I gioielli di Bignamini, la Verdi e la Pratt

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I gioielli di Bignamini, la Verdi e la Pratt

Messaggioda vivelaboheme1 » ven 05 dic 2014, 18:45

Mentre la Scala vive senza grandi entusiasmi la viglilia di un Fidelio non molto atteso e poco voluto, Jader Bignamini, la Verdi e Jessica Pratt sono protagonisti in questi giorni di un momento di eufonia sinfonico-operistica. Tale il concerto di sinfonie d’opera e arie di belcanto in programma all’Auditorium, con un’orchestra Verdi sempre più numero 1 a Milano per precisione, aplomb, colori e dedizione. Un primato acquisito che dovrebbe far riflettere (ma non fa) in quel di via Filodrammatici.
Iniziano Bignamini e l’orchestra con una formidabile lettura della sinfonia di Guglielmo Tell: a Bologna, Michele Mariotti la “sentiva” più corrusca e accentuata, Jader privilegia la bellezza del suono e la chiarezza della scrittura: magnifico il recitativo dei celli, trasparenti la tempesta, la pastorale e la fanfara finale.
Poi la Pratt è subito nitida, agilissima interprete della cavatina di Amenaide da Tancredi che le guadagna la prima ovazione.
Bignamini torna con una vibrante sinfonia di Norma, nel segno dell’impeto ma sempre in quello della trasparenza sonora. E dei colori e delle mezzetinte in quella de l’Africaine. Benissimo Pratt nelle agilità della pazzia di Elvira de i Puritani e di Margherita degli Ugonotti.
Non sbaglia un colore o un fraseggio il direttore in Luisa Miller, leggera di suono.
Pratt non sicurissima in Caro Nome da Rigoletto, il suo momento meno felice. Ma tutto torna a splendere con Donizetti. Bignamini è travolgente di ritmi e colori nell’ouverture del Devereux. E direttore e cantante creano una stupenda atmosfera lunare, allucinata, nella scena della Pazzia di Lucia, che vede la Pratt sicurissima ed espressiva.
Ma la sorpresa arriva ai bis. Lei si rivela cantante attrice d’altissimo livello, lui è una meraviglia di nitore, colori e umorismo nel “Glittering” da Candide di Bernstein. E si chiude in gloria con ulteriore bis di “Spargi un amaro pianto”. Magnifico concerto.

marco vizzardelli
vivelaboheme1
 

Re: I gioielli di Bignamini, la Verdi e la Pratt

Messaggioda mattioli » ven 05 dic 2014, 21:59

Ma c'è già una discussione sulla Pratt aperta altrove!
AM
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Re: I gioielli di Bignamini, la Verdi e la Pratt

Messaggioda vivelaboheme1 » ven 05 dic 2014, 23:09

Non vista, ora vedo, qui comunque è ascolto dal vivo e fa argomento. Poi a me di quel che pensa Teo non importa: qui è stata, al netto di Verdi, bravissima, ed eccezionale in Bernstein. Poi, che le sue scelte di carriera siano discutibili, amen. Ma canta benissimo, il pubblico era ammaliato da lei e dal direttore, e ciò a me basta. C'erano agenti e critici, li vedrai il 7 sera: tutti conquistati, belcanto così è da sogno-

marco vizzardelli
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Re: I gioielli di Bignamini, la Verdi e la Pratt

Messaggioda vivelaboheme1 » ven 05 dic 2014, 23:15

Poi, certo come dici dall'altra parte, va ascoltata diretta così. Ma questo mica vale solo per lei.

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Re: I gioielli di Bignamini, la Verdi e la Pratt

Messaggioda teo.emme » sab 06 dic 2014, 13:24

vivelaboheme1 ha scritto:Non vista, ora vedo, qui comunque è ascolto dal vivo e fa argomento. Poi a me di quel che pensa Teo non importa: qui è stata, al netto di Verdi, bravissima, ed eccezionale in Bernstein. Poi, che le sue scelte di carriera siano discutibili, amen. Ma canta benissimo, il pubblico era ammaliato da lei e dal direttore, e ciò a me basta. C'erano agenti e critici, li vedrai il 7 sera: tutti conquistati, belcanto così è da sogno-

marco vizzardelli

Ma infatti credo che questo sia il suo repertorio (anche se in certo Mozart sarebbe pure meglio), a patto di essere diretta in un certo modo e non dall'Oren di turno ecco... Mi spiace moltissimo non riuscire ad andarci. Spero spunti qualche registrazione.
Matteo Mantica
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Re: I gioielli di Bignamini, la Verdi e la Pratt

Messaggioda vivelaboheme1 » dom 07 dic 2014, 6:04

in genere registrano e spesso trovi poi su youtube.
Quanto alla Pratt è sicuramente vero che si tratta di interprete bisognosa di direttore che la "muova" da quel suo certo fare un po' algido, che è anche il suo bello ma può essere un limite. Con il talentuosissimo Bignamini ha funzionato benissimo e in Bernstein ha tirato fuori una verve comica travolgente. Si tratta, secondo me, di vincerne una sorta di pigrizia interpretativa perché, sul piano della bellezza del canto, direi che non ha molti paragoni nel panorama odierno. Credo che esser seguita da una Cuberli sia buona cosa: per il barocco magari dovrà studiare lo stile, ma quanto a belcanto è preziosa.


marco vizzardelli
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Re: I gioielli di Bignamini, la Verdi e la Pratt

Messaggioda DocFlipperino » dom 07 dic 2014, 12:27

l'entusiasmo di Marco per la Pratt mi piace molto e mi ha convinto ad approfondire e a cercare di ascoltare il soprano australiano.... (ma si sa, l'Australia spesso ci ha regalato campionesse senza pari..... :) )

per quanto riguarda una certa freddezza mi pare che proprio in "glitter and be gay" una delle voci più algide di sempre, June Anderson, ci ha invece lasciato - sotto la travolgente guida dell'autore - una testimonianza imperdibile.



buon sant'ambrogio a tutti i milanesi, buona domenica a tutti gli altri
flip
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