Mi è da poco capitato tra le mani una recente produzione del Tristan und Isolde, che secondo me vale davvero la pena consoscere, anche se il cast ed il direttore non sono sicuramente nomi (almeno per ora) di grido.
E' su DVD e
E ci sono i sottotitoli in Italiano (con qualche errorino ma va bene lo stesso).
Tristan un Isolde
Filmato dal vivo dal Anhaltisches Theater Dessau, AD 2007.
Direttore Golo Berg
Orchestra: Dessau Anhalt Philharmonic Orchestra
Regia : Johannes Felsenstein
Costumi e scenografia: Stefan Rieckhoff
CAST
Isolde : Iordanka Derilova
Tristan : Richard Decker
Brangäne : Alexandra Petersamer
Re Marke : Marek Wojciechowski
Kurwenal : Ulf Paulsen
Melot : Kostadin Arguirov
Giovane marinaio a cui piace sfottere le giovani fanciulle irlandesi, che cambia mestiere perché soffre di mal di mare e diventa pastore : Jörg Brückner
Che dire… un Tristano e Isotta che gioca le sue carte migliori soprattutto su un’ottima recitazione / interpretazione dei personaggi principali. A me, nel complesso, è piaciuto molto.
La scena presenta una interessante particolarità: sullo sfondo sono proiettate immagini del mare nel primo atto, e paesaggi costieri tipici della terra d’Albione nel II e III atto; ma dopo lo sfondo non viene posto il palcoscenico, bensì l’orchestra ed Herr Gold che risultano ben visibili in video (forse meno per lo spettatore in teatro). Al davanti dell’orchestra troviamo finalmente il palcoscenico, dominato da una sorta di piattaforma mobile. Nel primo atto la piattaforma mobile riproduce il ponte della nave simulandone beccheggio e rollio. Nel secondo invece viene rappresenta una spoglia radura delimitata da un circolo di menhir con un masso basso e piatto stranamente somigliante ad un cuscino; all’inizio dell’atto la piattaforma compie simpatiche rotazioni durante lo spettacolo di lap dance
(ne parlo dopo, giuro
) della Derilova
. Nel terzo atto rappresenta il buon ritiro di Tristano.
Veniamo alla rappresentazione drammatica. Innanzitutto è la visione più sensuale del Tristan che mi sia mai capitato di vedere. Il regista ha cominciato a riscaldare l’atmosfera dall’inizio; nel preludio sulla piattaforma ci sono i due amanti, soli. Si guardano fisso negli occhi e lentamente, spiraleggiando, si avvicinano l’un l’altra senza mai distogliere lo sguardo, ma senza mai arrivare a toccarsi; vicinissimi, lei (eccezionale l’espressività della Derilova) sembra voler tendere la bocca verso lui, ma nel contempo entrambi cominciano impercettibilmente ad allontanarsi. Terminato il preludio si separano mestamente.
Iordanka Derilova interpreta una Isolde infuocata, tagliente ed ironica come non mai nel primo atto, incredibilmente sensuale –forse troppo - nel secondo atto, dolente e trasfigurata nel terzo atto. Bella donna innanzitutto, cosa che non guasta affatto, snella, nervosa; attrice molto brava anche. Voce bella squillante che forse non possiede il velluto della Stemme o un volume particolarmente cospicuo; ma canta bene, non mi pare mai significativamente sforzarsi durante i tre atti, e soprattutto mi ha lasciato l’impressione di aver cantato proprio come si addice ad una Isolde giovane e ad alta temperatura come la sua. Troppo velluto nella voce può anche far virare il personaggio verso una minore carica di sensualità. Ma dicevo, a volte forse accentua troppo la sua sensualità (ma a me non ha dato per nulla fastidio); ad esempio ad inizio del secondo atto si esibisce in una sorta di lap dance con i menhir, strofinandovisi nell’attesa del suo bel Tristan, caricando quest’attesa con un bel po’ di erotismo; poi il modo febbrile, incalzante in cui cerca di dissipare i dubbi e smorzare gli avvertimenti di Brangäne rende benissimo l’idea che quell’attesa per lei è ormai insopportabile. E la notte d’amore è veramente tale: subito dopo che Tristan, sdraiato pancia all’aria sull’erba con il capo adagiato su uno di quei massi a guisa di cuscino, invoca la notte d’amore perché scenda sui due amanti… ecco che accade ciò che forse non era mai accaduto prima. Isolde si spoglia del vestito, resta con un’attillata sottoveste rossa, e si mette a cavalcioni su Tristano; il duetto che segue fino a tutta la splendida aria di Brangane si svolge mentre i due amanti consumano (era ora, hanno aspettato cent’anni buoni) la loro unione fisica. Ora non immaginate nulla di spinto
, le si limita a chinarsi sempre più su di lui abbandonandosi sul suo viso. Molto ben cantato anche il Liebestod.
Straordinaria, davvero una splendida Isolde.
Passiamo al nostro bravo Tristano. Richard Decker è un heldtenor americano che personalmente non conoscevo; controllando su Amazzonia ho visto che ha interpretato Parsifal alla Fenice (DVD Dinamix 2006). Sul suo sito viene mostrato il suo repertorio: ha praticamente affrontato tutti i ruoli Wagneriani, Siegmund e Siegfried compresi. Per cominciare, non ha la stessa caratura di attore della compagna; a parte l’aspetto un po’ ursino (non so come dire, sembra un misto fra il classico bostoniano quarantenne alto con un po’ di panza ed un attore porno americano anni 80), non ha la stessa esplosiva espressività della Derilova. Esprime tuttavia bene il contegno e la ritrosia di Tristano del I atto. Ma quando la situazione si scalda, devo dargliene atto, si riscalda anche lui. Attore comunque migliore dello zombie Gambill. Ed anche cantante migliore; non mi è mai infatti parso in difficoltà (come Gambill nel II e III atto nel DVD con la Stemme,produzione che a parte la protagonista ed i meriti direttoriali-orchestrali, mi è piaciuta poco), tranne forse quando si trova steso con la Derilova sopra. Nel terzo atto poi comunica benissimo sia col canto che con la recitazione la profonda devastante sofferenza di Tristano, e qui mi è piaciuto davvero tantissimo. Un timbro vocale discreto, ma niente squillo, niente eroismo; anzi il suo Tristano manca del tutto di eroismo, addirittura sembra l’elemento passivo della coppia (durante l’amplesso giace al suolo inerte, come diciamo a Napoli “ a quattro di bastoni”. Ma credo che questa sia una scelta interpretativa. E’ lui quello a sentirsi svuoto e distrutto dalla passione e lo dimostra subito dal II atto. Tutto sommato è il Tristan che più mi è piaciuto tra quelli che ho potuto vedere in DVD.
Molto brava anche la Brangäne di Alexandra Petersamer ; canta molto bene ed il suo timbro vocale ben si accorda a quello della Derilova. Interpreta benissimo a mio parere –anche come attrice - una Brangäne giovane ed appassionata, che cerca di difendere con le unghie e con i denti la sua signora. Ed “Einsam wachend in der Nacht” è da applausi.
Marek Wojciechowski interpreta Re Marke in modo molto generico e più noioso del solito. Paulsen interpreta un Kurwenal secondo me un po’ troppo brado e aggressivo.
Ho lasciato alla fine la direzione. Per quanto riguarda l’orchestra, non sono i Berliner, ma suonano piuttosto bene. Una direzione dinamica, scattante e molto tesa quella di Berg, addirittura febbrile nel II atto e che ben si sposa con l’alto tasso di sensualità dell'interpretazione. Un dato, che forse non vuol dire nulla ma che mi ha fatto riflettere: questo Tristano dura 224 minuti. Che è esattamente lo stesso tempo (minuto più, minuto meno) del Tristano di Janowski con Gould e la Stemme e lo stesso tempo di Pappano con Domingo e Stemme. Pura coincidenza o sarà che la nuova tendenza del Tristano fuori da Bayreuth sia orientata verso tempi rapidi e forte carica drammatica, piuttosto che la visione languorosa Karajan like?
Saluti
Aspro.