vittoriomascherpa ha scritto: Credo persino, ma so che il mio discorso non vale nulla, che se Puccinifosse vissuto avrebbe finito per dargli un calcio: la sensazione che provo ogni volta appena Calàf apre bocca all'inizio dell'opera è, infatti, che alla fin fine ci lascerà le penne.
Quindi, se ho ben capito, sei a favore di una “lettura aperta” (chiusa sulla marcia funebre alla morte di Liú) che in realtà aperta non è se, come mi sembra, caldeggi la scelta di un finale tragico con morte di Calaf. Il problema pratico, al di là che si condivida o meno una tale scelta, è il fatto che un finale tragico di questo tipo non lo abbiamo (Alfano/Toscanini e Berio optano, sebbene ciascuno a modo suo, per un happy end). E allora? Pantomimare (perdonami il neologismo dadaista
) la morte di Calaf durante o dopo la marcia funebre di Liù?
Durante tutta la rappresentazione, una gigantografia del volto del tenore titolare della produzione è proiettata sul lato sinistro della parete di scatoloni che chiudono il palcoscenico e viene progressivamente annerita. Poiché domenica 19 Calàf era cantato dal secondo tenore, in teatro questo dettaglio della regia m'era parso del tutto incomprensibile e senza significato.
E in effetti così non si fa. È poco tedesco!
DM