Non bisogna fidarsi di tutto quel che si legge in giro, specie sul web.
Pereira non è spacciato. In bilico, sì.
Miao
AM
Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham
Alberich ha scritto:Chi vivrà vedrà,certo che la difesa di ieri non sembrava a prova di bomba...
Maugham ha scritto:Alberich ha scritto:Chi vivrà vedrà,certo che la difesa di ieri non sembrava a prova di bomba...
Hai ragione; certo che le motivazioni di Pereira date alla Stampa tengono poco.
Del resto Mattioli non è un Pubblico Ministero, ma un giornalista.
Fa bene il suo mestiere. Quello che volevamo sapere lo sappiamo.
Ovvero che Pereira ha pestato una merda.
Se poi c'è dolo, colpa o semplice dabbenaggine... non spetta noi appassionati stabilirlo. E nemmeno a Mattioli.
Mi sorprende però che un uomo della sua esperienza possa aver fatto una mossa così avventata.
Non ci sono motivazioni artistiche forti (gli allestimenti in gioco non sono particolarmente interessanti a detta di pubblico e critica e da me), non ci sono motivazioni economiche forti (nell'attuale crisi i teatri tendono a svuotare i magazzini non a riempirli di materiale ancorché pagato a prezzi di saldo), non ci sono motivazioni organizzative forti (la Scala per ora non è un teatro di repertorio e quindi meno roba ha meglio sta), non ci sono motivazioni di opportunità forti (in pratica si è autovenduto materiale che lui "possedeva").... in più ha fatto tutto questo senza essere ancora sovrintendente e soprattutto senza informare il C.d.A.
Mah.
Inoltre il paragone che Pereira fa con Lissner non tiene.
A meno che non mi sia sfuggito qualcosa mi pare che LIssner i quattro spettacoli salisburghesi li abbia solo ospitati e non comprati.
Sono assolutamente sicuro che un uomo dell'esperienza e delle capacità di Pereira abbia valutato tutti questi elementi (e anche altri) prima di fare mosse azzardate.
Una manovra del genere -se fatta in buona fede e a inizio di mandato- sarebbe inconcepibile anche da un ragazzotto di bottega. O meglio, di primo acchito sembra la classica mossa che nasconde altri interessi, mossa che solitamente attribuiamo ai furbetti italici e noi ai rigorosi mitteleuropei che guidano con decoro prestigiose istituzioni.
Resta quindi solo questa ipotesi.
Che Pereira non potesse fare altrimenti. E che "dovesse" -non so per quale ragione- comprare, e in fretta, quegli allestimenti che aveva prodotto quando era al timone di Salisburgo.
Le ragioni artistiche -per quando intenzionalmente buone- non tengono. Immagino che nessun direttore di teatro (per quanto stellare sia) metta a repentaglio la sua carriera per portare a casa un muffito Don Carlo in cinque atti e un Falstaff ambientato in un gerontocomio.
No?
WSM
Alberich ha scritto:Trovo che sia una vicenda, comunque, degna di essere seguita. Mi pare possa dirci molto su come la Scala è gestita e controllata.
Per il resto, chi vivrà vedrà, certo che è nato un gran casino, molto più di quanto nasce per i vari bancarottieri italici.
Alberich ha scritto: In ogni caso, vedremo, c'è la relazione al ministero che chiarirà (?) tutti (?) i dubbi.
Maugham ha scritto:Da Repubblica di oggi apprendo inoltre che si stano muovendo anche i sindacati per tutelare l'immagine della Scala e dei suoi lavoratori. Lavoratori che sono pronti a intraprendere qualunque iniziativa di protesta.
Ma perchè? Cosa c'entrano i sindacati in questa vicenda?
mattioli ha scritto:Detto questo, inviterei tutti alla prudenza, perché dell'affaire, in realtà, sappiamo solo quello che le parti interessate (che sono più di due) hanno creduto opportuno far sapere. Un quadro preciso e realistico si avrà solo quando disporremo di tutti i documenti sulla vicenda. Non occorrerà aspettare troppo, al massimo il 12 maggio. Questo non è far caciara ma, secondo me, comportarsi con serietà e responsabilità.
mattioli ha scritto:la Scala non è un teatro di repertorio, ma nei progetti di Pereira dovrebbe diventarlo o quasi, con stagioni, a regime, di venti titoli, il doppio di oggi.
mattioli ha scritto:Detto questo, inviterei tutti alla prudenza, perché dell'affaire, in realtà, sappiamo solo quello che le parti interessate (che sono più di due) hanno creduto opportuno far sapere. Un quadro preciso e realistico si avrà solo quando disporremo di tutti i documenti sulla vicenda. Non occorrerà aspettare troppo, al massimo il 12 maggio. Questo non è far caciara ma, secondo me, comportarsi con serietà e responsabilità.
Maugham ha scritto:Scherzi a parte, ovviamente la prudenza è di dovere. Anche se il Suo richiamo alla prudenza (ma forse il Priore si riferiva all'intervento un po' colorato di Teo Emme) è un filo troppo severo.
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