Die Soldaten - Scala

recensioni e commenti di spettacoli visti dal vivo

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Die Soldaten - Scala

Messaggioda DocFlipperino » lun 19 gen 2015, 11:29

Ciao,
qualcuno è già stato alla prima di sabato?
Ho letto qua e là alcune impressioni e sentito il racconto del mitico Mattioli ieri al telefono.
Ci andrete? Ci racconterete?
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Re: Die Soldaten - Scala

Messaggioda torretower » lun 19 gen 2015, 15:02

Cosa dice il mitico Mattioli??

Spero tanto di leggere una sua recensione dello spettacolo. Io lo vedrò il 3 febbraio...
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Re: Die Soldaten - Scala

Messaggioda mattioli » lun 19 gen 2015, 15:33

Il mitico (grazie : Thumbup : !) e' qui bloccato all'aeroporto di Venezia perché il volo per il Viaggio a Reims di Michieletto ad Amsterdam ha tre (tre!) ore di ritardo...
Quanto ai Soldaten, l'opera mi aveva fatto una forte impressione a Salisburgo e me l'ha rifatta alla Scala: un superWozzeck dove il rigore formale non esclude l'emozione, anzi. Si sa che non basta essere grandi musicisti per essere anche grandi operisti. Zimmermann ci riesce.
Metzmacher gestisce l'enorme macchina musicale con tranquilla autorevolezza e ottiene cose egregie dall'orchestra, e in una partitura tecnicamente di grande difficoltà. La compagnia è nel complesso ottima. Credo però che per la Benackova (si scriverà così?) e per Muff sia davvero arrivato il momento della pensione. La Aikin e' bravissima e si è presa dei grandi applausi; la vocalità e' quella di Lulu, quindi giusta per lei; io però mi sono sorpreso a pensare cosa potrebbe fare in quest'opera una Hannigan. Detto questo, chapeau a tutti.
Lo spettacolo è stato assai criticato perché troppo "semplice", interpretativamente un po' rinunciatario e talvolta anestetizzante rispetto alla crudeltà di certe situazioni. Però credo che una regia didascalica, con simboli facili da decrittare (la paglia...) e qualche tocco di incongruo naturalismo (i cavalli veri, che però a Salzburg erano sette e qui solo tre) serva a far "passare" l'opera a un pubblico diffidente e reazionario come quello della Scala. Infatti il teatro era abbastanza pieno, non ci sono state fughe nell'intervallo, si sono sentite relativamente poche sciocchezze e alla fine tutti hanno applaudito a lungo.
Infine, non si capisce perché la Scala continui a coprodurre spettacoli concepiti per un palcoscenico del tutto diverso dal suo come quello della Felsenreitschule: ogni volta, e anche in questo caso, tocca in pratica rifarli interamente...
Scusate la brevità e i refusi, ma scrivo con un tablet aspettando il KLM dei tartari...
Saluti e ossequi a tutti

AM
Ultima modifica di mattioli il lun 19 gen 2015, 19:30, modificato 1 volta in totale.
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Re: Die Soldaten - Scala

Messaggioda DocFlipperino » lun 19 gen 2015, 15:59

grazie alberto che pensi a noi anche da una sala di attesa del marco polo!
buon viaggio!
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Re: Die Soldaten - Scala

Messaggioda mattioli » lun 19 gen 2015, 19:31

Chiamatemi Marco Pollo...

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Re: Die Soldaten - Scala

Messaggioda teo.emme » lun 19 gen 2015, 20:49

Io c'ero...e ne ho dato conto. Spettacolo da non perdere - per un'opera che mai mi sarei sognato di vedere alla Scala (vediamo se riescono a stupirmi pure con Moses und Aron) - e molto coinvolgente. Ho criticato alcuni aspetti (sia visivi che musicali) come ha rilevato Mattioli. Ma ad avercene... Certo per me resta ineguagliata l'emozione dell spettacolo di Monaco (visto solo in video). Se avessi saputo che eri in teatro (Mattioli) mi sarei palesato...
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Re: Die Soldaten - Scala

Messaggioda VGobbi » lun 19 gen 2015, 22:17

teo.emme ha scritto:Se avessi saputo che eri in teatro (Mattioli) mi sarei palesato...

Cosi' ci sarebbe stato un bell'alterco e la gente non si sarebbe capacitata del motivo di quella zuffa! :mrgreen:
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Die Soldaten - Scala

Messaggioda scat » mar 20 gen 2015, 0:09

mattioli ha scritto:io però mi sono sorpreso a pensare cosa potrebbe fare in quest'opera una Hannigan.


Eccola qua. La regia fa ghiacciare il sangue nelle vene anche solo frammentata nel trailer. Al confronto l'allestimento di Hermanis è un idillio.

https://www.youtube.com/watch?v=_bxfajTPJbA
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Re: Die Soldaten - Scala

Messaggioda reysfilip » mar 20 gen 2015, 0:27

scat ha scritto:
mattioli ha scritto:io però mi sono sorpreso a pensare cosa potrebbe fare in quest'opera una Hannigan.


Eccola qua. La regia fa ghiacciare il sangue nelle vene anche solo frammentata nel trailer. Al confronto l'allestimento di Hermanis è un idillio.

https://www.youtube.com/watch?v=_bxfajTPJbA


Al minuto 3:44 di questo video introduttivo, la Hannigan stessa parla del ruolo di Marie.



Che donna strepitosa. La sua Donna Anna nel Don Giovanni di Warlikowski è :shock:
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Re: Die Soldaten - Scala

Messaggioda mattioli » mar 20 gen 2015, 2:03

Io c'ero...e ne ho dato conto.


Davvero, teo? E dove?
Comunque potevi farti vivo...

Non sapevo che la Hannigan avesse cantato l'opera ne' che ne esistesse una testimonianza.
Beh, mi fa piacere pensare che il responsabile casting della Bayerische e io la pensiamo allo stesso modo...
Ciao

AM
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Re: Die Soldaten - Scala

Messaggioda DottorMalatesta » mar 20 gen 2015, 16:56

mattioli ha scritto:Lo spettacolo è stato assai criticato perché troppo "semplice", interpretativamente un po' rinunciatario e talvolta anestetizzante rispetto alla crudeltà di certe situazioni. Però credo che una regia didascalica, con simboli facili da decrittare (la paglia...) e qualche tocco di incongruo naturalismo (i cavalli veri, che però a Salzburg erano sette e qui solo tre) serva a far "passare" l'opera a un pubblico diffidente e reazionario come quello della Scala.


Non ho (ancora) visto lo spettacolo (ho il DVD).
Non sono del tutto convinto di quanto scrivi. Chi decide di andare a vedere/ascoltare un'opera come questa dimostra a priori una certa apertura mentale (o quanto meno curiosità, la virtù più grande per uno spettatore d'opera)... E allora, perché non osare qualcosa di più?

reysfilip ha scritto:Che donna strepitosa.


La Hannigan è sempre un bel sentire. E un bel vedere!
: Chessygrin :

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Re: Die Soldaten - Scala

Messaggioda teo.emme » mar 20 gen 2015, 17:51

VGobbi ha scritto:
teo.emme ha scritto:Se avessi saputo che eri in teatro (Mattioli) mi sarei palesato...

Cosi' ci sarebbe stato un bell'alterco e la gente non si sarebbe capacitata del motivo di quella zuffa! :mrgreen:

E perché mai? Duelli non ne fo se non a mensa....
Ultima modifica di teo.emme il mar 20 gen 2015, 18:40, modificato 1 volta in totale.
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Re: Die Soldaten - Scala

Messaggioda teo.emme » mar 20 gen 2015, 18:37

DottorMalatesta ha scritto:
mattioli ha scritto:Lo spettacolo è stato assai criticato perché troppo "semplice", interpretativamente un po' rinunciatario e talvolta anestetizzante rispetto alla crudeltà di certe situazioni. Però credo che una regia didascalica, con simboli facili da decrittare (la paglia...) e qualche tocco di incongruo naturalismo (i cavalli veri, che però a Salzburg erano sette e qui solo tre) serva a far "passare" l'opera a un pubblico diffidente e reazionario come quello della Scala.

Non ho (ancora) visto lo spettacolo (ho il DVD).
Non sono del tutto convinto di quanto scrivi. Chi decide di andare a vedere/ascoltare un'opera come questa dimostra a priori una certa apertura mentale (o quanto meno curiosità, la virtù più grande per uno spettatore d'opera)... E allora, perché non osare qualcosa di più?

Purtroppo ciò che parrebbe naturale in altri ambienti, alla Scala di Milano non è così scontato: il fatto di decidere di assistere a Die Soldaten di per sé - alla Scala - non dimostra apertura mentale. Innanzitutto il pubblico italiano (e milanese in particolare) è tra i più conservatori al mondo: l'aneddotica è molto vasta e coinvolge sia i grandi capolavori del '900 europeo (visti come insulto ad un pubblico che non perde occasione per urlare "viva Verdi") sia "lo straniero" che "osa" affrontare il Peppino nazionale (ne fecero le spese pure Karajan e Kleiber). E purtroppo non parlo di 40 anni fa...nella mia esperienza diretta ho ascoltato i comportamenti più fastidiosi e i commenti più ottusi nelle dorate sale del Piermarini: in ogni ordine di posto. Dalle dame che sghignazzavano all'Alcina di Handel ritenendo ridicola la lingua in cui si esprimevano o che si stupivano della continua ripetizione delle frasi (evidentemente nella loro zucca piccina proprio non entrava il concetto di aria tripartita), a chi lamentava che il Rosenkavalier fosse opera troppo difficile, tedesca e poco "cantata" ("perché la cavata del Verdi è tutta un'altra cosa" naturalmente...), sino agli schiamazzi di taluni durante il Wozzeck (e le risate e il chiedersi se lo stavano prendendo in giro) e alla serata di sabato. Certo alla fine applaudivano quasi tutti, anche quelli che hanno passato il tempo a sbuffare, a commentare a mezza voce per dar sfoggio di una presunta competenza superiore ad altri (al suon di "presa in giro" o "come siamo caduti in basso"). Ci sono poi i semplici curiosi, i turisti, gli ignari che di passaggio a Milano hanno preso i primi biglietti che capitavano. Ma non dipende da Die Soldaten...purtroppo vale per tutti i titoli
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Re: Die Soldaten - Scala

Messaggioda vivelaboheme1 » mer 28 gen 2015, 0:47

Fa molto chic e a la page, di questi tempi fra i musicofili milanesi, cacciare la balla che questo pappone multistili sia un capolavoro. Non mi associo. Di pappone spurio si tratta, un collage ad incastro neanche tanto ben riuscito di Berg, Mahler, Bach, jazz e quant’altro, beneficato da una messa in scena bella ancorché visibilmente addomesticata per il palcoscenico della Scala, che offre pessima scatola acustica alla espansa sonorità.
Avete in mente… Fuori Orario Cose Mai Viste, la tremenda, oppressiva trasmissione di Ghezzi su RaiTV 3, nella quale, per tutta la notte, vengono ammanìti atroci vecchi film veterocomunisti sugli operai infelici? Ecco, il vecchiume e la tristezza di Die Soldaten vivono in un clima di questo tipo. Godeteveli. Noi, all’ìntervallo, siamo allegramente fuggiti a farci una bella cotoletta con risotto. Cura ricostituente dalla noia.

marco vizzardelli
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Re: Die Soldaten - Scala

Messaggioda teo.emme » mer 28 gen 2015, 1:33

Vizzardelli la pensa come Tutino....
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