Parlando di Tristan und Isolde, ho notato che non era aperto nessun thread a Lei dedicato.
Waltraud Meier è (stata) la Kundry e l´Isolde per antonomasia degli ultimi vent´anni. La sua Isolde è stata registrata in almeno 3 edizioni video (Konwitchny a Monaco, Müller a Bayreuth, Chéreau a Milano), che la ritraggono in diverse condizioni vocali (al massimo delle sue possibilitá a Bayreuth, in quella che è forse anche la migliore direzione del Tristan di Barenboim, in difficoltá ma sempre estremamente espressiva a Milano).
Mi ha sempre colpito, nella Meier, oltre alla dizione favolosa, tale da rendere superfluo il ricorso al libretto (caratteristica, questa, che la accomuna a Nina Stemme), una capacità interpretativa e un gioco attoriale assolutamente strepitosi.
Un confronto delle sue tre Isolde è a tale proposito estremamente significativo.
Regia di Heiner Müller a Bayreuth (regia particolarmente criticata dalla stessa Meier la quale disse che, in definitiva, Müller non aveva fatto nulla e che la regia se l´erano dovuta inventare lei e Jerusalem ).
Regia di Konwitchny a Monaco
A proposito del finale, il regista scrisse: “Tristan und Isolde sind gestorben, aber sie sind nicht tot” (Tristan e Isolde muoiono eppure non sono morti). Come a dire, la morte non è la fine di tutto, è solo entrare in un´altra dimensione, molto più reale ed autentica di quello spettacolo di burattini che è la vita apparente (questo, fortissimo e molto “wagneriano”, il senso del finale di questa regia a mio parere interessantissima).
Regia di Chéreau a Milano.
Un´Isolde umanissima, sanguinante, dolcissima. Chéreau è l´unico a rendere, con estrema immediatezza teatrale, la corporeitá di quest´opera cosí densa di vissuto interiore e di richiami metafisici.
Che ve ne pare?
DM