Ciao,
qualcuno è già stato alla prima di sabato?
Ho letto qua e là alcune impressioni e sentito il racconto del mitico Mattioli ieri al telefono.
Ci andrete? Ci racconterete?
Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham
teo.emme ha scritto:Se avessi saputo che eri in teatro (Mattioli) mi sarei palesato...
mattioli ha scritto:io però mi sono sorpreso a pensare cosa potrebbe fare in quest'opera una Hannigan.
scat ha scritto:mattioli ha scritto:io però mi sono sorpreso a pensare cosa potrebbe fare in quest'opera una Hannigan.
Eccola qua. La regia fa ghiacciare il sangue nelle vene anche solo frammentata nel trailer. Al confronto l'allestimento di Hermanis è un idillio.
https://www.youtube.com/watch?v=_bxfajTPJbA
Io c'ero...e ne ho dato conto.
mattioli ha scritto:Lo spettacolo è stato assai criticato perché troppo "semplice", interpretativamente un po' rinunciatario e talvolta anestetizzante rispetto alla crudeltà di certe situazioni. Però credo che una regia didascalica, con simboli facili da decrittare (la paglia...) e qualche tocco di incongruo naturalismo (i cavalli veri, che però a Salzburg erano sette e qui solo tre) serva a far "passare" l'opera a un pubblico diffidente e reazionario come quello della Scala.
reysfilip ha scritto:Che donna strepitosa.
VGobbi ha scritto:teo.emme ha scritto:Se avessi saputo che eri in teatro (Mattioli) mi sarei palesato...
Cosi' ci sarebbe stato un bell'alterco e la gente non si sarebbe capacitata del motivo di quella zuffa!
DottorMalatesta ha scritto:mattioli ha scritto:Lo spettacolo è stato assai criticato perché troppo "semplice", interpretativamente un po' rinunciatario e talvolta anestetizzante rispetto alla crudeltà di certe situazioni. Però credo che una regia didascalica, con simboli facili da decrittare (la paglia...) e qualche tocco di incongruo naturalismo (i cavalli veri, che però a Salzburg erano sette e qui solo tre) serva a far "passare" l'opera a un pubblico diffidente e reazionario come quello della Scala.
Non ho (ancora) visto lo spettacolo (ho il DVD).
Non sono del tutto convinto di quanto scrivi. Chi decide di andare a vedere/ascoltare un'opera come questa dimostra a priori una certa apertura mentale (o quanto meno curiosità, la virtù più grande per uno spettatore d'opera)... E allora, perché non osare qualcosa di più?
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