Fidelio - Teatro alla Scala

recensioni e commenti di spettacoli visti dal vivo

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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda DottorMalatesta » lun 08 dic 2014, 19:28

mattioli ha scritto:E nemmeno il secondo atto, ma questo magari è meno grave.


Truly????!!! :shock: :shock: :shock:
Eccheccavolo
Mi spiace!

PS: beh, papà Malatesta, che fa la baby Brigo? : Queen :


Si comporta meglio di voi! :mrgreen:

DM

P.S.: Flip, ma dal vivo come è stato 'sto benedetto Fidelio? Ammetto che per radio (e per TV, visto oggi pomeriggio) abbastanza pessimo (soprattutto la direzione: argomento domani, giuro! Non bannatemi!!! :mrgreen:) ...
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda mattioli » lun 08 dic 2014, 19:33

ma dal vivo come è stato 'sto benedetto Fidelio?


Beh, intanto ti rispondo io.
Barenboim come ci si poteva aspettare, anzi temere. Coro bene, orchestra così così, stonature clamorose del corno nell'introduzione all'aria di lei.
Compagnia risaputa non da Prima della Scala, perché o hai i titolari-star dei ruoli (dunque Stemme e Kaufmann) oppure non schieri delle dignitose serie B. Piuttosto, ti inventi dei debutti o dei debuttanti.
Dello spettacolo a cena parlavano tutti male. A me invece è piaciuto pur senza entusiasmarmi. Tornerò a rivederlo.
Nel complesso, serata moscia.
Ciao

AM
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda vivelaboheme1 » lun 08 dic 2014, 19:36

ma se dico che non c'entrano posizioni sull'attuale gestione scaligera dov'è il problema? Basta! Non c'entrano.Non ho apprezzato questo Fidelio. Punto. Non c'è altro. L'ho trovato volgare, inutile, scentrato, sconclusionato musicalmente: ma ciò non ha a che fare con considerazioni gestionali sulla Scala

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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda pbagnoli » lun 08 dic 2014, 19:43

vivelaboheme1 ha scritto:ma se dico che non c'entrano posizioni sull'attuale gestione scaligera dov'è il problema? Basta! Non c'entrano.Non ho apprezzato questo Fidelio. Punto. Non c'è altro. L'ho trovato volgare, inutile, scentrato, sconclusionato musicalmente: ma ciò non ha a che fare con considerazioni gestionali sulla Scala

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Marco, non mi prendere per scemo, per piacere: abbi rispetto di quel minimo di comprendonio di cui - a torto o a ragione, poco importa - gli altri mi fanno solitamente credito.
Di' quello che vuoi, ma con educazione: non è una richiesta, è un'imposizione, perché tu sei ospite e sei tenuto a uniformarti alle regole.
E se entro 5 minuti esatti da adesso non togli quei termini ingiuriosi che hai messo (cialtroni, per essere precisi), lo faccio io, o Francesco, o Marco, con una nota di moderazione.
E se lo rifai ulteriormente, mi arrabbierò più di quanto già non sia adesso
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda pbagnoli » lun 08 dic 2014, 19:51

Ok, Marco Vizzardelli.
Mi hai costretto a farlo io di persona.
Ti avviso: non ci sarà un'altra volta.
Vedi tu.
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda mattioli » lun 08 dic 2014, 19:52

Prossime inaugurazioni:

15-16: Giovanna d'Arco, Chailly-Hermanis, Netrebko-Meli-Alvarez;
16-17: Madama Butterfly, Chailly-Michieletto, non so chi canta;
17-18: Manon Lescaut, non so chi dirige-mette in scena, canta Netrebko.

Poi magari cambierà tutto.

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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda vivelaboheme1 » lun 08 dic 2014, 20:18

Tempi erratici, coloracci, coro scentrato, clima generale interpretativo da routine, cast fuori parte vocalmente. Fidelio modesto


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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda teo.emme » lun 08 dic 2014, 20:28

reysfilip ha scritto:Invece complimenti a Angelo Foletto di Repubblica che mi ha illuminato sulla presenza in scena del tenore Klaus Peter Flor.

:lol: :lol: :lol: ho letto pure io..nulla però batterà mai il Corriere (se non sbaglio in persona di E. Girardi) che nel "recensire" la prima del Fidelio torinese, raccontò lo stupore, dettagliandone pure l'esecuzione, nel sentire la Leonore No. 3 al posto dell'overture Fidelio..peccato che invece Noseda attaccò la classica overture del 1814 senza nessuna variazione nel testo. Io c'ero :lol:
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda mattioli » lun 08 dic 2014, 20:30

Anch'io :lol:
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda beckmesser » lun 08 dic 2014, 20:36

Devo dire che stavolta non sono molto d’accordo: ho apprezzato ben poco di quanto fatto da Barenboim in questi anni alla Scala e, dopo i disastri del suo Mozart, mi ero messo all’ascolto convinto di resistere non più di 10 minuti, e invece confesso che mi ha incuriosito. Ok, siamo agli antipodi del Fidelio che mi aspetterei nel 2014 ma, una volta accettata l’idea di fondo (e che l’idea sarebbe stata quella lo si sapeva fin dall’inizio), secondo me non è stata affatto resa male (molto meglio, tanto per dire, rispetto alla sua brutta incisione discografica). C’era un’urgenza quasi brutale in questo Fidelio, qualcosa che si avvitava in una spirale di negatività che nemmeno il finale è riuscito a dissipare: mi ha incuriosito; non convinto, ma incuriosito sì. Ci sono poi cose che faccio fatica a capire: leggo dappertutto dei tempi lenti di questo Fidelio… Non ho provato, ma sono abbastanza sicuro che se si facesse una comparazione oggettiva (metronomo alla mano, intendo), i tempi di Barenboim sarebbero in linea, se non più veloci, di quelli della stragrande maggioranza della discografia… E comunque, tutto questo disastro musicale io non l’ho sentito: a parte alcune imprecisioni, ho sentito un’orchestra convinta e convincente, con un buon equilibrio (malgrado quella sonorità) fra archi e fiati. Insomma: non certo il mio Fidelio ideale (tutt’altro), ma un Fidelio (moderatamente) interessante.

Il cast si limitava a fare il proprio dovere, cosa che è abbastanza in genere ma poco per un’inaugurazione alla Scala. Non capisco l’accanimento generale sulla Kampe: ok, d’accordissimo che per Leonore ci vuole un altro tipo di soprano, ma dato che quell’altro tipo di soprano (quello giusto, intendo) non lo usa praticamente nessuno, la Kampe per me risolve il ruolo meglio del 90% delle Leonore che si sentono in giro. Vogt l’ho trovato interessante dal punto di vista strettamente vocale, ma di una tale inerzia interpretativa da lasciare basiti. Gli altri non fanno storia…

Deludentissimo lo spettacolo: una cosa che, imponenza delle scene a parte, si potrebbe realizzare in qualsiasi teatro di provincia con un terzo dei costi e dei tempi.

Un Fidelio che non fa storia, senza dubbio: ma nemmeno, onestamente, quel disastro che si sente dire in giro. Imho, ovviamente. Poi magari dal vivo cambierò idea...

Saluti,

Beck
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda DocFlipperino » lun 08 dic 2014, 20:46

@mattioli. Io invece ti ho visto di sfuggita. Ma i tafferugli esterni mi hanno tenuto un po impegnato.
@dm. Sono in treno. Domani scrivo tutto.
@beckmesser. Posso fare copia incolla di quello che hai scritto? Ne condivido molta parte.

A domani.
Flip
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda pbagnoli » lun 08 dic 2014, 21:17

beckmesser ha scritto:Un Fidelio che non fa storia, senza dubbio: ma nemmeno, onestamente, quel disastro che si sente dire in giro. Imho, ovviamente. Poi magari dal vivo cambierò idea...

Ciao Beck, e grazie delle tue impressioni, come sempre preziosissime!
Io ho basato le mie impressioni proprio sull'ascolto dal vivo, però delle generale. In realtà, la parte vocale mi ha fatto un'impressione lievemente migliore proprio all'ascolto televisivo in cui il bilanciamento audio sistemava le cose. In un'ottica frontale (ero in un palco del IV ordine, centrale), i cantanti sono tutti sovrastati da un'orchestra assolutamente prevaricante; tutti tranne Vogt e Mattei.
La Kampe... l'ho percepita in enorme difficoltà.
La Erdmann proprio non s'è sentita mai.
In video, invece, le cose vanno un po' meglio.
Magari da altre posizioni del teatro...
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda beckmesser » lun 08 dic 2014, 22:02

pbagnoli ha scritto:Io ho basato le mie impressioni proprio sull'ascolto dal vivo, però delle generale.


Questo può spiegare molte cose: se c’è una cosa di Barenboim che mi ha sempre stupito è la diversità di resa da una sera all’altra, figuriamoci poi fra una prova generale e una prima. Ieri per me già dall’ouverture si capiva che era in serata positiva (quanto ad attenzione e impegno, intendo), ma magari già alla prossima recita virerà al peggio. Però se ti capita prova a sentire la registrazione della serata: ci sono diversi spunti di quel Fidelio che continuano a ronzarmi in testa. Mi veniva da pensare anche che a volte le serate a teatro sono strane: nel Fidelio portato in scena qualche anno fa, Abbado si era fissato su una regia (quella di Chris Kraus) che non c’entrava nulla con la sua visione. Alla lettura musicale più idealmente illuminista che abbia mai sentito si opponeva una regia pessimistica e negativa, con le ghigliottine che sul finale si ergevano un filo incongruamente sul mare di luce che Abbado tirava dall’orchestra. Ecco, mi veniva da pensare che una regia di quel genere e una lettura come quella di Barenboim avrebbero funzionato benissimo insieme. Così come, forse, lo spettacolo della Warner avrebbe funzionato meglio con una lettura come quella di Abbado.

DocFlipperino ha scritto:@beckmesser. Posso fare copia incolla di quello che hai scritto? Ne condivido molta parte.


No, considerati diffidato: vogliamo le tue impressioni… :) :) :)

Beck
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda DottorMalatesta » lun 08 dic 2014, 22:22

Ho ascoltato questo Fidelio alla radio (da metà del primo atto in poi) e in TV (oggi pomeriggio). Quindi inevitabilmente si tratta di impressioni, rigorosamente IMHO, che valgono quel che valgono.
La direzione, più che in bianco e nero, mi è sembrata in “nero-nero”. :mrgreen: Cupa, tragica, opprimente. Indubbiamente, se l’obiettivo era quello di rendere l’oppressione priva di speranza del carcere e la cui ombra offusca anche la luce del finale, allora la direzione ha colto il segno. Però il risultato è stato quello di una direzione catramosa, greve, a tratti violentemente isterica, con archi gelatinosi, tempi erratici, colori pochi. L’orchestra ha cercato di assecondare Barenboim per quanto possibile, seppure con cadute vistose nella tensione e nella coesione (tanto per dire, il finale dell’ouverture e il finale dell’opera erano caotici alquanto). Vabbè, Barenboim la vede così. E come concezione potrebbe avere il suo perché. Però questo è solo un lato della medaglia. Bisogna considerare e giudicare anche il Barenboim accompagnatore di voci. E (anche) qui a mio parere proprio non ci siamo. Che senso ha impostare la "Goldarie" di Rocco su una velocità forsennata quando hai un cantante che non ha una buona padronanza del tedesco? E, specularmente, perché sfiatare soprano e tenore costringendoli in una lotta impari contro un’orchestra densa e bituminosa? Non è (solo) questione di tempi adottati, ma anche di sonorità e di “peso specifico” orchestrale. I cantanti erano in difficoltà. La povera Kampe è arrivata alla fine della sua aria pressoché afona e se non ha scroccato l’acuto finale poco ci è mancato (e quanto, quanto era in difficoltà nel successivo duetto con Youn!). Vogt ha dovuto prendere un fiato supplementare a “Das Mass der Leiden”… E così via. Però se la Kampe o Vogt avessero steccato sarebbero stati lapidati dai famigerati "buator scortesi", mentre è probabile che Barenboim sarebbe stato osannato ugualmente.
Cast nel complesso più che dignitoso. E comunque fatto di cantanti di rilievo che si sono fatti apprezzare (prevalentemente nel repertorio wagneriano) un po’ dovunque. E con una perfetta dizione. Sulla carta la scelta più interessante per tipologia vocale poteva essere il Florestan di Vogt che ho trovato deludente per la sua anemia espressiva. E’ possibile che non senta più di tanto il personaggio ed è probabile che fosse sommerso dalla pachidermica concertazione. By the way, so di fare contenta Irina dicendo che il Florestan di Kaufmann è davvero su un altro pianeta : Thumbup : . A mio parere bravissima la Kampe (OK, la tipologia vocale non è quella più “corretta”, ma impensabile una vocalista pura alle prese con la direzione di Barenboim), tra l’altro forse la più convincente dal punto di vista scenico. Monotono Youn, cantante che altrove ho apprezzato molto (ma come diavolo si fa a scritturarlo per il ruolo di Rocco :shock: !!!), vocalmente alla frutta Struckmann, bravo Mattei (e vorrei ben vedere), discreti Jaquino e Marzelline (lei meglio di lui perché carina 8) ).
Coro prosaico (ma come si fa a cantare così al primo atto!!!! : Andry : ), impreciso negli attacchi e nell’intonazione.
Regia, mi duole dirlo, deludentissima. : Hurted : :cry: Mi aspettavo grandi cose dalla Warner. La sua regia del Don Giovanni è una delle più belle di quest’opera, e del pari interessanti (anche se complessivamente meno riuscite), le regie di Death in Venice, Dido & Aeneas, e Eugen Onegin. Qui ha toppato, senza se e senza ma. Incongruenze e ingenuità drammaturgiche, scarsa direzione degli attori, incapacità a gestire le scene d’insieme, non una sola idea che si elevi dalla routine. Che peccato!
Avendo visto lo spettacolo in TV mi permetto infine un commento sulla regia televisiva. Imbarazzante per dilettantismo e pretenziosità. : CoolGun : Veramente di livello infimo. Se la RAI ricava il DVD dalla videoregistrazione di ieri si farà ridere dietro da mezzo mondo.

beckmesser ha scritto:Alla lettura musicale più idealmente illuminista che abbia mai sentito...
...mare di luce che Abbado tirava dall’orchestra.


C'ero anch'io. E a ricordarlo mi vengono ancora i lacrimoni agli occhi... :oops: Il Fidelio nero nero nero di Barenboim sembra programmaticamente l'opposto di quello di Abbado.

DM

P.S.: dimenticavo. A proposito della recensione di Pietro in home...

degna epitome di uno dei momenti più bui e tristi del teatro milanese.


Oddio... Davvero? Non è che forse ti sei lasciato influenzare un po' troppo dal pessimismo radicale del Fidelio barenboimiano? Io ho fiducia nelle magnifiche sorti e progressive del teatro scaligero. : WohoW : Certo che se poi uno pensa ad un'inaugurazione con la Giovanna d'Arco "Chailly-Hermanis-Netrebko-Meli-Alvarez"... : Hurted :
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Re: Fidelio - Teatro alla Scala

Messaggioda reysfilip » lun 08 dic 2014, 22:35

Condivido anche io molto di quello che ha detto beckmesser. Anche il 4 Barenboim ha tenuto grandemente la serata con la sua visione, a parte qualche momento di noia nel primo atto. E il 4 gli unici che parevano far fatica erano Struckmann e un po' anche Voigt.
Per me, come ho già scritto, l'unica sorpresa è stata la Kampe, mentre era prevedibilissimo che Barenboim non sarebbe andato a ricercare le origini mozartiane di Fidelio ma si sarebbe rifatto alla Grande Tradizione.
Col senno di poi, e ripensando alla recita dl 4, non è una grande prima, solo uno spettacolo poco più che decente e che si poteva trovare in qualunque teatro ben fornito.
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