Beh, finalmente me lo sono visto live.
Grande, grandissima emozione. Da parte di Guth, una prova di virtuosismo tecnico che non si esaurisce in se stesso ma riesce a coinvolgere come poche volte mi è capitato in teatro. E non senza suscitare interrogativi etici: in fin dei conti, anche questo è "religioso".
Rispetto al dvd, dirigeva Rousset (con barba bianca tipo Babbo Natale): meno Ba-rock di Spinosi, ma con stacchi e sonorità più adatti, secondo me, al canto incredibilmente trasparente dei coristi dello Schoenberg, semplicemente inaggettivabili.
Del cast originale, rimanevano Mehta, eccezionale (con parrucca plastificata tipo Berlusconi) e Boesch, eccellente interprete ma troppo limitato come vocalista (e anche con un attacco a vuoto in"The trumpet shall sound"). Al posto di Croft c'era Workman, che ha fatto meglio di quanto pensassi (ma peggio di Croft). Molto bene le due donne, la Bohlin e - soprattutto - la Bengtsson.
Serata mitica.
AM
PS: il direttore artistico dell'An der Wien, Sebastian Schwarz, oltre a essere simpaticissimo, è anche l'unico direttore artistico con cui abbia parlato negli ultimi anni a sapere tutto, a conoscere tutti i nomi che venivano fatti. Poi uno pensa a quelli italiani e gli viene da piangere...