lavoro sugli attori, non ne parliamo! Robetta da registi anglo-sassoni. E da qui mi taccio.
Il cast era raccolto alla bella e buona. Un'Isolde-Lioba Braun sul disastroso andante: acuti corti, note più basse faticose, un Mild und leise quasi inesistente nonostante Mehta che tentava di supportarla. Un po' meglio Torsten Kerl, buon Siegmund nella Valchiria dell'anno scorso, ma Tristan generico e monocorde. Il Kurwenal di Uusitalo e la Brangane di Julia Rutigliano si sono rivelati abbastanza insignificanti, per non dire totalmente fuori parte.
In quest'aura mediocritas spiccava il Marke di Stephen Milling. Un gigante in tutti i sensi. Voce possente, senso della parola e della sillaba alla mano, è stato l'unico che ha provato a interpretare il proprio personaggio. Risultato: attenzione massima nel monologo di Re Marke che mai mi era sembrato così bello.
Resta Mehta. Da lui mi aspettavo una direzione teutonica alternata allo smielante, in una versione più povera di Barenboim. E invece grande sorpresa. Direzione incalzante, limpida, senza perdersi in sottolineature troppo marcate, Mehta ha cercato di supportare le voci fin dove era possibile costruendo un tappeto sonoro in cui la partitura è emersa in tutta la sua chiarezza e bellezza. Certo, non è niente di geniale o innovativo, ma rimane una gran bella direzione e una delle sue migliori.
Di più non mi dilungo perché era il mio primo Tristano e non credo di saper andare più a fondo nell'analisi musicale, e poi perché è finito poco fa e dunque l'ora è assai tarda. Ovviamente tutto ciò è imho.

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Re: Tristan und Isolde (Wagner)

Messaggioda DottorMalatesta » gio 08 mag 2014, 8:05

reysfilip ha scritto:Tristan und Reisolde. O Treistan und Isolde.


Treistan und Isolde!!! Geniale!!!!
:lol: :lol: 8) 8)
Della serie… una risaia vi seppellirà!

Poda, in un intervista pre-prima, ha detto che il riso rappresenta la vanitas come tempo che scorre, e che ha scelto il riso perché anche il riso si disfa, "la sabbia forse no".


:lol: :lol: :lol:

Ma, dico, non è ormai risaputo che con il cibo non si gioca (ormai non lo lancia più nessuno neppure ai matrimoni!)? :mrgreen:
Come si dice nel veronese “il riso nasce nell´acqua e muore nel vino”. Per meglio digerire questo risotto scotto suggerirei all´amico Filippo una buona bottiglia. Preferibilmente di Custoza! : Chef :
By the way, è reperibile sul Web qualche estratto delle note di regia di Poda?
Per finire, piccola annotazione musicale: da quanto mi sembra di capire Mehta ha diretto Wagner come al suo solito, ossia la quintessenza del bel suono fine a se stesso…

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P.S.: questa storia del riso che scende come la sabbia nella clessidra mi fa ricordare che, da adolescente quando, per dirla con S. Agostino, nondum amabam sed amare amabam, scrissi questa poesia:

“Non sangue ci scorre nelle vene
ma i minuscoli grani
della sabbia del tempo”

Come potrete capire, oltre alle ragazze, anche il vino allora non era dei migliori…
:lol:
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Re: Tristan und Isolde (Wagner)

Messaggioda reysfilip » gio 08 mag 2014, 10:03

DottorMalatesta ha scritto:By the way, è reperibile sul Web qualche estratto delle note di regia di Poda?


http://www.youtube.com/watch?v=qMha4eVUf9M

Per finire, piccola annotazione musicale: da quanto mi sembra di capire Mehta ha diretto Wagner come al suo solito, ossia la quintessenza del bel suono fine a se stesso…


Secondo me non era del tutto quintessenza del suono fine a se stesso. Alla fine era la cosa più teatrale che c'era nello spettacolo di ieri sera. Visto a che livelli ha tenuto la direzione per tutto il tempo (caso raro per Mehta), sembrava che avesse davvero qualcosa da dire in questa partitura. Era una sorta di coinvolgimento distaccato, come analizzato a distanza di tempo, una sorta di analisi di una passione a cui si è partecipato, ma a cui forse non è più possibile fare parte.
Ribadisco: dopo averlo sentito varie volte tra concerti e opere, questa è stata forse la sua migliore direzione.
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Re: Tristan und Isolde (Wagner)

Messaggioda Alberich » gio 08 mag 2014, 10:22

Due domande:
Ma il riso non disturbava? Non fa rumore?
Simbolizza???? : Cowboy :
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Re: Tristan und Isolde (Wagner)

Messaggioda DottorMalatesta » gio 08 mag 2014, 10:35

Risus abundat in ore stultorum.

:mrgreen:

P.S.: il TuI diretto da Mehta (registrazione con regia di Konwitchny aveva il suo perché. Quando è in vena (ancorché non poi così spesso) sa dirigere. Sono davvero contento che la direzione sia stata buona!!!

: Thumbup :

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Re: Tristan und Isolde (Wagner)

Messaggioda DocFlipperino » gio 08 mag 2014, 11:30

di mehta nel tristano ho un ricordo straordinario del 1998 sempre al MMF.
impetuoso, dolente, in una sola parola meraviglioso.
questo non l'ho sentito ma.... credo che con la Braun e Kerl sia un po come fare le nozze coi fichi secchi.....
-------------------------
è in arresto. sì! all'ottavo piano....
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Re: Tristan und Isolde (Wagner)

Messaggioda reysfilip » gio 08 mag 2014, 18:37

Ma Mehta quando vuole sa dirigere, soprattutto quando si trova davanti a partiture che lo stimolano come il Tristano o Turandot. Il problema è che per un direttore della sua fama è un po' poco.

DocFlipperino ha scritto:questo non l'ho sentito ma.... credo che con la Braun e Kerl sia un po come fare le nozze coi fichi secchi.....


Penso che per far peggio dell'Isolde della Braun ci voglia parecchio. Dopo aver provato a dominare la scrittura nel primo atto, dopo aver scroccato malamente due acuti all'inizio del duetto d'amore (tanto che ho pensato fossero starnuti frutto di qualche tisica/o in sala), è arrivata al Liebestod praticamente senza voce. Se non ci fosse stata, sarebbe stato uguale.

Alberich ha scritto:Due domande:
Ma il riso non disturbava? Non fa rumore?
Simbolizza???? : Cowboy :


Al primo atto sembra carino, ma dopo un po' ti chiedi veramente perché non ci hanno sfamato un paese dell'Africa subsahariana, invece di metterlo lì a scorrere sempiternamente, applausi inclusi. Per fortuna non si sentiva. So di una Lucia dello stesso genio in cui la scenografia era composta da pareti di roccia su cui scorreva acqua alternata a sangue; il risultato sembra sia stato un perenne sottofondo di rubinetto che perde.
Nota di colore: alcuni miei amici sostenevano che il riso stava lì solo per un motivo di luci, al che io gli ho risposto che a quel punto le caramelle haribo sarebbero state sicuramente più suggestive.
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Re: Tristan und Isolde (Wagner)

Messaggioda DottorMalatesta » gio 08 mag 2014, 19:03

Il video su youtube che ha postato reysfilip e' estremamente esilarante :lol: e irritante : Andry : al contempo!

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Re: Tristan und Isolde (Wagner)

Messaggioda DottorMalatesta » gio 22 gen 2015, 14:30

Stephen Gould canterà (almeno a quanto si apprende dal suo sito) Tristan a Bayreuth nella nuova produzione con la regia della pronipote. Io e Pietro lo ascolteremo come Tristan a Zurigo nella produzione di Guth tra qualche giorno. Vi sapremo dire...

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Re: Tristan und Isolde (Wagner)

Messaggioda DottorMalatesta » dom 26 lug 2015, 8:10

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Re: Tristan und Isolde (Wagner)

Messaggioda pbagnoli » gio 20 ago 2015, 15:45

In vista del Tristan di Bayreuth, ecco qui qualche riflessione sulle Isolde di Bayreuth dal 1952 ai giorni nostri.
L'articolo vuole essere un'ignobile prosecuzione di quello bellissimo di Matteo del Settembre 2008, che tanto sperai venisse continuato. Matteo non volle o non poté farlo, e mi fa piacere poterlo indegnamente continuare nell'imminenza di un evento importante come quello che mi appresto a vedere.
Spero che possa essere gradito egualmente, anche se... Matteo è un'altra cosa!
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Tristan und Isolde (Wagner)

Messaggioda DottorMalatesta » gio 20 ago 2015, 17:08

Bellissimo lavoro, Pietro! E molto molto condivisibile!!!
Avremo parecchio di cui discutere lungo la strada per Bayreuth! 8)

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Re: Tristan und Isolde (Wagner)

Messaggioda reysfilip » ven 21 ago 2015, 19:54

Bel lavoro boss! Letto ieri tutto d'un fiato, constatando che ho notevoli lacune nel campo.

Attendiamo le vostre impressioni dalla verde collina : WohoW :
Io intanto mi sono visto questo nuovo Tristan in video, di cui non so che pensare :roll:
Ma riparliamo appena scrivete.
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Re: Tristan und Isolde (Wagner)

Messaggioda VGobbi » dom 23 ago 2015, 14:22

Letto anch'io lo splendido articolo di Pietro.

Intanto non capisco come mai, quando capita di essere d'accordo con me, pare strano!!! :mrgreen:

Tornando seri, aggiungerei anche la Behrens, ingiustamente dimenticata, splendissima Isolde sotto Bernstein, mentre trovo piu' giusto non menzionare un'altra grande interpretazione di Isolde, proprio per il semplice motivo che non l'ha mai cantato dal vivo, ovverossia Margaret Price sotto l'egida di Carlos Kleiber.

Voi che ne pensate?

Quanto ai pareri espressi da Pietro, trovo condivisibile le bravure eccezionali della Modl (che rimane la mia preferita), della Herlitzius (che posso presumere sublime, pur non avendola mai sentita come Isolde ma le testimonianze di ascolto riportate dagli altri appassionati conferma quanto di buono scritto su di lei) e della Meier. La Varnay la amo nella sua seconda parte della carriera (Ortrud, Kostelnicka, Klytemnestra etc ...), Nilsson non l'ho mai amata e comunque meglio in Brunhilde (specialmente nel live diretto da Bohm, piuttosto che l'incisione in studio). Lingedza ne ho sempre sentito parlare ma mai ascoltata, quindi non posso esprimermi. Non sottovaluterei invece la Altmeyer, classico soprano al calor bianco, tale da bruciarsi in fretta le sue non poche qualita' interpretative e vocali, ma cantante di rango a mio modesto avviso.

Ah dimenticavo ... prima di chiudere ... non disprezziamo la solidissima Dernesch e cerchiamo di non metterla nel dimenticatoio la Flagstad. Vero che e' testimone di un'epoca trapassata ma la memoria storica va sempre conservata, sopra tutto se si a che fare comunque con una fuoriclasse qual'era la Flagstad!
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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