Fidelio - Teatro alla Scala

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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda DottorMalatesta » lun 08 dic 2014, 22:46

reysfilip ha scritto:a parte qualche momento di noia nel primo atto.


Io mi sono annoiato parecchio. E non solo al primo atto...
:oops: :mrgreen:

reysfilip ha scritto:non è una grande prima, solo uno spettacolo poco più che decente e che si poteva trovare in qualunque teatro ben fornito.


Si poteva sicuramente far di meglio (Stemme-Kaufmann, tanto per dire... :roll: ), però, dai, questa è gente che ha calcato e calca palcoscenici di mezzo mondo, che ha inciso e incide dischi... La Warner è un nome, e Barenboim come direttore non ce l'hanno proprio tutti...
A mio parere questa è un tipico esempio di prima formato "ciambella col buco". C'è la ciambella, ma c'è - e pure bello grande - il buco.
: Chef :

DM

P.S.:
Qualcuno dovrebbe spiegare a Daverio che Deborah Warner, non essendo tedesca né discendente da gerarchi nazisti, non ha alcun complesso di colpa da espiare :mrgreen:

http://video.repubblica.it/edizione/mil ... ef=vd-auto

P.P.S.: Peraltro il Barenboim direttore ha sconfessato il "Barenboim pensiero", quello che diceva "Fidelio invece è spesso letto esclusivamente come un dramma politico, mentre è la storia di una donna innamorata, disposta a fare tutto, 'tuttissimo' pur di salvare l'amato": quella ascoltata ieri era chiaramente la direzione di un Fidelio inteso come dramma politico. O no? :roll:
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda reysfilip » mar 09 dic 2014, 0:37

DottorMalatesta ha scritto:
reysfilip ha scritto:a parte qualche momento di noia nel primo atto.


Io mi sono annoiato parecchio. E non solo al primo atto...
:oops: :mrgreen:
:


Beh il secondo io l'ho visto solo il 4 perché ieri sera ho finito per scegliere una strepitosa von Otter, e il 4 è andata assai meglio nel secondo atto che nel primo.
In effetti tutto questo grande amore professato da Barenboim e dalla Warner si è visto poco. Mentre vedevo il finale giovedì infatti mi chiedevo se avessi sbagliato io a interpretare le loro parole. Sembrava la solita zuppa politica con tanto di esecuzione sommaria del cattivo. mah
Per quanto sia d'accordo con Daverio sulla noia, ho trovato alcune sue affermazioni alquanto imbarazzanti. E lo dico da fan della sua rivista.
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda dollarius@libero.it » mar 09 dic 2014, 9:32

DottorMalatesta ha scritto: so di fare contenta Irina dicendo che il Florestan di Kaufmann è davvero su un altro pianeta : Thumbup : .:

Tesoro! : Love :

Comunque, vi riporto qui cio' che ho scritto sul blog di un mio amico a mezz'ora circa dalla fine della diretta tv.


Mi e’ piaciuta da matti la Kampe. Veramente un’immersione nel personaggio perfetta; un piacere sentire cantare Peter Mattei, come sempre. Avrei una cosina da dire su KFV: ma sta vocina da cherubino? Anche se tecnicamente corretta, non convince. Soprattutto se consideri il fatto che nel meraviglioso inizio del secondo atto era alternata alle parti parlate urlate con rabbia e voce scura. Il contrasto era davvero sbagliatissimo. Cerco di spiegarti perche': non e’ che io volessi per forza un heldentenor, la sua voce ci stava se manteneva un basso profilo anche nelle parti parlate, soprattutto perche’, in teoria, stava morendo di fame, di sete e di stenti in genere.
Per quanto riguarda la regia, inoffensiva. Anche qui preferirei spiegarmi bene. Non e’ che un regista si debba per forza inventare qualcosa di nuovo tutte le volte, il Fidelio e’ straordinariamente bello gia’ da solo, ma non ho visto sottolineare i momenti topici con gesti particolarmente significativi e emozionanti. Brava la Kampe a supplire con la bellissima espressione del suo viso.
Sono stata molto contenta della espressione di amore del pubblico verso Baremboin. Io non posso dire male di lui, le due volte che ho sentito lui e la sua orchestra scaligera dal vivo, sono stati a dire poco meravigliosi, soprattutto in Lohengrin.

Queste erano le mie impressioni, diciamo, A CALDO. Ripensandoci, non cambierei una virgola. Ho letto da altre parti: "Un Florestano dodicenne" :lol: e "La sorella di Florestano". : Chessygrin :

Ciao a tutti, un bacione!
Irina
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda DottorMalatesta » mar 09 dic 2014, 10:19

dollarius@libero.it ha scritto:Avrei una cosina da dire su KFV: ma sta vocina da cherubino? Anche se tecnicamente corretta, non convince. Soprattutto se consideri il fatto che nel meraviglioso inizio del secondo atto era alternata alle parti parlate urlate con rabbia e voce scura. Il contrasto era davvero sbagliatissimo. Cerco di spiegarti perche': non e’ che io volessi per forza un heldentenor, la sua voce ci stava se manteneva un basso profilo anche nelle parti parlate, soprattutto perche’, in teoria, stava morendo di fame, di sete e di stenti in genere.


Ciao Irina : Queen : !!!
A mio parere KFV poteva anche funzionare. Ma di certo non sotto la bacchetta di Barenboim. CI voleva un heldentenor. Ci voleva Kaufmann!!! : Chessygrin :
Va però anche detto che probabilmente una voce come quella di KFV (inerzia interpretativa a parte) poteva essere un´ottima idea se si fosse voluto adottare un´ottica interpretativa complessiva volta a sottolineare i rapporti con classicismo viennese (Florestan come un fratello maggiore di Tamino). Per questo la scelta di un heldentenor (peraltro particolarmente… particolare) come Kaufmann nelle direzioni cristalline e luminosissime di Abbado (in CD) e Harnoncourt (in DVD) è sicuramente discutibile. Però il contrasto che ne usciva tra la luce dell´orchestra e l´ “ombra” della voce è teatralmente da brivido. Non così il contrasto tra l´"ombra" dell´orchestra di Barenboim e la luce della voce da cherubino di Vogt.

reysfilip ha scritto:Per quanto sia d'accordo con Daverio sulla noia, ho trovato alcune sue affermazioni alquanto imbarazzanti. E lo dico da fan della sua rivista.


Anche senza considerare il fatto che l´attuazione scenica di un opera teatrale non è come la cornice di un quadro ma è il quadro stesso, Daverio (che peraltro stimo e ammiro per l´arguzia, l´intelligenza e la competenza: i suoi libri sono splendidi) sembra considerare il Fidelio “solo” come un´opera d´arte da preservare. Il Fidelio è molto di più. E questo indipendentemente dall´esito mediocre della regia della Warner.

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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda mattioli » mar 09 dic 2014, 10:39

Nel dopo prima, e anche prima della prima, ho sentito ripetere più volte gli argomenti esposti un po' più sopra dal Beck. E ovviamente il fatto che li abbia avanzati anche Lui : King : dà loro un'ulteriore auctoritas.
Ma non sono d'accordo lo stesso. E' chiaro che Barenboim avrebbe fatto il Fidelione della Grande Tradizione, tutto ideali e suononi e poi-arriva-Wagner. Altrettanto chiaro che nessuno si aspettasse il Fidelio-singspiel, le radici mozartiane, eccetera.
Però c'è modo e modo, di interpretare una tradizione. Ignorare, semplicemente ignorare, quel che è successo in Beethoven negli ultimi trent'anni in termini di articolazione del suono, pesi sonori, equilibrio delle parti eccetera mi sembra un atto di straordinaria cecità, oppure di altrettanto straordinaria supponenza. E' l'idea, ancora una volta, che Beethoven si debba fare così perché si fa così, messo sotto la teca della Tradizione sottraendolo alla Storia, quindi a ogni possibile dialogo con la Contemporaneità. Abbiamo giustamente sbeffeggiato Muti perché negli Anni Novanta voleva rifare Toscanini e adesso prendiamo per buono Barenboim che nei Duemiladieci crede di essere Furtwangler?
E poi, io non sono davvero convinto che la Grande Tradizione Tedesca, tutto in maiuscole, voglia dire questo suono sempre pesante, questa totale assenza di colori, di chiaroscuri, di slancio, di dialettica (però, lo ammetto, dal vivo ho ascoltato solo il primo atto). I tempi, forse ha ragione Beck, non saranno così lenti, se andiamo a cronometrarli. Ma lo sembrano, ed è anche peggio.
Capitolo cantanti. Secondo me, questa compagnia era sbagliata non in assoluto, perché si tratta infine dei protagonisti che cantano Fidelio ovunque, ma era sbagliata per questa occasione, per il 7 dicembre di Milano. Perché i casi sono due. Il primo è se hai i due protagonisti titolari e titolati, che sono poi la Stemme e Kaufmann, cioè quelli che l'universo mondo, vabbé a parte qualche balcony girls isterica, considera "la" Leonore e "il" Florestan di oggi. L'opera l'hanno già cantata e ricantata, incisa e straincisa ovunque, però sono loro. Se non li hai, caso numero due, non schieri delle dignitose seconde scelte che peraltro, anche loro, il Fidelio l'hanno già cantato anche nel salotto di casa mia (e la Kampe poi in Italia e con Abbado!). Piuttosto, crei l'evento e l'interesse con due debutti clamorosi oppure con un debutto tout court, tipo la Racheliqualcosa in Carmen. Aggiungo però che la Kampe è una donna di tale travolgente simpatia personale che le perdono anche il raccapricciante si naturale che ha sfoggiato alla fine dell'aria. : Nar :
Infine, lo spettacolo. L'atto unico che ho visto io mi è piaciuto; però vorrei rivedermi lo spettacolo intero, quindi mi taccio.
E mi scuso per la spropositata lenzuolata.
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda Maugham » mar 09 dic 2014, 11:02

mattioli ha scritto: Piuttosto, crei l'evento e l'interesse con due debutti clamorosi oppure con un debutto tout court, tipo la Racheliqualcosa in Carmen.


Tipo Damrau. Che sarebbe stata una Leonore di ben altro livello.

Operaclic!


: Question :


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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda mattioli » mar 09 dic 2014, 11:43

Mamma mia!
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda dollarius@libero.it » mar 09 dic 2014, 11:46

DottorMalatesta ha scritto:Ci voleva Kaufmann!!! : Chessygrin :

DM


Io invece, sono contenta di come e' andata. Baremboin se ne va in gloria, fischi non ce ne sono stati. KFV non ha nemici evidentemente. Se avesse cantato JK (e giuro che non me lo spiego) certuni avrebbero affilato i coltelli ancora sei mesi fa. Invece lui era a Monaco a mietere trionfi. Meritatissimi. Cosi' hanno ottenuto la pace sociale, almeno DENTRO la Scala. Ovvero, i soliti noti hanno criticato i cantanti perche', in quanto viventi, non sono degni; pero' almeno non hanno mugghiato.....
Ciao!
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda mattioli » mar 09 dic 2014, 12:00

D'accordo Irina, anch'io sono stato contento che sia stata una prima calma.
Ma la Scala non può certo fare le sue scelte pensando alla reazione di quattro analfabeti.
E poi in nessun teatro italiano si fischia Fidelio, nemmeno se lo canto io, lo dirige Maugham e lo mette in scena Malatesta...
Ciao

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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda DocFlipperino » mar 09 dic 2014, 12:02

Ciao a tutti. Eccomi con colpevole ritardo.
Secondo me invece è stato un buon Fidelio, non eccellente ma sicuramente buono.
Comincio dal finale. Credo di essere sufficientemente vecchio e "sgamato" per capire che un successo non è sinonimo di qualità dello spettacolo. Ma le scene ai limiti dell'isteria di domenica dovranno pure fare pensare a qualcosa. L'ovazione tributata alla Kampe, il tripudio (letterale) per Barenboim dovranno pure avere una spiegazione che non si può ricondurre ad un banale "il pubblico non capisce niente, o è in malafede". Certo si potrebbe obiettare con malizia che il pubblico ha osannato Barenboim perchè finalmente se ne va.... : Chessygrin : (ho sentito anche questa....) ma credo che le motivazioni siano altre, che magari cercherò di spiegare piano piano.
Ritorniamo all'inizio. I primi cinque minuti della Leonore me li sono persi per colpa di quattro teste di... che hanno pensato di fare show-off in piazza.... :evil: (so che per questo verrete puniti nella prossima vita :twisted: )
IL Fidelio di Barenboim si è dimostrato esattamente quello che ci si aspettava. Un monumentale poema sinfonico, imponente, dalle sonorità ampie e da imponenti colonne di suono marmoree. I tempi indugianti (non lenti), solenni, a volte esageratamente enfatici). Certo una visione così avrebbe avuto forse bisogno della Staatskapelle di Dresda. Ci siamo accontentati dell'orchestra scaligera, in gran forma negli archi che hanno prodotto suoni di bellezza importante, un po' meno a fuoco, come sempre, nei fiati. Una lettura probabilmente vecchia, ma portata avanti con coerenza e con decisione. Momento secondo me bellissimo l'introduzione al secondo atto: forse un po' fuori stile perchè anzichè Florestan mi sarei aspettato di sentire intonare "brunhilde heilige braut"... ma la colonna di suono intenso e emozionante ha lasciato un bel segno. Interessante anche il "peso" dei silenzi, secondo me da sviluppare con maggiore intensità. Una grossa pecca invece è il non essere riuscito a differenziare la parte "nera" dell'opera dal finale trasfigurato. Coro un po' debole nel primo atto, ma ci pensa Beethoven a farci sentire sulla pelle il suono della luce e dell'aria fresca percepito dai prigionieri. Molto meglio nel finale, anche tenendo conto delle durissime richieste del Direttore.

Sinceramente non avendo a disposizione la Stemme, mi chiedo chi se non la Kampe. L'ho trovata molto più a suo agio in Fidelio che in Leonore, nel senso che è arrivata abbastanza stanca al duetto (qui B. poteva abbassare un po' il volume.....) però si sente che il ruolo è "suo" e l'aderenza alle richieste della regista è totale. Il pubblico (quello sempre che non capisce nulla) le ha tributato una vera ovazione e così era accaduto anche il giorno 4.
Struckmann è usuratissimo in alto, gratta in basso ma la personificazione del "cattivo prepotente" è riuscita benissimo. Giacca nera, addome prominente calcato da una evidente postura studiata per aggredire lo spazio, mi ha ricordato taluni politici di serie b, tronfi e impuniti. Pregevolissimo nel "mögst du nie mehr verwegen sein!" sibilato sottovoce a Rocco.
Rocco/Youn mi convince più per l'interpretazione che per la voce. Però quel costume da "Bob aggiustatutto" non si può proprio vedere.....
Peter Mattei è sempre un gran cantante e lo dimostra nella breve parte di Don Fernando. Totalmente insignificanti sia la Erdmann che Hofmann in Joaquino (se penso che nel '99 quel ruolo venne coperto da un tale Jonas Kaufmann.....)
Infine Vogt, a mio avviso vocalmente perfetto: probabilmente è una pippa mentale mia (chiedo perdono) e che ho visto solo io, assolutamente non voluta e non pensata da chi ha scelto il cast, ma nella grande aria concertata con intensità, durezza e colori scuri e bui, la voce di Vogt ha fatto l'effetto di un piccolo raggio di luce che si accende piano piano nelle tenebre. Purtroppo bravo solo vocalmente perchè a livello espressivo è un pezzo di ghiaccio.

La grande delusione della serata avviene dal trio: Warner/Obolensky/Kalman.
Troppo facile tenere luci cupe, buissime per tutta l'opera per poi esplodere nel finale con una centrale elettrica a testimonianza della gioia e del ritorno della luce. Credo che la figlia (grande) di Malatestino avrebbe potuto pensare la stessa idea : Chessygrin :
Scene e costumi contemporanei. Ambientazione che scopiazza qua e là. A me ha ricordato alcune cosette di Jonathan Miller, una strizzatina d'occhio al wagner di Chereau.... ma insomma nulla di nuovo....
La Warner ha lavorato tantissimo su Fidelio/Leonore e in questo la Kampe è stata straordinaria nel seguirla. Interessante l'idea di non fare abbracciare Leonore e Florestan da subito, come se temessero di vivere in un sogno, come se la paura di qualche altra ingiustizia incombente li tenesse fermi. Molto raffinato il modo in cui Leonore/Fidelio chiede "perdono" a Marzelline, prima di ricongiungersi definitivamente con il suo amato. Grande sottolineatura dell'amore come normale sentimento di personalità normali. Bello sì ma.... tutto qui? E il genio visto in Oneghin? in Death in Venice? Tra l'altro mi chiedo: il colpo di pistola che uccide (credo) Pizarro l'ho sentito solo io??

Tutto sommato quindi, un buon Fidelio, che sicuramente migliorerà nei prossimi giorni. Non il Fidelio di riferimento. Non la tragedia pianta da qualcuno. Sicuramente credo che in giro (in teatro ovviamente, le registrazioni sono altra cosa) si trova attualmente poco di meglio. Tutto questo ovviamente, in my very humble opinion

marco

ps. a colui che ci dice e scrive che non capiamo niente e che se l'opera ci è piaciuta è solo perchè non abbiamo sulle spalle "oltre 40 inaugurazioni"..... dico solo "..................."
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda Maugham » mar 09 dic 2014, 12:05

mattioli ha scritto:Inizia pure le pratiche per l'interdizione...

AM


M'appellerò al Consiglio Real. : Andry :
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda mattioli » mar 09 dic 2014, 12:08

No, il Consiglio Real no!
Preferisco aver le beffe!
: Nar :

PS: fantastiche le quaranta inaugurazioni. Viene da aggiungere: viste invano...
Ultima modifica di mattioli il mar 09 dic 2014, 12:30, modificato 1 volta in totale.
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda dollarius@libero.it » mar 09 dic 2014, 12:11

mattioli ha scritto:
E poi in nessun teatro italiano si fischia Fidelio, nemmeno se lo canto io, lo dirige Maugham e lo mette in scena Malatesta...
Ciao

AM


Io mi sarei spellata le mani applaudendo, perche' lo sapete che vi amo : Queen :

CIUAU
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda mattioli » mar 09 dic 2014, 12:18

Chissà perché, ho sempre pensato al caro Malatesta come a un perfetto Jaquino...
: Nar : !
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda DottorMalatesta » mar 09 dic 2014, 12:23

dollarius@libero.it ha scritto:
mattioli ha scritto:
E poi in nessun teatro italiano si fischia Fidelio, nemmeno se lo canto io, lo dirige Maugham e lo mette in scena Malatesta...
Ciao

AM


Io mi sarei spellata le mani applaudendo, perche' lo sapete che vi amo : Queen :

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Anche a prescindere dall´amore che nutri per noi (e noi per te : Love : ), un Fidelio come quello proposto da Albertone è un capolavoro già sulla carta!!! Anzi, attenzione che il Pereira ci fa un pensierino...
: Nar :

mattioli ha scritto:Chissà perché, ho sempre pensato al caro Malatesta come a un perfetto Jaquino...
: Nar : !


Sicuramente il physique du role c´è. Anche la vocetta un po´ belante. Però, accidenti, sembro quello a cui nessuna gliela dà? :x
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