Rossiniano ha scritto: Quanto alla saldezza vocale è l'unica che l'abbia esibita in Elektra (parlo di vera saldezza vocale, non di dote naturale) e infatti è l'unica Elektra che a 60 anni cantava Elektra e non Klytaemnestra.
Cosa intendi dire?
Per te saldezza vocale è cantare Elektra a 60 anni?
E poi: non capisco la differenza fra "vera" saldezza vocale e "dote naturale".
Adoro la Nilsson in tante opere, da quelle verdiane alle Brunnhildi, passando per le Elektre e persino per la Tintora, quindi mi ritengo al di sopra di sospetti. E tuttavia non capisco questa tua tirata pro-Nilsson e contro cantanti come la Borkh - la cui interpretazione di Elektra è considerata paradigmatica in ogni parte del mondo - o la Varnay.
Conosco anch'io l'Elektra sessagenaria della Nilsson: ho il video da prima ancora che venisse sdoganato (è una copia da una collezione privata). La amo anche per quella performance, ma nessuno mi venga a dire che la voce è la stessa dei tempi che furono! Cavoli, avercene di cantanti ancora così sfolgoranti a quell'età, ma non è la stessa cosa! Tant'è vero che le forze sono dosate molto di più col bilancino che non, per esempio, nell'incisione in studio dove è una delle sole due cantanti che fa il "Was bluten musst" in tutta la sua intierezza (l'altra è la Marton con Sawallisch).
Non è poi che Elektra sia un ruolo da cantare col bilancino: non siamo vivaddio dalle parti del Belcantismo, qui occorrono i do sparati come folgori, occorre anche quello che chiami espressionismo, che ha una sua matrice storica ben precisa e documentabile in tutte le interpreti storiche di questo ruolo.
A parte che avrei da ridire - e tanto - sul fatto che una Sills e una Olivero (altre cantanti che adoro) stessero attaccate come altrettante ostriche al dettato musicale (non so se ricordi il monologo della Kostelnicka interpretato dalla cantante piemontese che avevo inserito nelle tracce audio).
A parte il fatto che le magagne nel canto della Borkh le trovi solo tu, visto che oggettivamente il canto è una folgore quando occorre, ma che sa anche piegarsi ed introflettersi nel duetto con Oresth (per esempio).
A parte tutto ciò, francamente non riesco a capire che criteri esecutivi tu invochi. Magari possono essere interessanti e aprire nuovi squarci nella storia dell'interpretazione di quest'autore, ma così francamente non si evincono