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[pbagnoli]

Scusa, Pietro, ma perché all´inizio della recensione alla voce „difetti“ compare il solo Di Stefano e non la Barbieri? Forse che Vittorio Viganò ci ha messo lo zampino?

Hai ragione. No, nessuno zampino di Vittorio... e comunque la Barbieri mi è notoriamente insopportabile.
In effetti canta in modo infame: spiana i trilli, è calante, non fa il do...
Però fa un personaggio.
Ed è un vero personaggio, contrariamente al Manrico di Di Stefano.
Il quale, è vero che avrebbe avuto la voce adatta per fare un Manrico giovanile ed esaltante (ma allora, meglio ancora Bjoerling), ma è tremendo da ascoltare.
Erano tanti anni che non lo sentivo, e devo dire che è terribile!

[VGobbi]

La Barbieri andava messa nei pregi, altro che difetti! Comunque a parte gli scherzi, di lei colpisce l'autorita' ed il carisma di una zingara per nulla sottomessa. Pressoche' d'accordo sul resto.

Inoltre vedo che il dottor Malatesta, citava il Manrico di Carreras sotto la direzione di Davis. Sai che quel Trovatore, nel complesso, l'ho sempre trovato molto interessante? E non solo nel protagonista, ma per tutti gli interpreti, compresa la bistrattata Ricciarelli, l'ottima ed opulenta Toczyska ed il sontuoso Mazurok. Quello che mi ha convinto meno e' Davis, d'altronde non l'ho mai amato questo direttore, pure nel suo repertorio d'elezione.

[vitus]

Ricordo che il Trovatore in questione fu uno dei miei primi acquisti. Allora giovane melomane attingevo all'edicola e questo Trovatore faceva parte di una collana di opere in custodie di cartone. Ora ho anche quella EMI. Di Stefano mi deluse molto. Come giustamente osservato non è solo l'acuto della pira, davvero stiracchiato ma tutta la parte che gli sta larga, salvandosi la dizione e il timbro adeguatamente giovanile. La Barbieri effettivamente non brilla e non può assicurare acuti e trilli di altre interpreti ma ascoltiamo un'autentica voce di mezzosoprano/contralto. Panerai è corretto e solido ma nei ruoli verdiani personalmente non mi ha mai convinto (eccetto il fantastico Ford). In sintesi, per me vince l'anziano Tagliabue di pochi anni prima con la stessa Callas. E veniamo a Lei. Sicuramente Leonora, sempre per me, è più confacente al grande soprano greco rispetto all'Amelia del Ballo. Certamente in alcuni momenti della sua interpretazione avverto la mancanza della cavata Tebaldiana ma anche di una Milanov ma il "D'amor sull'ali rosee" con quel che precede e segue è molto bello. Saluti.

[pbagnoli]

In sintesi, per me vince l'anziano Tagliabue di pochi anni prima con la stessa Callas

Ecco, Vitus: è proprio in quell'anziano che è tutto il problema: il Conte di Luna è un giovane, fratello di quello stesso Manrico per il quale tutti invochiamo una voce estesa che faccia sentire l'afflato della gioventù.
E allora, domando: perché il Conte deve essere anziano? Perché deve essere seigneur? Non è mica papà Germont, giusto?

[vitus]

citavo il Tagliabue dell'unica interpretazione del conte che abbia del baritono lombardo. Concordo sulla necessaria freschezza e protervia che il canto di luna deve trasmettere ("le furie nel cor"). Eppure Panerai non lo sento inserito nella musica verdiana e ciò senza voler riproporre la chimera del cantante verdiano. Mi è capitato con Renato del Ballo, con Amonasro, etc... Sarà questione di mio gusto. A proposito di Conte, mi è capitato di vedere il video del tanto discusso Trovatore del '77 di Muti. Manuguerra ne esce fantasticamente.

[DottorMalatesta]

Segnalo, in home, la recensione di Pietro dell´Alcina "sutherlandiana"

http://www.operadisc.com/rec_dischi.php?id=899

Ne è passata, di acqua "barocca", sotto i ponti del gusto e della ricezione estetica musicale...

DM

[VGobbi]

Segnalo, in home, la recensione di Pietro dell´Alcina "sutherlandiana"

http://www.operadisc.com/rec_dischi.php?id=899

Ne è passata, di acqua "barocca", sotto i ponti del gusto e della ricezione estetica musicale...

DM

Diciamo che l'ho scritta io.

[Valentina]

In home la bella recensione di Pietro sul Trovatore in studio con la Callas (e non solo!). Un altro grande, grandissimo CLASSICO!

http://www.operadisc.com/rec_dischi.php?id=898
DM

Il moroso per fine d'anno mi regala il Trovatore di Verdi diretto da Karajan con la Callas, Panerai e di Stefano... Ho iniziato il nuovo anno con questa scoperta facendomi rapire da una Callas strepitosa!!!
Non solo la sua voce è bellissima ma da significato a ciò che canta, che vive il suo personaggio.... Veramente bravissima!!!!
Di Stefano non mi convince pienamente ma Panerai come conte molto....
Direi che il 2015 parte benissimo con la voce della Callas!
Buon anno a tutti!!!!!

[VGobbi]

A proposito della Callas, ieri su Rai 5 c'era il suo concerto andato in scena a Parigi nel 1958, che comprendeva anche il secondo atto della Tosca con Gobbi ( ) e Lance.

Certo che la Callas come recitazione, cazzarola com'era brava ed ancora attualissima, oltre che tutt'altro che impacciata e caricaturale. Immensa!

[Valentina]

Cavolo me lo sono perso!

Si concordo: la Callas è favolosa!!!

[DottorMalatesta]

La recensione del TuI nella regia di Guth di Pietro:

http://www.operadisc.com/vis_tutto_back ... idback=110

E un mio commento:

http://www.operadisc.com/vis_tutto_back ... idback=111

Ho provato prima di tutto a chiarire a me stesso alcuni aspetti della regia di Guth. Come al solito ne è uscita una lenzuolata da letto matrimoniale per grandi obesi
Nel complesso si è trattato di uno spettacolo che, nella sua complessità, è stato di grande immediatezza, di grande impatto visivo, e di grande leggibilitá. Con questo dimostrando che si può fare vero (e grande) teatro senza essere ermetici. Questo è vero teatro, questa è educazione, questa è democrazia. Sarebbe utile se ne ricordassero anche in alta Franconia.
Condivido in toto il giudizio di Pietro sugli esecutori. Sublime la Stemme (ma lo sapevo, avendola ascoltata dal vivo altre due volte, e ben conoscendo la sua Isolde in CD e DVD) e sorprendente per tenuta il Tristan di Gould. A parziale correzione di quanto scritto da Pietro, preciso che anche la Breedt era presente quando lo spettacolo venne inaugurato nel 2008 (fu poi ripreso anche alla Deutsche Oper Rhein) e che il direttore non era Haitink bensì Metzmacher.

Qui alcuni video:





Una grande regia per un´opera che più ascolto più trovo straordinaria.

DM

[DottorMalatesta]

In home anche la recensione della Carmen asessuata e noiosa della Garanca dell'amico Flip

http://www.operadisc.com/vis_tutto_back ... idback=113

e del Chènier londinese del Divin Maugham

http://www.operadisc.com/vis_tutto_back ... idback=112

Buona lettura!!!

DM

P.S.: e intanto scopro che nel Tristan inciso da Janowski per la Pentatone, oltre all'Isolde della Stemme, c'è la Brangane della Breedt e il Tristan di Gould. Il trio zurighese di sabato sera!! Sarà interessante ascoltarlo!!!

[VGobbi]

Ragazzi, che firme prestigiose per letture davvero illuminanti. Ripeto, non si finisce MAI di imparare.

Grazie di esistere!

P.s.: ultimamente, ho la fissa con Chaliapin e sto dedicando tempo e spazio a questo artista. Ma cavolo, non poteva incidere qualche opera integrale?

[DottorMalatesta]

P.s.: ultimamente, ho la fissa con Chaliapin e sto dedicando tempo e spazio a questo artista. Ma cavolo, non poteva incidere qualche opera integrale?

La storia dell'opera è piena zeppa di incisioni mancate...



DM

[Valentina]

La recensione del TuI nella regia di Guth di Pietro:

http://www.operadisc.com/vis_tutto_back ... idback=110

E un mio commento:

http://www.operadisc.com/vis_tutto_back ... idback=111

Qui alcuni video:





Una grande regia per un´opera che più ascolto più trovo straordinaria.

DM

cavolo che invidia (in senso buono) leggere le vostre recensioni!
deve essere stato un'esperienza entusiasmante poter assistere dal vivo.
mi avete fatto venire talmente tanta voglia di essere lì con voi che mi sono riascoltata qualche altra edizione del Tristano... quella di Karajan con Vickers che ho trovato sublime: stupende le sfumature che sa donare Vickers, racconta ciò che canta!
poi però volevo anche vedere "qualcosa" è vero che ho una fervida immaginazione ma volevo vedere come era stata raccontata visivamente questa opera e così mi sono lanciata con la "versione" con la regia di Felsenstein con Richard Decker e Iordanka Derilova che devo dire non mi è dispiaciuta affatto e mi ha molto colpito per come ha raccontato la sua Isolde: decisa, ironica, vendicativa e sensuale...
tanta "invidia" buona ma soprattutto grazie per averci raccontato una parte di emozioni che avete vissuto