Buongiorno a tutti… rieccomi!
Non ero scappata ma è stato un periodo un poco frenetico ma non mi ero affatto scordata di voi quindi rieccomi con le mie scoperte da condividere con voi.
(avviso tutti che gli eventuali errori di battitura sono causati da un gatto, pardon un gatta, di nome Cesira che non perde di vista ogni mio movimento e cerca di farmi “agguati” a tutto spiano )
Ho scoperto Peter Grimes!
Ho la registrazione della Decca quella con Peter Pears e Claire Watson e la trovo un qualcosa di spettacolare!
Affascinante la tematica scelta e la “trasposizione” in musica… il coro che si scontra con il singolo… il villaggio che emargina Peter Grimes… l’emarginazione, il rifiuto, il cercare di integrarsi nella massa…
La musica lo rende in maniera egregia… da mettere i brividi perché tutti almeno una volta nella vita abbiamo provato questa sensazione di emarginazione… è come una scatola in cui si cade e che continua a restringersi intrappolandoti al suo interno e infatti il nostro pescatore cade sempre più nel baratro nel tentativo di farsi accettare dal volgo commettendo errori fatali che lo porteranno alla morte: morte che dona alla libertà al tormento dell’anima di Grimes e riporta la pace nella massa che non riesce ad accettare qualcosa che sia diverso da lei e dagli schemi da lei imposti.
Grimes è ossessionato dal desiderio di farsi accettare e questo lo porta alla rovina perdendo anche la sua ultima possibilità di trovare la pace con Ellen… il pregiudizio condanna il nostro pescatore alla morte.
Trovo struggente il monologo delle Pleiadi che diventa il canto di dolore di Grimes…
“Now the great Bear and Pleiades
Where earth moves
Are drawing up the clouds
Of human grief
Breathing solemnity in the deep night.
Who can decipher
In storm or starlight
The written character
Of a friendly fate –
As the sky turns, the world for us to change?
But if the horoscope’s
Bewildering
Like a flashing turmoil
Of a shoal of herring
Who can turn skies back and begin again?”
Stupendo anche l’inizio subito nel processo che è come un indice puntato al pescatore ad ogni “Peter Grimes!” intonato.
Continuo l’ascolto domenicale ma ne sono letteralmente rapita
Non ricorda in qualche modo la marea? Il villaggio è il mare che si ingrossa, si impone, riempie e sommerge qualsiasi cosa sul suo cammino e quando tutto finisce (la morte di Grimes) si ritira e tutto torna come prima, come se nulla fosse mai successo…
“In ceaseless motion comes and goes the tide
Flowing it fills the channel broad and wide
Then back to sea with strong majestic sweep
It rolls in ebb yet terrible and deep.”
Cesira, la gatta, vi saluta salendo sulla tastiera e scrivendo “leippppppppppppppppp”