Elektra (Strauss)

cd, dvd, live, discografie

Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham

Re: Elektra (Strauss)

Messaggioda pbagnoli » dom 15 giu 2014, 11:37

DottorMalatesta ha scritto:Disponibile dal 10 giugno!!!!

Immagine

Due commenti, anzi tre:

1. La domanda sorge spontanea (ed inevitabile): se anche Esa-Pekka è di scuderia DG, perché preferirgli Thielemann? Forse perché, ipotizzo, il suo è uno Strauss molto più elefantiaco e "tradizionale"?
2. Per riprendere una nota pubblicità di patatine :roll: la Meier e la Herlitzius se non le vedi godi solo a metà! :mrgreen:
3. La Schwanewilms non fu esaltantissima alla Scala nel 2005, o no?

DM

Lo sto ascoltando in questo momento.
E' bellissimo.
Rispondo al volo ai tuoi commenti:
1. sono d'accordo con te: avrebbe avuto forse più senso fare un'Elektra con Salonen, ma questo è un live, la ripresa di uno spettacolo di Ruth Berghaus del 1986. Il connubio fra Thielemann e i Dresden è quasi palpabile. L'orchestra ha un suono scattante, meraviglioso. Non credo di aver mai sentito un'Elektra così sfaccettata, iridescente, klimtiana. Le cellule tematiche sono magnificate e quasi amplificate. Certo, ogni tanto, nelle oasi valzeristiche sembra che Thielemann gongoli e svacchi un po', come se stesse dirigendo l'Alpensinfonie. Ma quando la Herlitzius giganteggia, i colori orchestrali sono diversi, sbalzati a china, chiaroscurati: quasi fossero quelli di Lulu, o della Passacaglia di Webern.
Non so come spiegare: è tutto talmente appropriato, talmente giusto che io non credo di aver mai sentito un'Elektra così strepitosa dal punto di vista della pura bellezza del suono.
Quindi: peccato non aver fissato su disco il geniale Salonen, ma sarebbe stato un delitto non registrare Thielemann
2. verissimo. Chi ci smena di più è la Meier, perché invece la Herlitzius funziona anche meglio dal punto di vista vocale rispetto alle recite di Aix
3. la Schwanenwilms è l'anello debole della catena. Ma questo succede purtroppo spesso
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
Avatar utente
pbagnoli
Site Admin
 
Messaggi: 4006
Iscritto il: mer 04 apr 2007, 19:15

Re: Elektra (Strauss)

Messaggioda DottorMalatesta » lun 23 giu 2014, 19:53

Devo trovare il tempo per ascoltarla!!!!

pbagnoli ha scritto:1. sono d'accordo con te: avrebbe avuto forse più senso fare un'Elektra con Salonen, ma questo è un live, la ripresa di uno spettacolo di Ruth Berghaus del 1986.


Di Thielemann esiste anche il video con la brutta, ma proprio brutta regia di Herbert Wernike.
Curioso come un direttore di stampo tradizionale come Thielemann abbia sempre amato collaborare con registi "audaci". Nel suo bel libro dedicato a Wagner (purtroppo non tradotto in italiano), ricorda quasi con affetto la collaborazione con la Berghaus, vera e propria femme terrible della regia d´opera contemporanea. Anche per quanto riguarda la collaborazione con i registi piú "eccentrici" a Bayreuth va nella stessa linea (resterò per sempre col rimpianto di non poter vedere cosa sarebbe successo se, anzichè le sorellastre, alla guida del teatro fosse stata eletta la coppia ben piú culturalmente e teatralmente intrigante Nike Wagner-Gérard Mortier).

Non so come spiegare: è tutto talmente appropriato, talmente giusto che io non credo di aver mai sentito un'Elektra così strepitosa dal punto di vista della pura bellezza del suono.
Quindi: peccato non aver fissato su disco il geniale Salonen, ma sarebbe stato un delitto non registrare Thielemann


Ho appena visto la sua Frau ohne Schatten (nella goffa regia di Christof Loy). Certo, dal punto di vista dell´inquadramento complessivo, Thielemann è un direttore ben piantato nel solco della grande scuola tedesca (da Furtwängler in giù). Però però però... A paritá di una corpositá di suono, di una densitá nel sottolineare le linee architetturali, ciò che mi stupisce in Thielemann (non avendolo, almeno per il momento) è la sua natura ibrida. Il risalto ad alcuni colori puri orchestrali oltre che ad una estrema mobilitá nella resa dei diversi piani sonori me lo avvicinano molto di piú a direttori "moderni".
Boh...

3. la Schwanenwilms è l'anello debole della catena. Ma questo succede purtroppo spesso


Succede spesso con la Schwanenwilms o, più in generale, con Chrysothemis?
La Schwanenwilms, già discreta ma nulla di più Chrysothemis alla Scala (con Bychov), è l´imperatrice nella Frau di cui sopra. Che dire? Al di là della tessitura troppo alta, mai sentita un´interprete tanto inerte e fredda. Ho avuto persino il dubbio di una deliberata scelta interpretativa. Il problema è che questo aggiungeva noia a noia... Certo Imperatrice e Chrysothemis parti acute assai. Non sarà un caso che grandi Imperatrici sono state anche grandi Chrysothemis (Rysanek, Studer)?

DM
Un solo punto di vista è la vista di un solo punto
Avatar utente
DottorMalatesta
Moderator
 
Messaggi: 2696
Iscritto il: gio 12 lug 2012, 13:48

Re: Elektra (Strauss)

Messaggioda vivelaboheme1 » sab 26 lug 2014, 14:23

Ascoltata ( e purtroppo vista: ho rimosso dalla memoria il nome della nefanda regista) Elektra questa primavera a Dresda con in pratica l'identico cast scaligero diretto da Thielemann. Riassumo molto e semplifico: l'ascolto della Staatskapelle nell'acustica di quel teatro e in quest'opera è, di per se stessa, trascendentale. Thielemann è perfettamente idiomatico a questo repertorio. Se dicessi che lo trovo un interprete trascendentale di Elektra, vi direi una bugia, ne è un lettore assolutamente idiomatico, tendenzialmente tradizionale nell'impostazione. Con Salonen, alla Scala, si volava in altro cielo, quello del genio (il che è, paradossalmente accentuato dalla non ugual perfezione della pur lodevole orchestra della Scala: ma quale varietà di espressioni, di dinamiche, di colori, si sono ascoltati a Milano, anche se gli ottoni non possono materialmente erigere il monumento a Strauss edificato, per natura e cultura e bravura, dalla Staatskapelle). E quale capillarità di lettura, in Salonen, che usa la sua tecnica favolosa per farne interpretazione: la sua Elektra non è mai un monolite (con Thielemann tende ad esserlo).
E vi dirò, proprio l'opulenza di Thielemann-Staatskapelle ha creato dal vivo, qualcosa che, a Milano, con Salonen, si è ascoltato in maniera diversa: la Elektra della Herlitzius. A Dresda dal vivo (il disco mi interessa meno) è stata costretta a far fronte al monumento di suono urlando quasi sempre (pur nella bravura dell'interpretazione e nonostante la regia) la parte. E più di un cantante è stato più che coperto, "sommerso" dalla monumentale orchestra: segnatamente la (bravissima ma oggi non enorme, in volume vocale) Waltraud Meier, quasi cancellata dalla buca e dal podio (e un grande direttore quale Thielemann dovrebbe saper tenerne conto, il che non è avvenuto). A Milano, la Herlitzius ha "cantato" - eccome!! - Elektra, a tutto merito suo ma anche della eccelsa bravura e senso del suono e delle dinamiche del formidabile Esa-Pekka Salonen , per non dire della regia di Cherau, imparagonabile nella sua grandezza alla velleitaria messa in scena (trita e ritrita chiave "borghese" con le ancelle vestite da segretariucce, ecc. ecc.) della signora nonricordocomesichiamaenonminteressa di Dresda. Le interpreti di Elektra e Klitaemnestra si sono senz'altro giovate della ben più screziata e mobile (in colori, frasi e dinamiche) concertazione del direttore finlandese.

marco vizzardelli



P.s.
1) La nefanda regista di Dresda era Barbara Frey (forse tenere a mente il nome è utile per evitare)
2) Non dubito che, in disco, quelle problematiche dinamiche direttore-cantanti da me rilevate dal vivo a Dresda abbiano trovato soluzione. Dal vivo, alla Semperoper, Herlitzius urlava (con grande bravura) e Meier non si sentiva, coperta dal (pur favoloso!) moloch orchestrale.
vivelaboheme1
 

Re: Elektra (Strauss)

Messaggioda Valentina » sab 14 mar 2015, 21:11

Può una musica colpirti dritto allo stomaco e farti venire la pelle d’oca e i brividi lungo la schiena (in senso buono)?
Beh per me questo potere lo ha l’Elektra di Strauss… è una musica terribile, imponente, inflessibile, visionaria, si snoda come un serpente, è sinuosa, ti toglie il fiato… è qualcosa di vivo.
Ho appena finito di vedere l’Elektra di Zurigo del 2005 con Eva Johansson, Marjana Lipovsek e Melanie Diener… ma ne sono talmente entusiasta che mi lancio ascoltando quella di Thielemann con la Herlitzius…
Dilegua, o notte!… Tramontate, stelle!… All’alba vincerò!…
Avatar utente
Valentina
 
Messaggi: 114
Iscritto il: sab 22 mar 2014, 17:56

Re: Elektra (Strauss)

Messaggioda reysfilip » lun 16 mar 2015, 0:22

Valentina ha scritto:Ho appena finito di vedere l’Elektra di Zurigo del 2005 con Eva Johansson, Marjana Lipovsek e Melanie Diener… ma ne sono talmente entusiasta che mi lancio ascoltando quella di Thielemann con la Herlitzius…


Non ho sentito tutta l'Elektra di Thielemann, ma alla Scala (e non oso immaginare ad Aix) Salonen spalancava mondi. Ricordo la fine di quell'Elektra come una delle cose più angoscianti sentite in teatro. E la Herlitzius è Elektra, o quanto meno l'Elektra dei nostri giorni, in attesa di sentire il debutto della Stemme a Vienna.
Avatar utente
reysfilip
 
Messaggi: 450
Iscritto il: sab 09 feb 2013, 11:49
Località: Firenze/Pisa

Precedente

Torna a registrazioni

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 0 ospiti

cron