Les Troyens (Berlioz)

recensioni e commenti di spettacoli visti dal vivo

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Re: Les Troyens (Berlioz)

Messaggioda mattioli » dom 13 apr 2014, 20:40

Oh, beh, Ilaria, sai cosa intendo: spade sguainate, braccia spalancate in prossimità dell'acuto, tutto l'eroismo pret-à-porter.
Dei tre protagonisti, oggettivamente (credo) lo zio Greg è stato, come attore, il meno convincente. D'accordo che con l'Antonacci la partita era persa in partenza, ma forse non con la sorprendente Barcellona. Ma magari è colpa di McVicar...
Comunque ribadisco che la prestazione dell'Enea sessantenne è stata maiuscola: gran tenuta, un do acuto che alla Scala non si sentiva da tempo, e anche quell'aria un po' vissuta e stropicciata che si addice a Enea (magari più a Cartagine che a Troia).
Baci baci e buona Australia.

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Re: Les Troyens (Berlioz)

Messaggioda Ilaria » lun 14 apr 2014, 1:06

mattioli ha scritto:Oh, beh, Ilaria, sai cosa intendo: spade sguainate, braccia spalancate in prossimità dell'acuto, tutto l'eroismo pret-à-porter.
Dei tre protagonisti, oggettivamente (credo) lo zio Greg è stato, come attore, il meno convincente. D'accordo che con l'Antonacci la partita era persa in partenza, ma forse non con la sorprendente Barcellona. Ma magari è colpa di McVicar...
Comunque ribadisco che la prestazione dell'Enea sessantenne è stata maiuscola: gran tenuta, un do acuto che alla Scala non si sentiva da tempo, e anche quell'aria un po' vissuta e stropicciata che si addice a Enea (magari più a Cartagine che a Troia).
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No, non lo sapevo proprio: per me non è per nulla così evidente e, come immaginerai, non condivido. Ma ti ringrazio per avermi chiarito il tuo punto di vista.
ACA è su un altro pianeta anche rispetto a tanti attori di prosa: il figurone da fuoriclasse della recitazione nel mondo dell'opera è garantito e sono felice di constatarlo ogni volta che ho la fortuna di vederla dal vivo.

Non condivido perché le spade, o quali altre siano le armi usate dai troiani secondo McVicar, le avrebbe sguainate anche Kaufmann in quella parte e secondo quelle disposizioni registiche (tanto per citare un esempio impeccabile in quanto a talento d'attore, nonché un altro artista che stimo e che mi emoziona molto). Quanto di più spacconamente tenorile di quello che faceva il bel Jonas nell'orrendo Trovatore di Py? Vero che il paragone con la sobrietà dei Troyens dello scozzese, e quindi anche con la loro maggiore pertinenza gestuale, non si pone. Mi pare che la questione sia molto più sottile. Ai miei occhi, le braccia talvolta allargate di Kunde sono un gesto ben fatto, a lui molto congeniale, che irradia imponenza patriarcale: adatto all'italico fondatore, no?
Guarda che non mi offendo mica, anzi! :mrgreen: Non sai quanto mi faccia piacere confrontarmi su argomenti sui quali rimugino da anni. Solo che trovo che spesso si liquidi GK con troppa laconicità, soprattutto riguardo a certi aspetti, come non si farebbe con altri che sono diventati mostri sacri assoluti molto più in fretta. Anche il dover sempre aggiungere il particolare (non dico dettaglio perché di dettaglio non si tratta) dell'età mi sembra ingeneroso nei confronti di un artista che, nonostante sia vero che mostri talvolta la fibra, sarebbe comunque molto bravo in assoluto, e non solo considerato il "venerando" traguardo raggiunto. Quando vedo ACA in Carmen non mi viene da pensare che sia brava in quanto ancora incredibilmente fresca, in ogni senso, benché non più trentenne: è brava e basta. Idem con Kunde. Fermo restando che non farei mai cantare, adesso come adesso, Zerlina alla prima e Paolino al secondo.
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Re: Les Troyens (Berlioz)

Messaggioda VGobbi » lun 14 apr 2014, 17:54

Però raga', non era meglio sentire dal vivo Hymel? :oops:
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Re: Les Troyens (Berlioz)

Messaggioda marika » lun 14 apr 2014, 18:22

...si andava a Londra!!!
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Re: Les Troyens (Berlioz)

Messaggioda reysfilip » lun 14 apr 2014, 21:28

mattioli ha scritto:Ma la sorpresa, per me, e la conferma dell'ottimo lavoro fatto da McGenius è la prova della Barcellona. Non l'avevo mai vista recitare così. E ha retto l'interminabile scena quasi finale di Didon al proscenio, davanti a un siparietto calato, da sola e magnificamente. Forse quella di McG non è una regia geniale, ma certamente è una regia, il che non si può dire dei quattro quinti di quelle che si vedono in Italia.


Sabato sera sono uscito dalla Scala contentissimo per aver visto un'opera magnifica, in un allestimento assai bello, diretta in maniera sublime, con una Cassandre da manuale. Ma ieri sera sono uscito dalla Opernhaus di Zurigo (è vero, non è Italia) galvanizzato, dopo una Dama di Picche che è stata una delle esperienze teatrali più sublimi che abbia mai provato: ogni immagine corrispondeva esattamente alla musica, non c'era un mignolo mosso a caso. E' vero, la Dama di Picche è drammaturgicamente più agile dei Troiani, però Carsen si è confermato nuovamente come il genio che conosciamo e nella mia mente ha spazzato via il povero McVicar.
Comunque, ritornando ai Troiani di sabato, serata fantastica, nonostante le 4 ore e mezza in quelle seggioline malefiche di seconda galleria, dove non si faceva altro che parlare dello "scandalo" dell'acquisto degli allestimenti da Salisburgo. Comunque su tutti brillava la maiuscola prova dell'Antonacci: bellissima e bravissima, pendevo da ogni sua sillaba. La Barcellona mi ha stupito su tutti i fronti, specialmente nelle ultime scene, ma anche il suo "Chers Tyriens" è stato davvero bello. Kunde è un grande interprete anche se attorialmente non era al livello delle donne. Merita di essere menzionato Paolo Fanale come Hylas: il suo "Vallon sonore" è stato uno dei momenti magici della serata.
Pappano è un gigante dal punto di vista interpretativo. E' riuscito a tenere insieme questa partitura immensa e splendida in modo da far volare le 6 ore in teatro. L'allestimento di McVicar è assai bello ed efficace. La scena dell'avanzata del cavallo era veramente impressionante, e poi il lavoro che ha fatto sull'Antonacci...splendido davvero!
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Re: Les Troyens (Berlioz)

Messaggioda Alberich » mar 15 apr 2014, 10:08

mattioli ha scritto:Per una volta non sono d'accordo con fra' Martino Alberich : Love : .
Kunde in scena ha un po' fatto il tenore, questo sì.
Ma la sorpresa, per me, e la conferma dell'ottimo lavoro fatto da McGenius è la prova della Barcellona. Non l'avevo mai vista recitare così. E ha retto l'interminabile scena quasi finale di Didon al proscenio, davanti a un siparietto calato, da sola e magnificamente. Forse quella di McG non è una regia geniale, ma certamente è una regia, il che non si può dire dei quattro quinti di quelle che si vedono in Italia.
Buon week-end a tutta la combriccola operadischina (e anche a tutti gli altri, va'...).
Oggi i Troyens me li vado a rivedere, alla faccia delle cinque ore e 20 e dell'intervallo in più che a Londra preteso dai sindacati (roba da matti...).
Miao

AM


Ma sì, alla fine son sfumature, e vedo che nella risposta alla goupie di Kunde ( : WohoW : ) sostanzialmente la pensi come me. : Thumbup :
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Re: Les Troyens (Berlioz)

Messaggioda Ilaria » mar 15 apr 2014, 10:38

Alberich ha scritto:Ma sì, alla fine son sfumature, e vedo che nella risposta alla goupie di Kunde ( : WohoW : ) sostanzialmente la pensi come me. : Thumbup :


Oh, bella. Commento, argomento, paragono, dico che è stimolante, bello, proficuo confrontarsi e tutto quello che mi becco è essere una groupie? Ma fatemi capire: anche qui come altrove ci sono solo poche autorità riconosciute ed il resto deve per forza fare da folkloristico contorno? Pardon, ma non mi sento né l'una (folkloristica) né l'altra cosa (contorno).

Si decide dall'alto quando si tratta di sfumature? Pretendere che la cosa sia tanto oggettiva secondo me rivela una presa di posizione parecchio antipatica che implica il riconoscimento di una superiorità e di un'inferiorità.

Mi sembra che l'ambiente operistico sia fin troppo piccolo per cantarsele e suonarsele da soli, ma contento chi lo fa...
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Re: Les Troyens (Berlioz)

Messaggioda Alberich » mar 15 apr 2014, 10:54

Ilaria ha scritto:
Alberich ha scritto:Ma sì, alla fine son sfumature, e vedo che nella risposta alla goupie di Kunde ( : WohoW : ) sostanzialmente la pensi come me. : Thumbup :


Oh, bella. Commento, argomento, paragono, dico che è stimolante, bello, proficuo confrontarsi e tutto quello che mi becco è essere una groupie? Ma fatemi capire: anche qui come altrove ci sono solo poche autorità riconosciute ed il resto deve per forza fare da folkloristico contorno? Pardon, ma non mi sento né l'una (folkloristica) né l'altra cosa (contorno).

Si decide dall'alto quando si tratta di sfumature? Pretendere che la cosa sia tanto oggettiva secondo me rivela una presa di posizione parecchio antipatica che implica il riconoscimento di una superiorità e di un'inferiorità.

Mi sembra che l'ambiente operistico sia fin troppo piccolo per cantarsele e suonarsele da soli, ma contento chi lo fa...


Ti sei offesa per groupie? Pardon, non mi permetterò più di usare un termine leggero nel riferirmi a te.
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Re: Les Troyens (Berlioz)

Messaggioda DottorMalatesta » mar 15 apr 2014, 10:56

Ciao Ilaria,
in qualitá di moderatore ti assicuro che...

Ilaria ha scritto:Ma fatemi capire: anche qui come altrove ci sono solo poche autorità riconosciute ed il resto deve per forza fare da folkloristico contorno?


NO.

Si decide dall'alto quando si tratta di sfumature?


Ancora una volta, NO.

Peraltro vedo che, prontamente, Alberich è intervenuto.

Ciao e scusa l´intervento telegrafico!!!

Vado di frettissima!!!

DM
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Re: Les Troyens (Berlioz)

Messaggioda Ilaria » mar 15 apr 2014, 13:14

Alberich ha scritto:
Ilaria ha scritto:
Alberich ha scritto:Ma sì, alla fine son sfumature, e vedo che nella risposta alla goupie di Kunde ( : WohoW : ) sostanzialmente la pensi come me. : Thumbup :


Oh, bella. Commento, argomento, paragono, dico che è stimolante, bello, proficuo confrontarsi e tutto quello che mi becco è essere una groupie?


Ti sei offesa per groupie? Pardon, non mi permetterò più di usare un termine leggero nel riferirmi a te.


Ma no, mi dispiace che tu non abbia ritenuto opportuno rispondermi nel merito. Liquidare una persona con quel termine senza nemmeno prendersi la briga di ribattere mi pare un po' tanto riduttivo nei suoi confronti. Poi puoi chiamarmi groupie, pazza scatenata, kundiana di ferro o come più t'aggrada: mi fa solo piacere! Ma magari se e quando ritieni anche interessante replicare.

Ciao
I.
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Re: Les Troyens (Berlioz)

Messaggioda mattioli » mar 15 apr 2014, 13:14

Ho ripensato all'interessante questione posta da Ilaria sulla recitazione di zio Greg nei Troyens.
Credo di aver capito da cosa derivi la mia (relativa) delusione, e fermo restando il mio apprezzamento per una prova nel complesso maiuscola. Mi sembra che McVicar abbia chiesto ai suoi cantanti una recitazione tutt'altro che realistica, anzi piuttosto "caricata" e in linea con una certa idea di gestualità tragica "classica", da Grand Siècle. Una scelta rischiosa (dal sublime al ridicolo c'è molto meno che un passo) ma alla fine vincente: prevedibilmente, nel caso dell'Antonacci; in maniera sorprendente, il che accresce la mia ammirazione, nel caso della Barcellona.
Mi sembra che a Enée sia stata invece riservata una recitazione tradizionalmente melodrammatica. Sarebbe interessante capire se volutamente (e se sì, perché?) o se Kunde non potesse/volesse fare altro.
Mi rendo conto che sto spaccando il capello (e magari anche qualcos'altro) in quattro, ma più ci ripenso più mi convinco che questo spettacolo di McVicar è molto meno basico di quanto appaia o si dica.
Salutissimissimi

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Re: Les Troyens (Berlioz)

Messaggioda Alberich » mar 15 apr 2014, 13:46

Ilaria ha scritto:
Alberich ha scritto:
Ilaria ha scritto:Oh, bella. Commento, argomento, paragono, dico che è stimolante, bello, proficuo confrontarsi e tutto quello che mi becco è essere una groupie?


Ti sei offesa per groupie? Pardon, non mi permetterò più di usare un termine leggero nel riferirmi a te.


Ma no, mi dispiace che tu non abbia ritenuto opportuno rispondermi nel merito. Liquidare una persona con quel termine senza nemmeno prendersi la briga di ribattere mi pare un po' tanto riduttivo nei suoi confronti. Poi puoi chiamarmi groupie, pazza scatenata, kundiana di ferro o come più t'aggrada: mi fa solo piacere! Ma magari se e quando ritieni anche interessante replicare.

Ciao
I.


Personalmente non credo ci sia niente da rispondere nel merito, non sei una fan di Kunde? Forse ho capito male io. Non rispondeva a te AM? Non ho scritto 'nella risposta a Ilaria', ma 'nella risposta alla groupie' senza alcun intento polemico, con anche l'aggiunta di una faccina che indicava che il termine groupie era inteso in modo scherzoso. Se poi ti sei offesa mi spiace, ma tutto sommato non mi importa molto: credo che fosse sostanzialmente impossibile fraintendere il significato della mia frase e pensare che fosse una accusa alla tua scarsa capacità di argomentare. Ciò detto: Ilaria, ti ritengo una persona molto competente, brava ad argomentare, e penso anche che tu sia una fan di Kunde, il che non ti ha mai impedito di criticarne alcuni aspetti poco riusciti delle sue performance. Mi dispiace se la mia improvvida definizione di groupie di Kunde ha suscitato in te ira violenta, prometto che d'ora in poi nei riferimenti a te userò sempre il più politicamente corretto 'la forumista, sig.ra Ilaria'.

Ciò detto, direi che sul punto non interverrò più.

P.s. a futura memoria: se mi chiamate 'groupie di Hotter ( : WohoW : )', 'groupie di Kaufmann ( : WohoW : )', 'groupie di Finley ( : WohoW : )', non mi offenderò.
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Re: Les Troyens (Berlioz)

Messaggioda Ilaria » mar 15 apr 2014, 14:47

mattioli ha scritto:Ho ripensato all'interessante questione posta da Ilaria sulla recitazione di zio Greg nei Troyens.
Credo di aver capito da cosa derivi la mia (relativa) delusione, e fermo restando il mio apprezzamento per una prova nel complesso maiuscola. Mi sembra che McVicar abbia chiesto ai suoi cantanti una recitazione tutt'altro che realistica, anzi piuttosto "caricata" e in linea con una certa idea di gestualità tragica "classica", da Grand Siècle. Una scelta rischiosa (dal sublime al ridicolo c'è molto meno che un passo) ma alla fine vincente: prevedibilmente, nel caso dell'Antonacci; in maniera sorprendente, il che accresce la mia ammirazione, nel caso della Barcellona.
Mi sembra che a Enée sia stata invece riservata una recitazione tradizionalmente melodrammatica. Sarebbe interessante capire se volutamente (e se sì, perché?) o se Kunde non potesse/volesse fare altro.
Mi rendo conto che sto spaccando il capello (e magari anche qualcos'altro) in quattro, ma più ci ripenso più mi convinco che questo spettacolo di McVicar è molto meno basico di quanto appaia o si dica.
Salutissimissimi

AM


Disamina interessante che mi sembra corrispondere a ciò che si vede a teatro (posto il fatto che a me scenicamente, pur con le dovute differenze di approccio e/o d'indicazione registica, sono piaciuti molto tutti e tre i protagonisti). Forse potrebbe essere utile ricorrere all'interpretazione di Hymel consegnata ad imperitura memoria video per capire se McVicar ha inteso riservare una gestualità di tradizione al suo Énée. È anche vero che lo scozzese saggiamente afferma di aggiustare il tiro rispetto alla materia prima che gli passa tra le mani, per cui lo sforzo comparativo potrebbe essere vano.
BTW (e qui rispondo implicitamente a Vittorio): trovate che Hymel sia un cantante interessante? Perché a me pare corretto, dotato di grande facilità ma poco sapido. Dovrei riascoltarlo, però.

Chissà che buona parte della sorpresa nel trovare travolgente la Barcellona come Didon non derivi dal fatto di averla vista dare vita perlopiù a stilizzati eroi in cotta di maglia...

Alberich, ma che ire funeste o Sig.ra Ilaria (nooo, signora!!): pensa che il mio ultimo post mi sembrava conciliante. Evidentemente i limiti nel comunicare rapidamente per iscritto sono molti di più di quanti non pensassi. Certo che sono kundiana, e non ero ironica prima quando dicevo che per me puoi appellarmi come tale quando vuoi! Solo che avevo avuto l'impressione che nemmeno mi conoscessi o ti ricordassi di me e che con quel termine volessi relegarmi nella cerchia dei fan... soltanto fan. Anche qui, bruschezze del liinguaggio verbale non parlato, allora.

Ciao!
I.
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Re: Les Troyens (Berlioz)

Messaggioda VGobbi » mar 15 apr 2014, 17:46

Alberich, ma sei ancora "groupie" di Hotter? :twisted:
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Les Troyens (Berlioz)

Messaggioda marika » mar 15 apr 2014, 20:06

...ops... Ilaria e se tu sei una Kunde"groupie", termine dal significato molto ambiguo, utilizzato per "inquadrare" un momento storico molto particolare nell'evoluzione del mondo femminile, io che sono ??? : "unasottospeciediincompetentechetentadiapprocciareilmondodellaliricadalbassodellasuaprofondaignoranza" ....forse si!!!!
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