Messiah (Händel)

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Re: Messiah (Händel)

Messaggioda mattioli » lun 28 apr 2014, 11:40

Beh, finalmente me lo sono visto live.
Grande, grandissima emozione. Da parte di Guth, una prova di virtuosismo tecnico che non si esaurisce in se stesso ma riesce a coinvolgere come poche volte mi è capitato in teatro. E non senza suscitare interrogativi etici: in fin dei conti, anche questo è "religioso".
Rispetto al dvd, dirigeva Rousset (con barba bianca tipo Babbo Natale): meno Ba-rock di Spinosi, ma con stacchi e sonorità più adatti, secondo me, al canto incredibilmente trasparente dei coristi dello Schoenberg, semplicemente inaggettivabili.
Del cast originale, rimanevano Mehta, eccezionale (con parrucca plastificata tipo Berlusconi) e Boesch, eccellente interprete ma troppo limitato come vocalista (e anche con un attacco a vuoto in"The trumpet shall sound"). Al posto di Croft c'era Workman, che ha fatto meglio di quanto pensassi (ma peggio di Croft). Molto bene le due donne, la Bohlin e - soprattutto - la Bengtsson.
Serata mitica.

AM

PS: il direttore artistico dell'An der Wien, Sebastian Schwarz, oltre a essere simpaticissimo, è anche l'unico direttore artistico con cui abbia parlato negli ultimi anni a sapere tutto, a conoscere tutti i nomi che venivano fatti. Poi uno pensa a quelli italiani e gli viene da piangere...
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Re: Messiah (Händel)

Messaggioda VGobbi » sab 28 giu 2014, 22:31

VGobbi ha scritto:Intanto ho visto che lo stanno trasmettendo su Sky Classica. Io l'ho appena registrato.

Cavolo 7 anni sono passati ... :shock: ma alla fine l'ho visto anch'io.

Domanda per chi è esperto di musica sacra, in particolare di oratori. Questa edizione e' integrale oppure ha ricorso a dei tagli per rendere più agevole il lavoro del regista?

Lavoro che in effetti si conferma straordinario, quello ideato da Guth, proprio perché è riuscito a reinventare l'oratorio sacro dedicato alla figura di Gesù, attualizzandola e reiventandola senza ricorrere a nessuna forzatura ma con una coerenza che lascia basiti per la sua bravura, genialità e fantasia.

Però alcune domande, mi sono venute guardando questo oratorio :

- che cosa rappresenta la cameriera sordomuta?
- perché il coro fa ricorso al linguaggio gestuale (tra l'altro splendido ed in perfetta sintonia con la musica di Haendel)?
- che ruolo ricopre il baritono?
- come finisce, secondo voi l'opera, con il coro in dissolvendo?

Quanto al versante musicale, in merito al cast, straordinario Bejun Metha, pur non apprezzando per nulla la vocalità del controtenore, ma per lo meno il suo timbro non è chioccio, anzi ha un'incisività che lascia stupiti, oltre a Richard Croft, recitazione superba per un canto magari non ortodosso ma che sa il fatto suo. Le donne (di cui non ricordo il nome) bravine ma anche noiosette. Esuberante il baritono e di presenza scenica spiccata. Direzione spigliata, nevrotica quella di Spinosi.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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