L'amore delle tre melarance

opere, compositori, librettisti e il loro mondo

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L'amore delle tre melarance

Messaggioda pbagnoli » mar 17 mag 2011, 12:23

Opera che non conoscevo per niente, me la sto godendo nella versione di Gergiev che ho comprato - ahimè, senza libretto - in una scatola in cui ci sono 5 opere di Prokof'ev.
Che ne dite, mi potete aiutare a farne più piena conoscenza?
Mi sembra che ci siano impasti timbrici meravigliosi, oltre a una scrittura vocale squisitamente declamatoria.
La storia - di Gozzi - me la sono letta su Internet.
C'è anche qualche video, fra cui uno di Deflo: da quello che ho letto sulla trama, penso che l'allestimento di quest'opera sia una bella sfida per un regista.
E' uno di quei titoli lontani dai teatri di casa nostra, forse per le difficoltà di allestimento (la lingua originale dovrebbe essere il francese, per cui non impossibile da ascoltare anche per il pubblico nostrano); ma forse è perché la fantasia dei direttori artistici non arriva a comprendere Prokof'ev.
Voi cosa ne dite?
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Re: L'amore delle tre melarance

Messaggioda teo.emme » mar 17 mag 2011, 14:23

Purtroppo il problema di queste ristampe (appetibili per via del prezzo), è la totale mancanza del libretto. Quando uscirono in edizione singola avevano un ottimo volume introduttivo con traduzione anche italiana (delle note): a volte persino del testo cantato (Guerra e Pace ad esempio). Anche io ho preso quel cofanetto: di Gergiev/Prokofev avevo solo Guerra e Pace, e così (facendo due conti) ho optato per il bel cofanetto... Ce n'è anche uno analogo del Gergiev/Rimsky-Korsakov (ma di quello avevo già tutte le edizioni singole), naturalmente senza libretto...

Una volta era accessibile (sul sito EMI) il libretto dell'edizione francese dell'opera (diretta da Nagano e molto bella)...purtroppo ad oggi risulta sparito dal web...
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Re: L'amore delle tre melarance

Messaggioda Maugham » mar 17 mag 2011, 15:34

pbagnoli ha scritto:Opera che non conoscevo per niente, me la sto godendo nella versione di Gergiev che ho comprato - ahimè, senza libretto -

http://www.dicoseunpo.it/dicoseunpo/P_files/Amore_melarance.pdf

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Re: L'amore delle tre melarance

Messaggioda VGobbi » mar 17 mag 2011, 18:01

Io l'adoro questo capolavoro, sopra tutto in versione francesce (conosco anche quella russa, ma non in dvd ma in cd, sempre diretta da Gergiev, e la trovo quasi stridente, meno musicale) con la presenza di caratteristi fenomenali (Gabriel Bacquier - nella parte del Re - e Jules Bastin - nella parte del cuoco - su tutti), la direzione sgargiante, multicholor di Nagano e tante ma tante lietissime scoperte, almen per me ... penso a Laurent Nourri e Michele Lagrange (mamma mia, come mi ha fatto impazzire lei nel ruolo della fata Morgana!!!).

Insomma Pietro, se ti capita, acquista ad occhi chiusi pure la versione francese di quest'opera. Credimi, non te ne pentirai!!!
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Re: L'amore delle tre melarance

Messaggioda teo.emme » mar 17 mag 2011, 19:14

pbagnoli ha scritto:E' uno di quei titoli lontani dai teatri di casa nostra, forse per le difficoltà di allestimento (la lingua originale dovrebbe essere il francese, per cui non impossibile da ascoltare anche per il pubblico nostrano); ma forse è perché la fantasia dei direttori artistici non arriva a comprendere Prokof'ev.
Voi cosa ne dite?


Beh, alla Scala Prokof'ev non è uno sconosciuto, in anni recenti (quelli della tanto vituperata "stagione mutiana") sono stati allestiti Guerra e Pace, Il Giocatore, L'Angelo di Fuoco e pure Duenna (tourné Bolshoi). E prima anche L'Amore delle Tre Melarance (Strehler/Abbado) e Semjon Kotko.

Sulla questione della lingua originale: in realtà Prokof'ev scrisse l'opera in russo, il francese servì per le prime rappresentazioni (fuori dall'URSS).
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Re: L'amore delle tre melarance

Messaggioda VGobbi » mar 17 mag 2011, 20:25

teo.emme ha scritto:Sulla questione della lingua originale: in realtà Prokof'ev scrisse l'opera in russo, il francese servì per le prime rappresentazioni (fuori dall'URSS).

Vero, per questo, conoscendo entrambi le edizioni, preferisco di gran lunga quella cantata in francese.
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Re: L'amore delle tre melarance

Messaggioda reysfilip » sab 10 mag 2014, 0:24

Ho appena visto il video di Parigi con la regia di Deflo. Era la prima volta che la vedevo e ascoltavo, e devo dire che mi è piaciuta assai.
Mi è sembrata una grande celebrazione del teatro: alcune scene sono una vera e propria matrioska teatrale, e penso alla prima scena del secondo atto in cui ci sono persone dentro l'opera che guardano uno spettacolo in cui altre persone guardano un altro spettacolo. Pensarci dà quasi un senso di vertigine.
Musicalmente splendido il ruolo del principe, che nello spettacolo di Deflo è un Pierrot leggero e scattante interpretato da un notevole Charles Workman.
Lo spettacolo di Deflo non è male. Era il primo spettacolo di tale regista che vedevo e mi è sembrato curato nella recitazione e con alcune idee brillanti costruite perfettamente sulla musica. Unica nota dolente sono alcune gag che ormai non fanno ridere più nemmeno il teatrino di provincia più sperduto. Ma nel complesso funzionava. Eppure ho letto cose orribili di tale regista. Sono io pazzo o ho visto l'unico spettacolo che ha vagamente imbroccato?
So che esistono anche i video di una produzione lionese diretta da Nagano (su youtube, è praticamente un film operistico che usa tutto lo spazio del teatro), di una produzione di Glyndebourne diretta da Haitnik, e quella più famosa di Amsterdam con la regia di Pelly. Peccato non esistano video delle produzioni di Jones e Carsen.
Qualcuno conosce il video di Deflo o altri?
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Re: L'amore delle tre melarance

Messaggioda pbagnoli » sab 10 mag 2014, 18:10

Io di Deflo conosco solo il Rigoletto.
Orribile: non mi viene in mente altro aggettivo
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Re: L'amore delle tre melarance

Messaggioda DottorMalatesta » dom 11 mag 2014, 12:18

Anch'io ho il DVD con la regia di Erlo e la direzione di Nagano. Mi aveva entusiasmato, ma non lo vedo da tanti anni.
Non conosco invece l'edizione con la regia di Deflo (di cui invece ahimè conosco il famigerato Rigoletto...).
So che l'amico Vittorio Gobbi è un grande conoscitore ed estimatore di quest'opera : Thumbup : .
Chissaà se lui l'ha vista questa regia di Deflo...

Ciao!

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Re: L'amore delle tre melarance

Messaggioda DottorMalatesta » lun 12 mag 2014, 14:00

Carlo Gozzi mi sembra sempre di piú non il reazionario aristocratico armato d'albagía contro l'innovatore borghese, ma colui che saltando a piè pari il neoclassicismo rivoluzionario anticipa alla grande la sensibilità romantica — taccio di quell'autentica bibbia che sono per me le Memorie inutili)


Conosco benino Gozzi, di cui ho letto, anni fa, Re Cervo, L´amore delle tre melarance, la donna serpente e Turandot. Paragonato all´innovazione/rivoluzione del teatro borghese di Goldoni, il teatro d´evasione, fantastico, simbolista di Gozzi sembra in effetti molto meno evolutivo, più “stazionario” (non direi necessariamente reazionario). Certo, ci sono le maschere della commedia dell´arte che, a poco a poco, in Goldoni scompariranno del tutto. Certo, c´è l´esaltazione del divertimento (nel senso etimologico di de-vertere, dis-togliere l´attenzione dello spettatore dalla “spazzatura” del Mondo, come la chiama lui). Però mi sembra che, rispetto alle opere che andavano per la maggiore ai suoi tempi, l´aspetto davvero interessante ed innovativo del teatro d´”evasione” di Gozzi sia il suo rifugio nella fiaba, nella fantasia piuttosto che nella mitologia antica o nel dramma storico coturnato. Ed è possibile che questa tendenza a rifugiarsi nel fantastico, nella natura, nel sogno sia come un fiume carsico che attraversi tutto il Settecento e l´Ottocento riaffiorando qua e lá (penso alla Zauberflöte di Schikaneder-Mozart e al fatto, che ho sempre trovato un po´sorprendente, della sua ripresa/rilettura/riscrittura da parte di Goethe) per poi affermarsi definitivamente ed esplicitamente nel romanticismo naturalista del Freischütz e nel simbolismo di fine Ottocento. E forse è un fenomeno che nasce molto tempo prima: in Shakespeare troviamo gli impegnativi (e pallosi: cos´È quel “Troilo e Cressida!!” drammi storici accanto ad opere di “evasione fantastica” quali la Tempesta o il Sogno d´una notte che, dopo essere state disprezzate in epoca Settecentesca, godranno di un´enorme fortuna in epoca Romantica (si pensi all´opera pittorica di Füssli)…

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