Non bastasse l'avvilente stagione lirica 2014-15 ad uso e consumo di turisti scemi (anzi: ritenuti scemi dal teatro), si profila alla Scala la questione-prezzi. Aumenti pazzeschi ed ingiustificati, tanto più in rapporto ai tempi. Fra programmi e prezzi, gli inizi dell'era-Pereira non destano certo entusiasmi, in loco. So per certo che, fra gli abbonati, circola ampio desiderio di disdetta, a fronte di una stagione lirica squallida e di prezzi incongrui rispetto alla proposta.
A Milano monta, e giustamente, il malcontento. Passino (e son già tanti) i costi dei biglietti per il concerto Wiener-Pretre (ma verrà?) per il quale, peraltro, credo che la SCEMATA pensata da Pereira di aprire alle 9 le vendite in biglietteria oltre quelle su Internet si sarà tradotta in un happening gioioso dei bagarini, tanto più che, giustamente, l’associazione Accordo (che come noto regola le file per la vendita in biglietteria) ha declinato la sua presenza per l’occasione, quindi: vendita brada e probabili bagarini a go-go.
Poi, si vanno a leggere i prezzi per la Messa da Requiem-Chailly (198 euro la platea, 114 il minimo) con la scusa dell’ennesimo (basta!) memorial di Claudio Abbado (che non gradirebbe l’abuso del nome: dal cielo suggerirebbe di smetterla e magari di salvare l'orchestra Mozart) e si scopre che, per fortuna, gli hanno lasciato invenduti 500 posti circa per ciascuna delle due rappresentazioni.
Dopodiché uno torna a dare un occhio alla Stagione Lirica 2014-15 e, fra pessime riprese, cast ridicoli, mediocri direttori o vecchi carampani, gli viene un conato di vomito. Non resta che un’arma, anzi due:
1) lasciar deserto il teatro
2) BUUUUUUUUUUUUUUUU! (e questa volta sono più che favorevole ad usarla: c'è più di una giusta causa)
Ci divertiremo, quest’anno!
marco vizzardelli