E' morto Hans Werner Henze

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Re: E' morto Hans Werner Henze

Messaggioda teo.emme » mar 11 mar 2014, 11:10

vittoriomascherpa ha scritto:Il brevetto è del 1816. Non so quanto sia fondata la nota diceria che il secondo movimento dell'Ottava beethoveniana (inizio 1814) alluda già a esso.

Non saprei, vero è che Beethoven si invaghì dello strumento, tanto da aggiungere le indicazioni metronomiche anche ai suoi lavori precedenti. Certamente sono spunti interessanti per l'interprete e ci dicono come l'autore sentisse la sua musica. Non devono, però, diventare un obbligo o una comoda scorciatoia per evitare scelte interpretative. Ridicola, tuttavia, è la posizione opposta per cui Beethoven avrebbe "sbagliato"...ma siamo al solito abuso di categorie morali nella musica.
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Re: E' morto Hans Werner Henze

Messaggioda mattioli » mar 11 mar 2014, 11:54

ma è innegabile che oggi operazioni come quella di Henze sarebbero nel migliore dei casi ridicolizzate.


Davvero? Mi sembra una convinzione bizzarra. In tutto il mondo si continuano a rielaborare i capolavori del passato con interventi ben più pesanti di quelli di Henze e queste "manomissioni" girano, tranquillamente applaudite. Vedi proprio l'Ulisse di Monteverdi-Kentridge o i Bizet e i Mozart di Brook o i Boccherini (e altri) rielaborati da Berio. Tutte hit che hanno avuto successo dappertutto.
Anche qui l'unica regola è che non ci sono regole. Tutto dipende da come si fanno le cose. Per esempio, l'Isabella di Rossini-Corghi nata al Rof qualche anno fa è morta lì... :twisted:

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Teo.emme ha una tecnica infallibile per (non) rispondere alle obiezioni: ignorarle.
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Re: E' morto Hans Werner Henze

Messaggioda teo.emme » mar 11 mar 2014, 12:40

mattioli ha scritto: [...] In tutto il mondo si continuano a rielaborare i capolavori del passato con interventi ben più pesanti di quelli di Henze e queste "manomissioni" girano, tranquillamente applaudite. Vedi proprio l'Ulisse di Monteverdi-Kentridge o i Bizet e i Mozart di Brook o i Boccherini (e altri) rielaborati da Berio. Tutte hit che hanno avuto successo dappertutto.
Anche qui l'unica regola è che non ci sono regole.

Mi era solo sfuggita la replica...provvedo a rispondere. In realtà parlo di qualcosa di differente: non di rielaborazione dei capolavori del passato (pratica ovviamente legittima anche perché è chiaramente scritto in locandina), ma di esecuzione di un repertorio che appartiene ad un genere diverso dalla tradizionale "opera" e che più di altri necessita di un intervento "creativo" (inutile ribadire lo stato in cui si trovano le "partiture" monteverdiane e altre coeve: in cui è tracciata la linea di canto e il basso con, a latere, qualche generica indicazione strumentale). Anche perché questo genere di intervento deriva da una libertà oggi inconcepibile nel rapporto esecutore/composizione: non esistendo una vera partitura, probabilmente gli interventi degli strumenti erano decisi dall'ensemble con un approccio non troppo differente da quello della "commedia dell'arte" - e lo stesso vale per il canto gestito in modo assolutamente libero e secondo la tecnica della sprezzatura. Ecco, visto lo stato delle cose mi chiedo quanto sia "filologico" (lo dico in termini paradossali, intendiamoci) rinchiudere quest'estrema libertà esecutiva in uno schema fisso e dogmatico se pure fondato su ricerche serie e ricostruzioni più o meno affidabili. Non è assurdo parlare di regole nei confronti di un tipo di teatro che nasce libero? Sarebbe come "filologizzare" la commedia dell'arte, non credi? E quindi - torno all'obiezione - rilevo un disagio nell'ammettere la liceità di quelle che non sono "rielaborazioni" velleitarie (come quelle che mi citi, che mi paiono divertissement o variazioni sul tema - anche se di quelle elencate ho visto solo gli spettacoli di Brook), ma esecuzione dell'opera nel senso più profondo, ossia la sua proposizione non come reperto archeologico, ma come musica viva. Dell'Ulisse secondo Henze un tuo collega - Giudici (ho controllato) - scrive peste e corna dimostrando, a mio parere, di rimuovere il problema di cui parlavo e di derubricarlo a resistenza reazionaria (se leggi sul suo volume dedicato all'opera vedrai quel che scrive, non relativamente all'esecuzione, ma alla legittimità di quell'intervento, confondendo, ancora, proposta filologica e dogma esecutivo). Circa il fatto che tali operazioni sarebbero eseguite in tutto il mondo, mi permetto di dubitare: prendi la recente proposta scaligera del ciclo monteverdiano...
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Re: E' morto Hans Werner Henze

Messaggioda mattioli » mar 11 mar 2014, 12:56

Beh, ma infatti non credo che ci siano due incisioni, poniamo, dell'Incoronazione di Poppea uguali quanto a organico strumentale... E io ricordo Harnoncourt, a Zurigo, dirigere l'opera con un Nerone tenore, che era poi Kòfmàn e che fu il più sconvolgente Nerone che io abbia visto e sentito (ah, ma già, non sa cantare perché non canta con la tecnica del Garcia - che si usa ovviamente anche per Monteverdi -: a proposito di dogmatismi).
Quindi in realtà il panorama mi sembra più variegato di quanto lo faccia tu, con le armate "filologiche" che schiacciano ogni possibile obiezione. Anzi, detto panorama variegato lo diventa sempre di più, a conferma che la nostra epoca è (per fortuna) abbastanza allergica ai dogmi.
Baci baci

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Re: E' morto Hans Werner Henze

Messaggioda teo.emme » mar 11 mar 2014, 13:07

Guarda, francamente parlavo d'altro, ma a questo punto lasciam perdere: stranamente oggi la polemica - questa polemica - proprio non mi interessa.
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Re: E' morto Hans Werner Henze

Messaggioda mattioli » mar 11 mar 2014, 13:11

Amen.

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PS: certo che se teo.emme non raccoglie le provocazioni non c'è gusto. Con chi litigo, io?
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Re: E' morto Hans Werner Henze

Messaggioda mattioli » mar 11 mar 2014, 13:42

D'accordo, ma quel che cercavo di dire è che, in presenza di opere le cui partiture sono più che altro "scheletri", ogni esecuzione è in pratica una rielaborazione. Che poi vada dall'uso del solo continuo con pochi altri strumenti a una robusta strumentazione come nel caso di Henze cambia solo la "quantità" (e la qualità) dell'intervento, non la sua legittimità.
Diverso il discorso sul fatto che ogni epoca abbia, in materia, i suoi gusti. Credo che le molte perplessità che ci furono sull'operazione di Henze non riguardassero la sua liceità, ma il fatto che fosse stata effettuata in un momento storico che, molto semplicemente, a Monteverdi chiedeva altro. Oggi certe letture rockeggianti con i riff delle tiorbe non sono meno "antistoriche". Ma piacciono moltissimo...
Ciao ciao

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Re: E' morto Hans Werner Henze

Messaggioda pbagnoli » mar 11 mar 2014, 14:32

mattioli ha scritto:Oggi certe letture rockeggianti con i riff delle tiorbe non sono meno "antistoriche". Ma piacciono moltissimo...

Piacciono tantissimo, infatti. Federico Maria Sardelli se ne è lamentato nell'intervista che ci ha concesso...
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(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: E' morto Hans Werner Henze

Messaggioda teo.emme » mar 11 mar 2014, 21:35

Per Mattioli:a leggere quanto scrive Giudici però, si comprende come il lavoro di Henze fosse stato frainteso proprio in nome di un nuovo dogmatismo: la ricostruzione del compositore viene ridicolizzata e ricondotta a pallido tentativo di resistere al "progresso", viene definita musica inconsistente né antica né moderna. Giudici arriva a definirla un pastone, arrivando a rimpiangere certe obsolete esecuzioni con orchestrone moderne. Dimostrando così di non capire nulla della poetica di Henze (chissà magari fu tra quelli che lo accusarono di aver tradito l'avanguardia). Viene contestata proprio la legittimità dell'operazione. Diversissima la Poppea di Karajan che "puccinizza" Monteverdi cercando di trasformarlo in melodramma (come facevano negli anni '50).
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Re: E' morto Hans Werner Henze

Messaggioda mattioli » mer 12 mar 2014, 1:59

Per Mask e teo.emme: diciamo allora che l'operazione di Henze, che risale, ma vado a memoria e potrei sbagliarmi, ai primi Anni Ottanta, peccava gravemente contro lo Zeitgeist. Non ricordo chi (forse il solito Churchill) diceva che non basta avere ragione, bisogna averla al momento giusto.
Solo per teo.emme: non capisco perché insisti a citarmi in tono di rimprovero quel che scrive Giudici. Io che c'entro? Lamentati con lui. Se vuoi la mail di Elvio, sarò felice di fartela avere in MP.
Buona notte

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Re: E' morto Hans Werner Henze

Messaggioda teo.emme » mer 12 mar 2014, 11:57

mattioli ha scritto:Per Mask e teo.emme: diciamo allora che l'operazione di Henze, che risale, ma vado a memoria e potrei sbagliarmi, ai primi Anni Ottanta, peccava gravemente contro lo Zeitgeist. Non ricordo chi (forse il solito Churchill) diceva che non basta avere ragione, bisogna averla al momento giusto.
Solo per teo.emme: non capisco perché insisti a citarmi in tono di rimprovero quel che scrive Giudici. Io che c'entro? Lamentati con lui. Se vuoi la mail di Elvio, sarò felice di fartela avere in MP.
Buona notte

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Ma no, non ho alcun motivo di insistenza: cito Giudici perché è un critico di una certa importanza e il suo librone è considerato un vademecum indispensabile (e per certi versi lo è). Lo cito come esempio di quel fraintendimento. Tutto qui
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Re: E' morto Hans Werner Henze

Messaggioda mattioli » mer 12 mar 2014, 12:01

Vabbé. Allora teo.emme, renditi utile, per piacere: quando Henze presentò la sua rielaborazione dell'Ulisse?
Ho un vaghissimo ricordo di un Maggio dei primi Anni Ottanta, ma l'henzologo sei tu...

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Re: E' morto Hans Werner Henze

Messaggioda teo.emme » mer 12 mar 2014, 13:09

Dovrebbe essere Salisburgo 1985
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Messaggioda mattioli » mer 12 mar 2014, 13:12

Grazie.
Talvolta sei perfino utile :mrgreen:
Miao

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Re: E' morto Hans Werner Henze

Messaggioda DottorMalatesta » mer 12 mar 2014, 13:23

mattioli ha scritto:Grazie.
Talvolta sei perfino utile :mrgreen:
Miao

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Alberto, please, sii buonino con Matteo!!!!

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